FLUOROURACILE AHCL FL5ML 250MG
2,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 08/06/2012
Fluorouracile è indicato negli adulti. Fluorouracile è indicato nel trattamento delle seguenti neoplasie maligne e patologie: • Nel trattamento del carcinoma metastatico del colon-retto; • Nel trattamento adiuvante del carcinoma del colon e del retto; • Nel trattamento del carcinoma gastrico avanzato; • Nel trattamento del carcinoma pancreatico avanzato; • Nel trattamento del carcinoma esofageo avanzato; • Nel trattamento del carcinoma mammario avanzato o metastatico; • Come trattamento adiuvante in pazienti con carcinoma mammario invasivo primario operabile; • Nel trattamento del carcinoma non operabile, localmente avanzato, delle cellule squamose della testa e del collo in pazienti non precedentemente trattate; • Nel trattamento del carcinoma localmente ricorrente o metastatico delle cellule squamose della testa e del collo.
1 ml di soluzione contiene 50 mg di fluorouracile (come sale sodico formato in situ). Ciascun flaconcino da 5 ml contiene 250 mg di fluorouracile. Ciascun flaconcino da 10 ml contiene 500 mg di fluorouracile. Ciascun flaconcino da 20 ml contiene 1000 mg di fluorouracile. Ciascun flaconcino da 50 ml contiene 500 mg di fluorouracile. Ciascun flaconcino da 100 ml contiene 5000 mg di fluorouracile. Eccipienti con effetto noto: 8,25 mg/ml (0,360 mmol/ml) di sodio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al fluorouracile o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Il fluorouracile è controindicato nei seguenti casi: • Infezioni gravi (ad es.
Herpes zoster, varicella).
• Pazienti seriamente debilitati.
• Depressione midollare dopo la radioterapia o il trattamento con altri agenti antineoplastici.
• Trattamento di patologia non maligna.
• Grave insufficienza epatica.
• Fluorouracile (5-FU) non deve essere somministrato in associazione con brivudina, sorivudina ed analoghi.
Brivudina, sorivudina ed analoghi sono potenti inibitori dell’enzima diidropirimidina deidrogenasi (DPD) che metabolizza il 5-FU (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).
• Fluorouracile (5-FU) non deve essere somministrato a pazienti omozigoti per la diidropirimidina deidrogenasi (DPD).
• Fluorouracile è rigorosamente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
• Assenza totale nota di diidropirimidina deidrogenasi (DPD) (vedere paragrafo 4.4). Posologia
- Posologia Il 5-fluorouracile deve essere somministrato solo sotto la supervisione di un medico qualificato con una vasta esperienza nella terapia con farmaci citostatici.
I pazienti devono essere attentamente e frequentemente monitorati durante il trattamento.
Devono essere attentamente considerati prima di ogni trattamento i rischi ed i benefici per i singoli pazienti.
Modo di somministrazione Il 5-fluorouracile può essere somministrato per iniezione endovenosa in bolo, infusione o infusione continua per parecchi giorni.
"Queste sono indicazioni generali.
Si prega di fare riferimento a una linea guida locale o internazionale (aggiornata) per maggiori raccomandazioni".
Precauzioni da adottare prima della manipolazione e della somministrazione del medicinale Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Somministrazione endovenosa: La dose di 5-fluorouracile e lo schema di trattamento dipende dal regime di trattamento scelto, l'indicazione, lo stato generale e il precedente trattamento del paziente.
I regimi di trattamento variano con la combinazione di 5-fluorouracile con altri agenti citotossici o con la dose di acido folinico usato in concomitanza.
Il numero di cicli usati dovrebbe essere deciso dal medico curante in base ai protocolli di trattamento locali e alle linee guida; prendendo in considerazione il successo del trattamento e la tollerabilità nei singoli pazienti.
Il trattamento iniziale deve essere somministrato in ospedale.
La riduzione della dose è consigliabile in pazienti con una delle seguenti caratteristiche: 1 - Cachessia 2 - Intervento chirurgico maggiore nei precedenti 30 giorni 3 - Ridotta funzionalità midollare 4 - Funzionalità epatica o renale alterata.
Adulti e pazienti anziani trattati con 5-fluorouracile devono essere monitorati prima di ogni dose per la tossicità ematologica (piastrine, leucociti e granulociti), gastrointestinale (stomatite, diarrea, sanguinamento dal tratto gastrointestinale), e neurologica, e, se necessario, la dose di 5-fluorouracile può essere sia ridotta che negata.
La necessità di aggiustamento del dosaggio o la sospensione del medicinale dipende dalla comparsa di effetti indesiderati.
Le tossicità ematologiche come leucociti ridotti (≤ 3500/mm³) e/o conta piastrinica ridotta (≤ 100000/mm³) possono richiedere l'interruzione del trattamento.
La ripresa del trattamento deve essere decisa dal medico curante a seconda dello scenario clinico.
Cancro del colon-retto: Il 5 - fluorouracile è usato nel trattamento di tumori del colon e del retto in un certo numero di regimi di trattamento.
Il 5-fluorouracile viene preferibilmente usato insieme ad acido folinico.
Regimi di trattamento comunemente utilizzati combinano 5-fluorouracile e acido folinico anche con altri agenti chemioterapici come l'irinotecan (FOLFIRI e FLIRI), oxaliplatino (FOLFOX) o entrambi irinotecan e oxaliplatino (FOLFIRINOX).
Il range di dosaggio comunemente usato di 5-fluorouracile varia da 200-600mg/m² di superficie corporea.
La dose varia anche a seconda della somministrazione come endovenosa in bolo o come infusione endovenosa continua.
Gli orari delle dosi variano anche a seconda del regime di chemioterapia, e la dose di 5-fluorouracile potrebbe essere ripetuta settimanalmente, bi-settimanalmente o mensilmente.
Il numero di cicli varia con i regimi terapeutici utilizzati e dipende anche dalla decisione clinica basata sul successo del trattamento e sulla tollerabilità.
Cancro al seno: Il 5-fluorouracile è comunemente usato in regimi chemioterapici in combinazione con ciclofosfamide e metotressato (CMF), o epirubicina, ciclofosfamide (FEC) o metotressato e leucovorin (MFL).
La dose è 500-600 mg/m² di superficie corporea come bolo per via endovenosa e ripetuta ogni 3-4 settimane, se necessario.
Nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario invasivo primario, la durata del trattamento di solito continuerà per 6 cicli.
Cancro gastrico e cancro della giunzione gastroesofagea: È attualmente raccomandata la chemioterapia peri-operatoria con il regime ECF (epirubicina, cisplatino, 5-fluorouracile).
La dose raccomandata di 5-fluorouracile è di 200 mg/m² di superficie corporea al giorno somministrato in infusione endovenosa continua per 3 settimane.
Sono raccomandati 6 cicli, ma questo dipende dal successo del trattamento e dalla tollerabilità del medicinale da parte del paziente.
Cancro esofageo: Il 5-fluorouracile è comunemente usato in combinazione con cisplatino, o cisplatino e epirubicina, o epirubicina e oxaliplatino.
La dose varia tra 200 - 1000 mg/m² di superficie corporea al giorno come infusione endovenosa continua per diversi giorni e ripetuta ciclicamente a seconda del regime.
Per i tumori che coinvolgono parte inferiore dell'esofago, è comunemente raccomandata la chemioterapia peri-operatoria con il regime ECF (epirubicina, cisplatino, 5-fluorouracile).
La dose raccomandata di 5-fluorouracile è di 200 mg/m² di superficie corporea al giorno somministrata in infusione endovenosa continua per 3 settimane e ripetuta ciclicamente.
Per quanto riguarda la somministrazione di 5-fluorouracile/cisplatino in combinazione con la radioterapia, si rimanda alla letteratura.
Cancro al pancreas: Il 5-fluorouracile viene preferibilmente usato in combinazione con acido folinico o gemcitabina.
La dose varia tra 200-500 mg/m² di superficie corporea al giorno come iniezione endovenosa in bolo o per infusione endovenosa, a seconda del regime e ripetuta ciclicamente.
Cancro della testa e del collo: Il 5-fluorouracile viene preferibilmente usato in combinazione con cisplatino o carboplatino.
La dose varia tra 600-1200 mg/m² di superficie corporea al giorno come iniezione endovenosa continua per parecchi giorni e ripetuta ciclicamente a seconda del regime.
Per quanto riguarda la somministrazione di 5-fluorouracile/cisplatino o carboplatino in combinazione con la radioterapia, si rimanda alla letteratura.
Popolazioni speciali Compromissione renale o epatica Si consiglia cautela ed è probabilmente necessario ridurre la dose in pazienti con compromissione renale o epatica.
Popolazione pediatrica L’uso di fluorouracile non è raccomandato nei bambini a causa dell’insufficienza dei dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Anziani Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Avvertenze e precauzioni
- Si raccomanda che il fluorouracile venga somministrato solamente da un medico specializzato nell’uso di potenti antimetaboliti, o sotto la sua rigorosa supervisione e che disponga di strutture per il regolare monitoraggio degli effetti clinici, biochimici ed ematologici durante e dopo la somministrazione.
Tutti i pazienti devono essere ospedalizzati per il trattamento iniziale.
Il trattamento con fluorouracile è generalmente seguito da leucopenia; la conta di globuli bianchi più bassa si osserva solitamente tra il 7° e il 14° giorno del primo ciclo, ma occasionalmente può protrarsi fino al 20° giorno.
Normalmente la conta torna a livelli normali entro il 30° giorno.
Si raccomanda monitoraggio giornaliero della conta piastrinica e leucocitaria ed il trattamento deve essere interrotto se la conta piastrinica scende sotto 100.000 per mm³ o la conta leucocitaria scende sotto 3.500 per mm³.
Se la conta totale è inferiore a 2.000 per mm³, e soprattutto in presenza di granulocitopenia, si raccomanda di mettere il paziente in isolamento protettivo in ospedale e di trattarlo con le misure appropriate per prevenire l’infezione sistemica.
Il trattamento deve essere inoltre interrotto al primo segno di ulcerazione del cavo orale o se sono evidenti effetti collaterali gastrointestinali come stomatite, diarrea, sanguinamento dall’apparato gastrointestinale o emorragia in qualsiasi sede.
Il rapporto fra dose efficace e dose tossica è minimo ed è improbabile che la risposta terapeutica si verifichi senza qualche segno di tossicità.
Occorre quindi prestare attenzione nella selezione dei pazienti e nell’aggiustamento del dosaggio.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di grave tossicità.
Cardiotossicità Cardiotossicità è stata associata a terapia con fluoropirimidina, inclusi infarto miocardico, angina, aritmia, miocardite, shock cardiogeno, morte improvvisa e cambiamenti elettrocardiografici (compresi i rari casi di prolungamento del QT).
Questi eventi avversi sono più comuni in pazienti che ricevono infusione continua di 5-fluorouracile piuttosto che iniezione in bolo.
La storia precedente di malattia coronarica può essere un fattore di rischio per reazioni avverse cardiache.
Pertanto si deve prestare attenzione nel trattare pazienti che hanno manifestato dolore toracico durante i cicli di trattamento o pazienti con una storia di malattia cardiaca.
La funzione cardiaca deve essere regolarmente monitorata durante il trattamento con fluorouracile.
In caso di cardiotossicità grave il trattamento deve essere interrotto.
Il fluorouracile deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con funzionalità renale o epatica ridotta o con itterizia.
Casi isolati di angina, anomalie nell’ECG e, raramente, infarto miocardico sono stati riferiti dopo la somministrazione di fluorouracile.
È perciò necessario esercitare cautela nel trattamento di pazienti che avvertono dolore toracico durante i cicli di trattamento o di pazienti con anamnesi di cardiopatia.
Encefalopatia Casi di encefalopatia (incluse encefalopatia iperammonaemica, leucoencefalopatia) associata al trattamento con 5-fluorouracile sono stati segnalati da fonti post-marketing.
Segni o sintomi di encefalopatia sono alterazione dello stato mentale, confusione, disorientamento, coma o atassia.
Se un paziente sviluppa uno di questi sintomi, sospende il trattamento e prova immediatamente i livelli sierici di ammoniaca.
In caso di livelli elevati di ammoniaca sierica iniziare la terapia di riduzione dell'ammoniaca.
È necessaria cautela nella somministrazione di fluorouracile a pazienti con insufficienza renale e/o epatica.
I pazienti con funzionalità renale e/o epatica compromessa possono avere un aumentato rischio di iperammoniemia e encefalopatia iperammonica.
Deficit di diidropirimidina deidrogenasi (DPD): L’attività della DPD è un fattore limitante nel catabolismo di 5-fluorouracile (vedere Paragrafo 5.2).
I pazienti con deficit di DPD sono pertanto a maggior rischio di tossicità associata alle fluoropirimidine, tra cui ad esempio stomatite, diarrea, infiammazione delle mucose, neutropenia e neurotossicità.
La tossicità associata a deficit di DPD si manifesta generalmente durante il primo ciclo di trattamento o in seguito ad aumento della dose.
Assenza totale di attività di DPD L’assenza totale di attività di DPD è una malattia rara (0,01-0,5% della popolazione Caucasica).
I pazienti con una totale assenza di attività di DPD sono a rischio elevato di tossicità letale o potenzialmente letale e non devono essere sottoposti a trattamento con Fluorouracile AHCL (vedere paragrafo 4.3).
Deficit parziale di DPD Si stima che il deficit parziale di DPD colpisca il 3-9% della popolazione Caucasica.
I pazienti con deficit parziale di DPD sono a maggior rischio di tossicità grave epotenzialmente fatale.
Per ridurre tale tossicità si raccomanda di somministrare una dose iniziale ridotta.
In aggiunta ad altre misurazioni di routine, il deficit di DPD deve essere ritenuto un parametro di valutazione per la riduzione della dose.
La riduzione della dose iniziale può avere un impatto sull’efficacia del trattamento.
In assenza di grave tossicità, le dosi successive possono essere aumentate con attento monitoraggio.
Analisi del deficit della DPD Si raccomanda l’esecuzione di test di genotipizzazione e/o fenotipizzazione prima dell’inizio del trattamento con Fluorouracile AHCL malgrado le incertezze associate alle metodologie ottimali di analisi pretrattamento.
Fare riferimento alle linee guida i cliniche applicabili.
Caratterizzazione genotipica del deficit di DPD Le analisi pretrattamento di mutazioni rare del gene DPYD sono in grado di identificare pazienti con deficit di DPD.
Le quattro varianti DPYD c.1905+1G>A [nota anche come DPYD*2A], c.1679T>G [DPYD*13], c.2846A>T e c.1236G>A/HapB3 possono causare un’assenza totale o una riduzione dell’attività enzimatica di DPD.
Altre varianti rare possono essere inoltre associate a un incremento del rischio di tossicità grave o potenzialmente letale.
Alcune mutazioni omozigotiche ed eterozigotiche composte nel locus genetico DPYD (ad es.
combinazioni delle quattro varianti con almeno un allele di c.1905+1G>A o c.1679T>G) sono note per causare l’assenza completa o quasi completa dell’attività enzimatica di DPD.
Pazienti con alcune varianti eterozigotiche DPYD (incluse c.1905+1G>A, c.1679T>G, c.2846A>T e varianti c.1236G>A/HapB3) sono a maggior rischio di grave tossicità quando trattati con fluoropirimidine.
La frequenza del genotipo eterozigote c.1905+1G>A nel gene DPYD nei pazienti Caucasici è di circa 1%, 1,1% per la variante c.2846A>T, 2,6-6,3% per la variante c.1236G>A/HapB3 e 0,07-0,1% per la variante c.1679T>G.
I dati sulla frequenza di queste quattro varianti DPYD in altre popolazioni rispetto a quella Caucasica sono limitati.
Attualmente, le quattro varianti DPYD (c.1905+1G>A, c.1679T>G, c.2846A>T e c.1236G>A/HapB3) sono ritenute pressoché assenti nelle popolazioni Africane (-Americane) o Asiatiche.
Caratterizzazione fenotipica del deficit di DPD Per la caratterizzazione fenotipica del deficit di DPD, si raccomanda la misurazione dei livelli ematici pre-terapeutici di uracile (U) endogeno del substrato DPD nel plasma.
Concentrazioni elevate di uracile pretrattamento sono associate a un aumento del rischio di tossicità.
Malgrado le incertezze sulle soglie di uracile che definiscono il deficit parziale e l’assenza parziale di attività di DPD, un livello di uracile nel sangue ≥ 16 ng/ml e < 150 ng/ml deve essere ritenuto indicativo di deficit parziale di DPD e associato a un aumento del rischio di tossicità da fluoropirimidine.
Un livello di uracile del sangue ≥ 150 ng/ml deve essere ritenuto indicativo di assenza totale di attività di DPD e associato a un rischio di tossicità fatale o potenzialmente fatale da fluoropirimidine.
L’uso di vaccini vivi deve essere evitato nei pazienti che ricevono il 5-fluorouracile a causa del rischio potenziale di infezioni gravi o fatali.
Deve essere evitato il contatto con persone che hanno ricevuto recentemente un vaccino contenente il virus della poliomielite.
Non è consigliabile l’esposizione prolungata alla luce del sole a causa del rischio di fotosensibilità.
Usare con cautela nei pazienti che sono stati sottoposti a irradiazioni pelviche ad alte dosi.
Monitoraggio terapeutico del farmaco (TDM) 5-fluorouracile Il TDM di 5-fluorouracile può migliorare gli esiti clinici nei pazienti che ricevono infusioni continue di 5-fluorouracile, riducendone le tossicità e migliorandone l’efficacia.
Si stima che l’AUC sia pari a 20-30 mg x h/L.
Combinazione di 5-fluorouracile e acido folinico: Il profilo di tossicità del 5-fluorouracile può essere aumentato o spostato dall’acido folinico.
Le più comuni manifestazioni sono leucopenia, mucositi, stomatiti e/o diarrea che può essere dose-limitante.
Quando il 5-fluorouracile e l’acido folinico sono utilizzati in combinazione, il dosaggio di fluorouracile deve essere ulteriormente ridotto in casi di tossicità rispetto a quando il fluorouracile viene usato da solo.
Le tossicità osservate nei pazienti trattati con l'associazione sono qualitativamente simili a quelle osservate nei pazienti trattati con 5-fluorouracile da solo.
Tossicità gastrointestinali sono state osservate più frequentemente e possono essere più gravi o addirittura pericolose per la vita (in particolare stomatiti e diarrea).
Nei casi gravi, 5-fluorouracile e acido folinico devono essere interrotti, e deve essere iniziata una terapia endovenosa di supporto.
I pazienti devono essere invitati a consultare immediatamente il proprio medico curante se si presentano stomatite (con ulcere da lievi a moderate) e/o diarrea (feci acquose o movimenti intestinali) due volte al giorno.
Particolare attenzione deve essere presa nel trattamento dei pazienti anziani o debilitati, in quanto questi pazienti potrebbero avere un aumentato rischio di grave tossicità.
Le donne in età fertile e gli uomini devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo il trattamento.
I pazienti trattati contemporaneamente con fenitoina e fluorouracile devono essere monitorati regolarmente per la possibilità di elevate concentrazioni plasmatiche di fenitoina.
Sodio: Fluorouracile AHCL contiene 7,78 mmol (178,2 mg) di sodio come dose massima giornaliera (600 mg/m²).
Questo va tenuto in considerazione dai pazienti con una dieta sodica controllata. Interazioni
- È stato osservato che diversi agenti modulano biochimicamente l’efficacia antitumorale o la tossicità del fluorouracile.
I farmaci comuni comprendono metotrexato, metronidazolo, leucovorina, interferone alfa e allopurinolo.
Sia l'efficacia che la tossicità del 5-fluorouracile possono essere aumentate quando 5-fluorouracile viene usato in combinazione con acido folinico.
Gli effetti collaterali possono essere più pronunciati e può verificarsi diarrea grave.
Diarree pericolose per la vita sono state osservate se 600 mg/m² di fluorouracile (bolo e.v.
una volta a settimana) sono somministrati insieme con acido folinico.
In combinazione con altre sostanze mielosoppressori, è necessario un aggiustamento del dosaggio.
La radioterapia concomitante o precedente può richiedere una riduzione del dosaggio.
La cardiotossicità delle antracicline può essere aumentata.
Deve essere evitata l’associazione di fluorouracile e clozapina a causa del maggiore rischio di agranulocitosi.
Una maggiore incidenza di infarto cerebrale è stata riferita in pazienti affetti da tumore orofaringeo trattati con 5-fluorouracile e cisplatino.
Marcate elevazioni del tempo di protrombina e INR (International Normalised Ratio) sono state riferite in alcuni pazienti stabilizzati con la terapia con warfarin successiva all’inizio dei cicli con fluorouracile.
L’enzima diidropirimidina deidrogenasi (DPD) svolge un ruolo importante nel metabolismo del fluorouracile.
Analoghi nucleosidici, ad es.
brivudina esorivudina possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di 5-FU o altre fluoropirimidine accompagnate da reazioni tossicologiche.
Di conseguenza, deve essere mantenuto un intervallo di tempo di almeno 4 settimane fra la somministrazione di fluorouracile e brivudina, sorivudina e degli analoghi.
Se applicabile, la determinazione dell’attività dell’enzima DPD è indicata prima del trattamento con 5-fluoripirimidine.
Cimetidina, metronidazolo ed interferone possono aumentare i livelli plasmatici del 5-fluorouracile, aumentando quindi la tossicità del 5-fluorouracile.
Nei pazienti che ricevono un trattamento combinato con fenitoina e 5-fluorouracile è stato riportato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina con conseguenti sintomi di tossicità della fenitoina.
Il fluorouracile potenzia l’azione di altri farmaci citostatici e della terapia radiante (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti che ricevono ciclofosfamide, metotressato e 5-fluorouracile, l'aggiunta di diuretici tiazidici comporta una riduzione più marcata del numero di granulociti rispetto ai pazienti non trattati con tiazidici.
Epatotossicità (aumento della fosfatasi alcalina, transaminasi o della bilirubina) è stata comunemente osservata in pazienti trattati con 5-fluorouracile in combinazione con levamisolo.
È stato segnalato che, nelle pazienti con cancro al seno, la terapia di combinazione con ciclofosfamide, metotressato, 5-fluorouracile e tamoxifene aumenta il rischio di eventi tromboembolici.
Mucosite grave, potenzialmente pericolosa per la vita, può verificarsi a seguito della co -somministrazione di vinorelbina e 5-fluorouracile/acido folinico.
La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti immunocompromessi. Effetti indesiderati
- Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), Comune (da ≥ 1/100, < 1/10), Non comune (da ≥ 1/1.000, < 1/100), Raro (da ≥ 1/10.000, < 1/1.000), Molto raro (< 1/10.000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie del sistema emolinfopoietico: Comune Neutropenia febbrile.
Molto comune Mielosoppressione (Insorgenza: 7-10 giorni, Nadir: 9-14 giorni, Recupero: 21-28 giorni), neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia e pancitopenia.
Patologie del sistema immunitario: Molto comune Broncospasmo, immunosoppressione con un aumentato rischio di infezione.
Raro Reazioni allergiche generalizzate, anafilassi, shock anafilattico.
Infezioni e infestazioni Molto comune Infezioni Patologie endocrine: Raro incremento del T4 (tiroxina totale) ed incremento del T3 (triiodotironina totale).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: Molto comune Iperuricemia.
Disturbi psichiatrici: Non comune Euforia.
Raro Può verificarsi stato confusionale reversibile.
Molto raro Disorientamento.
Patologie del sistema nervoso: Non comune Nistagmo, cefalea, capogiri, sintomi della malattia di Parkinson, segni piramidali, euforia, sonnolenza.
Molto raro Sintomi di leucoencefalopatia tra cui atassia, sindrome cerebellare acuta, disartria, confusione, disorientamento, miastenia, afasia, convulsione o coma, Non nota Può verificarsi neuropatia periferica, encefalopatia iperammonemica.
Patologie renali ed urinarie Molto raro Insufficienza renale Patologie dell'occhio: Il trattamento sistemico con fluorouracile è stato associato a vari tipi di tossicità oculare.
Non comune Lacrimazione eccessiva, visione offuscata, disturbi del movimento degli occhi, neurite ottica, diplopia, riduzione dell'acuità visiva, fotofobia, congiuntivite, blefarite, ectropion, dacriostenosi.
Patologie cardiache: Molto comune Anomalie ischemiche nell’ECG.
Comune Dolore toracico simile all’angina pectoris.
Non comune Aritmia, infarto miocardico, ischemia miocardica, miocardite, insufficienza cardiaca, cardiomiopatia dilatativa, shock cardiaco.Molto raro Arresto cardiaco, morte cardiaca improvvisa.
Gli eventi avversi cardiotossici si verificano principalmente durante o entro alcune ore dopo il primo ciclo di terapia.
Esiste un rischio maggiore di cardiotossicità nei pazienti con storia pregressa di cardiopatia coronarica o cardiomiopatia.
Non nota Tachicardia, affanno, pericardite.
Patologie vascolari: Raro Ischemia cerebrale, intestinale e periferica, sindrome di Raynaud’s, tromboembolia, tromboflebite / vene ingrossate.
Non comune Ipotensione.
Patologie gastrointestinali: Molto comune Gli eventi avversi gastrointestinali sono molti comuni e sono potenzialmente pericolosi per la vita.
Mucosite (stomatite, esofagite, faringite, proctite), anoressia, diarrea acquosa, nausea, vomito.
Non comune Disidratazione, sepsi, ulcerazione ed emorragia gastrointestinale (può comportare sospensione del trattamento), formazione di escara.
Patologie epatobiliari: Non comune Danni alle cellule del fegato.
Molto raro Necrosi epatica (casi con esito fatale), sclerosi biliare, colecistite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Molto comune Alopecia che può verificarsi in un consistente numero di casi, soprattutto nelle donne, ma è reversibile.
La sindrome di eritrodisestesia palmo-plantare (sindrome mano-piede) è stata osservata con l’infusione protratta e continua a dose elevata.
La sindrome inizia con la disestesia del palmo della mano e della pianta del piede che progredisce fino a provocare dolore e indolenzimento.
Sono presenti gonfiore e eritema simmetrico associato della mano e del piede.
Non comune Dermatite, alterazioni cutanee (ad es.
pelle secca, vescicole, erosione, eritema, rash maculopapulare pruritico), esantema, orticaria, fotosensibilità, iperpigmentazione della pelle, iperpigmentazione striata o depigmentazione vicino alle vene.
Cambiamenti nelle unghie (ad.
es.
pigmentazione blu superficiale diffusa, iperpigmentazione, distrofia ungueale, dolore e ispessimento del letto ungueale, paronichia) e onicolisi.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: Non comune Spermatogenesi e disturbo dell’ovulazione.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Molto comune Ritardo nella guarigione delle ferite, epistassi, malessere, debolezza, affaticamento.
Non nota Febbre, scolorimento della vena in prossimità dei siti di iniezione.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non vi sono studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza, tuttavia, sono stati segnalati difetti fetali e aborti spontanei.
È necessario consigliare alle donne in età fertile di evitare l’inizio della gravidanza e di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con fluorouracile e fino a 6 mesi dopo la terapia (vedere paragrafo 4.4).
Se il farmaco viene usato durante la gravidanza, o se si instaura una gravidanza durante l’assunzione del farmaco, la paziente deve essere informata sui potenziali rischi per il feto; si raccomanda la fornitura del counselling genetico.
Fluorouracile deve essere usato durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.
Fertilità: Si consiglia agli uomini trattati con il fluorouracile di non concepire un figlio durante il trattamento e per un massimo di 6 mesi dopo la cessazione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
È necessario ottenere le informazioni sulle modalità di conservazione del liquido seminale prima del trattamento a causa della possibilità di sterilità irreversibile dovuta alla terapia con il fluorouracile.
Allattamento: Poiché non è noto se il fluorouracile passi nel latte materno, l’allattamento al seno deve essere interrotto se la madre è trattata con il fluorouracile. Conservazione
- Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Non refrigerare o congelare.
Conservare il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Il pH di Fluorouracile iniettabile è 8,9 e il farmaco ha una stabilità massimale nel range di pH tra 8,6 e 9,4.
Per le condizioni di conservazione del prodotto medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.
Se si forma un precipitato a seguito dell’esposizione a basse temperature, questo può essere riportato in soluzione riscaldando a 60°C a agitando vigorosamente.
Lasciare raffreddare a temperatura corporea prima dell’uso.
Il prodotto deve essere eliminato se la soluzione risulta di colore marrone o giallo scuro.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.