DOXAZOSINA HEXAL 20CPR 4MG
6,48 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 21/04/2011
Ipertensione arteriosa essenziale. Doxazosina Hexal è indicato per il trattamento dei sintomi clinici dell’iperplasia prostatica benigna (BPH).
Le compresse Doxazosina Hexal 2 mg contengono ciascuna 2,43 mg di doxazosin mesilato per compressa, equivalente a 2 mg di doxazosin. Le compresse Doxazosina Hexal 4 mg contengono ciascuna 4,85 mg di mesilato di doxazosin mesilato per compressa, equivalente a 4 mg di doxazosin. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedi paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Doxazosina Hexal è controindicata nei seguenti casi: 1) pazienti con ipersensibilità alle chinazoline (p.
es.
prazosina, terazosina, doxazosina) o a uno qualsiasi degli eccipienti; 2) pazienti con anamnesi di ipotensione ortostatica; 3) pazienti con iperplasia prostatica benigna e concomitante congestione delle vie urinarie superiori, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali; 4) durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6)1 5) pazienti con ipotensione2.
Doxazosina Hexal è controindicata come monoterapia nei pazienti con incontinenza urinaria da sovrariempimento o con anuria, con o senza insufficienza renale progressiva.
1 Esclusivamente per le indicazioni di ipertensione 2 Esclusivamente per le indicazioni di iperplasia prostatica benigna Posologia
- Doxazosina Hexal va assunto una volta al giorno assieme a una quantità sufficiente di acqua.
La durata del trattamento deve essere stabilita dal medico curante.
Ipertensione: Il dosaggio abituale di Doxazosina Hexal è compreso tra 1 e 8 mg al giorno.
La dose massima raccomandata è di 16 mg al giorno.
Il dosaggio iniziale è di 1 mg da assumere prima di coricarsi, e tale regime posologico deve essere continuato per circa 1–2 settimane.
Il dosaggio può quindi essere aumentato a 2 mg una volta al giorno per altre 1–2 settimane.
Se necessario, a intervalli analoghi, il dosaggio può essere aumentato gradualmente a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno, a seconda della risposta del paziente.
Iperplasia prostatica benigna (BPH): Il regime posologico raccomandato all’inizio della terapia è il seguente: • dalla 1a alla 8a giornata: 1 compressa di Doxazosina Hexal 1 mg (1 mg di doxazosin) al giorno • dalla 9a alla 14a giornata: 1 compressa di Doxazosina Hexal 2 mg (2 mg di doxazosin) al giorno A seconda delle caratteristiche urodinamiche e della sintomatologia del paziente, il dosaggio può essere aumentato a 4 mg e, successivamente, sino alla dose massima raccomandata di 8 mg.
L’intervallo raccomandato di titolazione è di 1–2 settimane.
Il dosaggio giornaliero raccomandato è di 2–4 mg.
Doxazosina Hexal va assunto una volta al giorno.
Se la terapia con Doxazosina Hexal è stata interrotta da diverso tempo, occorre ristabilire il dosaggio corretto.
Uso nei pazienti anziani e nei pazienti con compromissione della funzione renale È raccomandato il normale dosaggio indicato per gli adulti in quanto la farmacocinetica non cambia nei pazienti affetti da disfunzione renale e non esistono prove di un effetto peggiorativo in caso di compromissione della funzione renale già presente..
Tuttavia non può essere escluso un aumento della sensibilità, per cui potrebbe essere necessario iniziare la terapia con maggiore cautela.
Doxazosina Hexal non è eliminabile con la dialisi.
Uso nei pazienti con compromissione della funzione epatica: Non sono disponibili dati per i pazienti con compromissione della funzione epatica di grado severo, per cui il regime posologico deve essere aumentato con cautela, (vedi paragrafo 4.4 Speciali avvertenze e precauzione per l’uso).
Uso pediatrico: Non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia del doxazosin nei bambini, per cui il suo utilizzo non è consigliabile nei bambini di età inferiore ai 12 anni. Avvertenze e precauzioni
- Inizio della terapia: in relazione alle proprietà alfa–bloccanti di doxazosina, i pazienti potrebbero sperimentare ipotensione posturale, evidenziata da capogiri e debolezza o, raramente, perdita di coscienza (sincope), in particolare all’inizio della terapia.
Pertanto è una buona pratica medica monitorare la pressione sanguigna all’avvio della terapia, allo scopo di ridurre al minimo il potenziale di effetti posturali.
Il paziente deve essere avvertito di evitare situazioni in cui potrebbero derivargli infortuni in caso si verifichino capogiri o debolezza nelle fasi iniziali della terapia con doxazosina.
Occorre fare particolare attenzione negli anziani, nei pazienti affetti da insufficienza epatica o renale, nei pazienti che seguono una dieta iposodica rigorosa o in pazienti in trattamento con diuretici.
All’inizio della terapia con doxazosina, questi pazienti devono essere avvertiti di evitare situazioni in cui i capogiri o debolezza possono causare lesioni personali.
Occorre inoltre prestare attenzione quando la doxazosina è somministrata in associazione a medicinali che possono modificare il metabolismo epatico (ad es.
cimetiden).
Doxazosina Hexal deve essere somministrata con cautela nei pazienti con neuropatia autonomica diabetica.
Uso con inibitori della PDE–5: La somministrazione concomitante di inibitori della fosfodiesterasi–5 (per esempio sildenafil, tadalafil e vardenafil) e doxazosina può provocare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti.
Per ridurre il rischio di sviluppare ipotensione posturale il paziente deve essere stabile nella terapia con alfa–bloccanti prima di iniziare il trattamento con gli inibitori della fosfodiesterasi–5.
Uso nei pazienti con condizioni cardiache acute Come per qualsiasi altro agente antipertensivo vasodilatatore, è una buona pratica medica prestare particolare attenzione quando si somministra doxazosina a pazienti con le seguenti condizioni cardiache acute: – edema polmonare dovuto a stenosi aortica o mitralica – insufficienza cardiaca ad alta portata – insufficienza cardiaca destra dovuta a embolia polmonare o effusione pericardica – insufficienza cardiaca ventricolare sinistra con bassa pressione di riempimento.
Uso nei pazienti sottoposti a chirurgia della cataratta Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con farmaci contenenti tamsulosina, hanno manifestato la sindrome dell’iride a bandiera (IFIS – Intraoperative Floppy Iris Syndrome).
Si sono anche verificati casi isolati con altri antagonisti alfa–1 bloccanti e non può essere esclusa la possibilità di un effetto di classe.
Poichè la IFIS può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento di cataratta, il chirurgo prima di procedere con l’intervento deve essere informato del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa–1 bloccanti.
Uso nei pazienti con danno epatico Come per qualsiasi farmaco totalmente metabolizzato dal fegato, doxazosina deve essere somministrata con particolare cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica comprovata.
Poiché non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica grave, l’uso in questi pazienti non è raccomandato.
Uso pediatrico Poiché la sicurezza e l’efficacia della doxazosina nei bambini non sono state stabilite, si sconsiglia la somministrazione del farmaco nei bambini.
Doxazosina Hexal contiene lattosio monoidrato.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- La doxazosina potenzia l’effetto ipotensivo di altri alfa bloccanti e di altri farmaci antiipertensivi.
L’effetto ipotensivo può essere più forte quando la doxazosina viene somministrata in associazione con vasodilatatori e nitrati.
Per quanto riguarda gli altri antiipertensivi: gli antireumatici non steroidei possono ridurre l’effetto ipotensivo della Doxazosin Hexal.
I farmaci simpaticomimetici possono ridurre l’effetto ipotensivo di Doxazosina Hexal; il doxazosin può inibire l’effetto di dopamina, efedrina, epinefrina, metaraminolo e fenilefrina sulla pressione e sulle reazioni dei vasi sanguigni.
Doxazosina Hexal può interferire con l’attività della renina plasmatica e con l’escrezione dell’acido vanillil–mandelico nell’urina.
Tali interazioni devono essere considerate quando si interpretano i dati di laboratorio.
La somministrazione concomitante di inibitori della fosfodiesterasi–5 (ad es.
sildenafil, tadalafil, vardenafil) e doxazosina può provocare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti (vedi paragrafo 4.4).
La maggior parte (98%) della doxazosina si lega alle proteine.
Dati in vitro relativi al plasma umano indicano che doxazosina non ha alcun effetto sul legame proteico di digossina, warfarina, fenitoina o indometacina.
L’esperienza clinica ha dimostrato che la somministrazione di doxazosina nelle formulazioni standard in associazione con diuretici tiazidici, furosemide, beta–bloccanti, farmaci antinfiammatori non steroidei, antibiotici, farmaci ipoglicemizzanti orali, agenti uricosurici e anticoagulanti non comporta interazioni farmacologiche avverse.
Non sono tuttavia disponibili dati provenienti da studi formali di interazione farmaco/farmaco.
In uno studio in aperto randomizzato e controllato con placebo condotta su 22 volontari maschi sani, la somministrazione di una singola dose di 1 mg/die doxazosina il 1° giorno di un regime posologico della durata di quattro giorni con cimetidina orale (400 mg due volte al giorno) ha determinato un aumento del 10% della AUC media di doxazosina e nessuna alterazione statisticamente significativa del Cmax medio e dell’emivita media di doxazosina.
L’aumento del 10% della AUC media di doxazosina con cimetidina rimane nell’ambito della variazione inter–soggetto (27%) della AUC media di doxazosina con placebo. Effetti indesiderati
- Gli effetti indesiderati sono in gran parte inerenti alle caratteristiche farmacologiche del farmaco.
La maggior parte degli effetti indesiderati sè di natura temporanea o ha dimostrato di essere sopportabile durante il trattamento continuo.
Le frequenze usate sono le seguenti: molto comuni ≥ 1/10, comuni da ≥ 1/100 a <1/10, non comuni da ≥ 1/1000 a <1/100, rari da ≥ 1/10.000 a <1/1000, molto rari <1/10.000
Singoli casi Aumento dei livelli di azoto e di creatinina nel sangue, diminuzione degli eritrociti.Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Frequenza Effetti indesiderati Infezioni e infestazioni Comune Infezione delle vie aeree, infezione delle vie urinarie Patologie del sistema Emolinfopoietico Molto raro Leucopenia, trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazione allergica da farmaci Disturbi del metabolismo e della Nutrizione Comune Anoressia Non comune Gotta, aumento dell’appetito, sete, ipokaliemia Raro Ipoglicemia Disturbi psichiatrici Comune Ansia, insonnia, nervosismo, apatia Non comune Parasomnia, amnesia, labilità emotiva, depressione, agitazione Patologie del sistema nervoso Molto comune Capogiri, cefalea Comune Capogiri posturali, parestesia, sonnolenza Non comune Accidente cerebrovascolare, ipoestesia, sincope, tremore, rigidità muscolare Patologie dell’occhio Comune Disturbi dell’accomodazione Non comune Aumento della lacrimazione, fotofobia Raro Congiuntivite Molto raro Visione offuscata Non nota Sindrome dell’iride a bandiera (vedere paragrafo 4.4) Patologie dell’orecchio e del Labirinto Comune Vertigini Non comune Tinnito Patologie cardiache Comune Palpitazioni, tachicardia Non comune Angina pectoris, infarto miocardico, aritmie cardiache, ischemia periferica Molto raro Bradicardia Patologie vascolari Comune Ipotensione, ipotensione posturale Non comune Vampate di calore Raro Disturbi cerebrovascolari Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Bronchite, tosse, dispnea, rinite, congestione nasale Non comune Epistassi, laringiti, broncospasmo Raro Edema della laringe Molto raro Broncospasma aggravato Patologie gastrointestinali Comune Dolori addominali, dispepsia, secchezza della bocca, nausea, diarrea Non comune Stipsi, flatulenza, vomito, gastroenterite Non nota Alterazione del gusto Patologie epatobiliari Non comune Valori anomali nei test della funzionalità epatica Raro Aumento degli enzimi epatici Molto raro Colestasi, epatite, ittero Patologie della cute e del tessuto Sottocutaneo Comune Prurito Non comune Eruzione cutanea, alopecia, porpora Raro Sudorazione Molto raro Orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Mal di schiena, mialgia Non comune Artralgia, crampi muscolari, debolezza muscolare Patologie renali e urinarie Comune Cistite, incontinenza urinaria Non comune Disuria, frequenza della minzione, ematuria, poliuria Molto raro Aumento della diuresi, disturbi della minzione, nicturia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Impotenza Molto raro Ginecomastia, priapismo Non nota Eiaculazione retrograda Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Astenia, dolore toracico, sintomi simil influenzali, edema periferico, affaticamento, malessere Non comune Dolore, edema facciale, febbre, brividi, pallore Raro Ipotermia (negli anziani) Esami diagnostici Non comune Aumento del peso
Quando inizia la terapia possono verificarsi ipotensione ortostatica e, in rari casi, sincope, soprattutto a dosaggi superiori.
Questo può verificarsi anche quando il trattamento viene ripreso dopo una breve pausa. Gravidanza e allattamento
- Per le indicazioni dell’iperplasia prostatica benigna questo paragrafo non è pertinente Per le indicazioni dell’ipertensione Poiché non sono stati condotti studi adeguati o ben controllati su donne in gravidanza, la sicurezza di doxazosina durante la gravidanza non è stata stabilita.
Pertanto doxazosina deve essere utilizzata durante la gravidanza solo se i potenziali benefici superano i rischi.
Sebbene non siano stati osservati effetti teratogeni nel corso dei test sugli animali, a dosaggi elevati è stata osservata una riduzione della sopravvivenza fetale (vedere paragrafo 5.3, Dati clinici di sicurezza).
Per le indicazioni dell’ipertensione Doxazosina è controindicata durante l’allattamento, poiché il farmaco si accumula nel latte dei ratti che allattano e non sono disponibili informazioni riguardanti l’escrezione del farmaco nel latte delle donne che allattano.
In alternativa, qualora il trattamento con doxazosina si riveli necessario, le madri devono interrompere l’allattamento al seno (vedere paragrafo 5.3, Dati preclinici di sicurezza). Conservazione
- Conservare il farmaco nella confezione originaria.
Tenere ben chiuso il contenitore.
Nessuna temperatura particolare di conservazione.
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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.