DIPPERAM HCT 28CPR5+160+12,5MG
8,80 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 22/10/2022
Trattamento dell'ipertensione essenziale come terapia sostitutiva in pazienti adulti nei quali la pressione arteriosa è adeguatamente controllata con l’associazione di amlodipina, valsartan e idroclorotiazide (HCT) assunta in tre formulazioni a singoli componenti oppure in formulazioni a due componenti e a singolo componente.
Dipperam HCT 5 mg/160 mg/12,5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato), 160 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide Dipperam HCT 10 mg/160 mg/12,5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato), 160 mg di valsartan e 12,5 mg di idroclorotiazide Dipperam HCT 5 mg/160 mg/25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato), 160 mg di valsartan e 25 mg di idroclorotiazide Dipperam HCT 10 mg/160 mg/25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato), 160 mg di valsartan e 25 mg di idroclorotiazide Dipperam HCT 10 mg/320 mg/25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato), 320 mg di valsartan e 25 mg di idroclorotiazide Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri derivati della sulfonamide, ai derivati diidropiridinici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
• Compromissione della funzionalità epatica, cirrosi biliare o colestasi.
• Grave compromissione della funzionalità renale (GFR < 30 ml/min/1,73 m²), anuria e pazienti sottoposti a dialisi.
• Uso concomitante di Dipperam HCT con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare (GFR < 60 ml/min/1,73 m²), (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
• Ipokaliemia refrattaria, iponatremia, ipercalcemia e iperuricemia sintomatica.
• Ipotensione grave.
• Shock (incluso shock cardiogeno).
• Ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro (es.
cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e stenosi aortica di grado elevato).
• Insufficienza cardiaca con instabilità emodinamica dopo infarto acuto del miocardio. Posologia
- Posologia La dose raccomandata di Dipperam HCT è una compressa al giorno da assumere preferibilmente al mattino.
Prima di essere trasferiti a Dipperam HCT i pazienti devono essere controllati con dosi stabili dei monocomponenti assunti nello stesso momento.
La dose di Dipperam HCT si deve basare sulle dosi dei singoli componenti della combinazione al momento del passaggio.
La massima dose raccomandata di Dipperam HCT è 10 mg/320 mg/25 mg.
Popolazioni speciali Compromissione della funzionalità renale A causa del componente idroclorotiazide, l’uso di Dipperam HCT è controindicato nei pazienti con anuria (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti con compromissione grave della funzionalità renale (velocità di filtrazione glomerulare (GFR) < 30 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Non è richiesto un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione della funzionalità epatica A causa del componente valsartan, Dipperam HCT è controindicato nei pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3).
Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata, senza colestasi, la massima dose raccomandata di valsartan è 80 mg e pertanto non è opportuno l’uso di Dipperam HCT in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).
Non sono stati stabiliti dosaggi specifici di amlodipina per pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
Quando i pazienti ipertesi con compromissione epatica eleggibili sono trasferiti al trattamento con Dipperam HCT (vedere paragrafo 4.1), deve essere usata la dose disponibile più bassa di amlodipina come componente dell’associazione fissa.
Insufficienza cardiaca e malattia coronarica C’è un’esperienza limitata con l’uso di amlodipina/valsartan/HCT, specialmente alla massima dose in pazienti con insufficienza cardiaca e malattia coronarica.
Si raccomanda cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca e malattia coronarica, specialmente alla massima dose di amlodipina/valsartan/HCT 10 mg/320 mg/25 mg.
Anziani (65 anni di età ed oltre) Si raccomanda cautela, compreso un più frequente monitoraggio della pressione arteriosa, nei pazienti anziani, specialmente alla massima dose di amlodipina/valsartan/HCT 10 mg/320 mg/25 mg in quanto i dati disponibili in questa popolazione sono limitati.
Quando i pazienti ipertesi anziani eleggibili sono trasferiti al trattamento con Dipperam HCT (vedere paragrafo 4.1), deve essere usata la dose disponibile più bassa di amlodipina come componente dell’associazione fissa.
Popolazione pediatrica Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico di Dipperam HCT nella popolazione pediatrica (pazienti al di sotto di 18 anni) per l’indicazione di ipertensione essenziale.
Modo di somministrazione Uso orale.
Dipperam HCT può essere assunto con o senza cibo.
Le compresse devono essere ingerite intere con acqua, alla stessa ora del giorno e preferibilmente al mattino. Avvertenze e precauzioni
- La sicurezza e l’efficacia di amlodipina durante crisi ipertensive non sono state stabilite.
Pazienti sodio e/o volume depleti In uno studio controllato in pazienti con ipertensione non complicata da moderata a grave è stata osservata un’eccessiva ipotensione, compresa ipotensione ortostatica, nell’1,7% dei pazienti trattati con la dose massima di amlodipina/valsartan/HCT (10 mg/320 mg/25 mg) rispetto all’1,8% dei pazienti trattati con valsartan/idroclorotiazide (320 mg/25 mg), allo 0,4% dei pazienti trattati con amlodipina/valsartan (10 mg/320 mg) e allo 0,2% dei pazienti trattati con idroclorotiazide/amlodipina (25 mg/10 mg).
Nei pazienti sodio e/o volume depleti, come coloro che ricevono alte dosi di diuretici, può verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio del trattamento con amlodipina/valsartan/HCT.
Dipperam HCT deve essere utilizzato solo dopo la correzione di una qualsiasi preesistente deplezione di sodio e/o di volume.
Se durante l’uso di Dipperam HCT si verifica un’eccessiva ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, gli deve essere somministrata un’infusione endovenosa di salina normale.
Una volta stabilizzata la pressione arteriosa, è possibile proseguire la terapia.
Modifiche degli elettroliti sierici Amlodipina/valsartan/idroclorotiazide Nello studio controllato con amlodipina/valsartan/HCT, in molti pazienti gli effetti controbilancianti di valsartan 320 mg e di idroclorotiazide 25 mg sul potassio sierico si compensavano quasi tra di loro.
In altri pazienti, uno dei due effetti può risultare dominante.
Valutazioni periodiche degli elettroliti sierici devono essere effettuate ad intervalli appropriati per rilevare un possibile squilibrio elettrolitico.
Valutazioni periodiche degli elettroliti sierici e del potassio in particolare devono essere effettuate ad intervalli appropriati per rilevare un possibile squilibrio elettrolitico, specialmente in pazienti con altri fattori di rischio come funzione renale compromessa, trattamento con altri medicinali o storia di precedenti squilibri elettrolitici.
Valsartan L'uso concomitante di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) non è raccomandato.
I livelli ematici di potassio devono essere controllati appropriatamente.
Idroclorotiazide Il trattamento con Dipperam HCT deve essere iniziato solo dopo aver corretto l’ipokaliemia e l’eventuale concomitante ipomagnesiemia.
I diuretici tiazidici possono precipitare un’ipokaliemia di nuova insorgenza o esacerbare una preesistente ipokaliemia.
I diuretici tiazidici devono essere somministrati con cautela in pazienti con condizioni che comportano un aumento della perdita di potassio, ad esempio nefropatie con perdita di sali e insufficienza prerenale (cardiogenica) della funzione renale.
Nel caso si sviluppi ipokaliemia durante il trattamento con idroclorotiazide, Dipperam HCT deve essere interrotto fino alla correzione stabile del bilancio di potassio.
I diuretici tiazidici possono precipitare un’iponatremia di nuova insorgenza e un’alcalosi ipocloremica o esacerbare una preesistente iponatremia.
È stata osservata iponatremia accompagnata da sintomi neurologici (nausea, disorientamento progressivo, apatia).
Il trattamento con idroclorotiazide deve essere iniziato solo dopo la correzione di un’iponatremia pre-esistente.
In caso di iponatremia grave o a rapida insorgenza durante la terapia con Dipperam HCT, il trattamento deve essere sospeso fino alla normalizzazione della natremia.
Tutti i pazienti in trattamento con diuretici tiazidici devono essere controllati periodicamente per squilibri degli elettroliti, in particolare potassio, sodio e magnesio.
Compromissione della funzionalità renale I diuretici tiazidici possono precipitare l’azotemia nei pazienti con malattia renale cronica.
Quando Dipperam HCT è usato in pazienti con compromissione della funzione renale è raccomandato il monitoraggio periodico degli elettroliti sierici (incluso il potassio), della creatinina e dei livelli sierici di acido urico.
Dipperam HCT è controindicato nei pazienti con compromissione grave della funzione renale, anuria o sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.3).
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose di Dipperam HCT nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata (GFR ≥ 30 ml/min/1,73 m²).
Stenosi dell’arteria renale Dipperam HCT deve essere impiegato con cautela per trattare l’ipertensione in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale di rene unico poiché in questi pazienti l’urea nel sangue e la creatinina sierica possono aumentare.
Trapianto renale Ad oggi non si ha esperienza sull’uso sicuro di amlodipina/valsartan/HCT in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.
Compromissione della funzionalità epatica Valsartan viene principalmente eliminato non modificato attraverso la bile.
L’emivita plasmatica di amlodipina è prolungata e i valori dell’AUC sono maggiori in pazienti con funzionalità epatica compromessa; per questi pazienti non sono state stabilite dosi raccomandate specifiche.
Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata senza colestasi, la massima dose raccomandata di valsartan è 80 mg e pertanto Dipperam HCT non è adatto per questo gruppo di pazienti (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Angioedema Nei pazienti trattati con valsartan è stato riportato angioedema, incluso gonfiore della laringe e della glottide, che causa ostruzione delle vie aeree e/o rigonfiamento del viso, delle labbra, della faringe e/o della lingua.
Alcuni di questi pazienti avevano precedentemente riportato angioedema con altri medicinali, compresi gli ACE inibitori.
Dipperam HCT deve essere interrotto immediatamente nei pazienti che sviluppano angioedema e non deve essere ri-somministrato.
Insufficienza cardiaca e malattia coronarica/ post-infarto miocardico In individui predisposti, è possibile prevedere modifiche della funzionalità renale in conseguenza dell’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone.
In pazienti con grave insufficienza cardiaca, nei quali la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con ACE inibitori e con antagonisti del recettore dell’angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e (raramente) ad insufficienza renale acuta e/o morte.
Esiti simili sono stati riportati con valsartan.
La valutazione dei pazienti con insufficienza cardiaca o post-infarto miocardico deve sempre includere un esame della funzione renale.
In uno studio a lungo termine controllato verso placebo (PRAISE-2) sull’amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca di eziologia non ischemica con NYHA (New York Heart Association Classification) III e IV, l’amlodipina è stata associata ad un aumento dei casi di edema polmonare, nonostante nessuna differenza significativa nell’incidenza di peggioramento dell’insufficienza cardiaca rispetto al placebo.
I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.
Si raccomanda cautela in pazienti con insufficienza cardiaca e malattia coronarica, specialmente alla massima dose di amlodipina/valsartan/HCT, 10 mg/320 mg/25 mg, in quanto i dati disponibili in questa popolazione di pazienti sono limitati.
Stenosi della valvola aortica e mitralica Come per gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti con stenosi mitralica o con stenosi aortica significativa che non sia di grado elevato.
Gravidanza La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Iperaldosteronismo primario I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con l’antagonista dell’angiotensina II valsartan in quanto il loro sistema renina-angiotensina-aldosterone non è attivato.
Pertanto Dipperam HCT non è raccomandato in questa popolazione.
Lupus eritematoso sistemico È stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
Altri disturbi metabolici I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono compromettere la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi, e di acido urico.
Nei pazienti diabetici può essere necessario l’aggiustamento della dose di insulina o degli ipoglicemizzanti orali.
A causa del componente idroclorotiazide, Dipperam HCT è controindicato nell’iperuricemia sintomatica.
L’idroclorotiazide può innalzare i livelli sierici di acido urico per una ridotta clearance di acido urico e può causare o esacerbare un’iperuricemia così come precipitare la gotta in pazienti predisposti.
I tiazidici riducono l’escrezione urinaria di calcio e, in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio, possono causare un aumento lieve e intermittente del calcio sierico.
Dipperam HCT è controindicato nei pazienti con ipercalcemia e deve essere usato solo dopo aver corretto una pre-esistente ipercalcemia.
Dipperam HCT deve essere interrotto se si sviluppa ipercalcemia durante il trattamento.
I livelli sierici di calcio devono essere monitorati periodicamente durante il trattamento con tiazidici.
Una marcata ipercalcemia può essere evidenza di iperparatiroidismo latente.
La somministrazione dei tiazidici deve essere sospesa prima di effettuare i test di funzionalità paratiroidea.
Fotosensibilità Durante il trattamento con diuretici tiazidici sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8).
Se si verificano reazioni di fotosensibilità durante il trattamento con Dipperam HCT, si raccomanda di sospendere il trattamento.
Se si ritiene necessario riprendere la somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le parti esposte al sole o ai raggi UVA artificiali.
Effusione coroidale, miopia acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso secondario L’idroclorotiazide, una sulfonamide, è stata associata ad una reazione idiosincrasica avente come risultato effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia acuta transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso.
I sintomi includono diminuzione dell’acuità visiva a insorgenza acuta o dolore agli occhi e insorgono tipicamente da ore fino a una settimana dopo l’inizio del trattamento.
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a una perdita permanente della vista.
Il trattamento primario è l’interruzione più rapida possibile dell’idroclorotiazide.
Può essere necessario considerare un rapido trattamento medico o chirurgico nel caso la pressione intraoculare si mantenga non controllata.
I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma ad angolo acuto possono comprendere una storia di allergia alle sulfonamidi o alla penicillina.
Generali Si deve usare particolare cautela in pazienti che hanno avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità ad altri antagonisti dei recettori dell’angiotensina II.
Le reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide sono più probabili in pazienti con allergia e asma.
Anziani (65 anni ed oltre) Si raccomanda cautela, incluso un più frequente monitoraggio della pressione, nei pazienti anziani, specialmente alla dose massima di amlodipina/valsartan/HCT, 10 mg/320 mg/25 mg, in quanto i dati disponibili in questa popolazione di pazienti sono limitati.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE-inibitori, ARB o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, ARB o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli ARB non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Cancro della pelle non melanoma In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide assunta.
L’effetto fotosensibilizzante dell’idroclorotiazide potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
I pazienti che assumono idroclorotiazide devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette.
Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata.
Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie.
Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di idroclorotiazide nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Tossicità respiratoria acuta Dopo l’assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS).
L’edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall’assunzione di idroclorotiazide.
All’esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione.
Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Dipperam HCT deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato.
Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all’assunzione di idroclorotiazide. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi formali di interazione con altri medicinali e amlodipina/valsartan/HCT.
Quindi in questo paragrafo sono fornite solo informazioni su interazioni con altri medicinali noti per i singoli principi attivi.
Tuttavia è importante considerare che amlodipina/valsartan/HCT può aumentare l’effetto ipotensivo di altri agenti antipertensivi.
Uso concomitante non raccomandato
Uso concomitante che richiede cautelaPrincipio attivo Interazioni note con i seguenti agenti Effetto di interazione con altri medicinali Valsartan e HCT Litio In caso di somministrazione contemporanea di litio con ACE inibitori, con antagonisti del recettore dell’angiotensina II incluso il valsartan o con tiazidi, sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio.
Poiché la clearance renale del litio è ridotta dalle tiazidi, il rischio di tossicità del litio potrebbe essere incrementato ulteriormente da Dipperam HCT.
Pertanto, durante l’uso concomitante si raccomanda un monitoraggio accurato dei livelli sierici di litio.Valsartan Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altre sostanze che possono aumentare i livelli di potassio Qualora si ritenesse necessario l'uso della combinazione di valsartan e di un medicinale che altera i livelli del potassio, si raccomanda di controllare frequentemente i livelli plasmatici di potassio. Amlodipina Pompelmo o succo di pompelmo La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non è raccomandata poiché può aumentare la biodisponibilità in alcuni pazienti, con un’accentuazione dell’effetto di riduzione della pressione arteriosa.
Duplice blocco del RAAS con ARB, ACE inibitori o aliskiren I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, ARB o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).Principio attivo Interazioni note con i seguenti agenti Effetto di interazione con altri medicinali Amlodipina Inibitori del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir) L’uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem) può causare un aumento significativo dell’esposizione all’amlodipina.
Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche può essere più pronunciato negli anziani.
Pertanto possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento della doseInduttori del CYP3A4 (agenti anticonvulsivanti [ad es.
carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, fosfenitoina, primidone], rifampicina, Hypericum perforatum [erba di San Giovanni])Al momento della somministrazione concomitante di induttori noti del CYP3A4, la concentrazione plasmatica di amlodipina può variare.
Pertanto, deve essere monitorata la pressione sanguigna e deve essere valutato un possibile aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti, in particolare con forti induttori del CYP3A4 (ad es.
rifampicina, Hypericum perforatum).Simvastatina La co-somministrazione di dosi multiple di 10 mg di amlodipina con 80 mg di simvastatina ha causato un aumento del 77% dell’esposizione alla simvastatina rispetto alla sola simvastatina.
Si raccomanda di limitare la dose di simvastatina a 20 mg al giorno nei pazienti in trattamento con amlodipina.Dantrolene (infusione) Negli animali, sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa.
A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la cosomministrazione di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti all’ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna.Valsartan e HCT Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi 2 (inibitori della COX-2), l’acido acetilsalicilico (>3 g/die) e i FANS non selettivi I FANS possono attenuare l’effetto antipertensivo sia degli antagonisti dell’angiotensina II che dell’idroclorotiazide quando sono somministrati contemporaneamente.
Inoltre, l’uso contemporaneo di Dipperam HCT e di FANS può aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale e ad un aumento del potassio sierico.
Si raccomanda quindi il controllo della funzionalità renale all’inizio del trattamento così come un’adeguata idratazione del paziente.Valsartan Inibitori del trasportatore di captazione (rifampicina, ciclosporina) o del trasportatore di efflusso (ritonavir) I risultati di uno studio in vitro sul tessuto epatico umano indicano che valsartan è un substrato del trasportatore di captazione epatico OATP1B1 e del trasportatore di efflusso epatico MRP2.
La co-somministrazione di inibitori del trasportatore di captazione (rifampicina, ciclosporina) o del trasportatore di efflusso (ritonavir) può incrementare l’esposizione sistemica al valsartan.HCT Alcolici, barbiturici o narcotici La co-somministrazione di diuretici tiazidici con sostanze che hanno anche un effetto di riduzione pressoria (ad es.
riducendo l’attività del sistema nervoso simpatico o attraverso una vasodilatazione diretta) può potenziare un’ipotensione ortostaticaAmantadina I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono aumentare il rischio di reazioni avverse causate dall’amantadina Anticolinergici e altri medicinali che influiscono sulla motilità gastrica La biodisponibilità dei diuretici di tipo tiazidico può essere aumentata dai farmaci anticolinergici (ad es.
atropina, biperiden), apparentemente a causa di una diminuzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento dello stomaco.
Per contro, si prevede che sostanze procinetiche come cisapride possano diminuire la biodisponibilità di diuretici di tipo tiazidico.Agenti antidiabetici (ad es.
insulina e antidiabetici orali)I tiazidici possono alterare la tolleranza al glucosio.
Può essere necessario un aggiustamento della dose del medicinale antidiabetico.- Metformina La metformina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale associata all’idroclorotiazide. Beta bloccanti e diazossido L’uso contemporaneo di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, e beta-bloccanti può aumentare il rischio di iperglicemia.
I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono aumentare l’effetto iperglicemico del diazossidoCiclosporina La co-somministrazione di ciclosporina può aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso. Agenti citotossici I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono ridurre l’escrezione renale dei farmaci citotossici (ad es.: ciclofosfamide, metotressato) e potenziarne gli effetti mielosoppressori. Glicosidi digitatici Ipokaliemia o ipomagnesiemia indotte dai tiazidici possono verificarsi come effetti indesiderati, favorendo l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale. Agenti di contrasto iodati In caso di disidratazione indotta da diuretico, aumenta il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con dosi elevate di prodotti iodati.
I pazienti devono essere reidratati prima della somministrazione.Resine a scambio ionico L’assorbimento dei diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è diminuito dalla colestiramina o dal colestipolo.
Questo potrebbe comportare un effetto subterapeutico dei diuretici tiazidici.
Tuttavia scaglionando la dose dell’idroclorotiazide e della resina in modo da somministrare l’idroclorotiazide almeno 4 ore prima o 4-6 ore dopo la somministrazione della resina si potrebbero minimizzare le interazioni.Medicinali che influenzano i livelli sierici di potassio L’effetto ipokaliemico dell’idroclorotiazide può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di diuretici kaliuretici, corticosteroidi, lassativi, ormone adrenocorticotropo (ACTH), amfotericina, carbenoxolone, penicillina G e derivati dell’acido salicilico o antiaritmici.
Se questi medicinali devono essere prescritti con l’associazione amlodipina /valsartan/idroclorotiazide è consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici di potassio.Medicinali che influenzano i livelli sierici di sodio L’effetto iponatremico dei diuretici può essere intensificato dalla co-somministrazione di medicinali come antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici, ecc.
È indicata cautela nella somministrazione a lungo termine di questi medicinali.Medicinali che possono indurre torsione di punta Per il rischio di ipokaliemia, l’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela se associata a medicinali che possono indurre torsione di punta, in particolare gli antiaritmici di Classe Ia e Classe III e alcuni antipsicotici. Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo) Può essere necessario aggiustare la dose dei medicinali uricosurici in quanto l’idroclorotiazide può aumentare i livelli sierici di acido urico.
Può essere necessario aumentare la dose di probenecid o sulfinpirazone.
La co-somministrazione di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, può aumentare l’incidenza delle reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.Metildopa Sono stati riportati casi isolati di anemia emolitica verificatisi con l’uso concomitante di idroclorotiazide e metildopa. Rilassanti della muscolatura scheletrica non depolarizzanti (ad es.
tubocurarina)I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, potenziano l'azione dei derivati del curaro. Altri medicinali antipertensivi I tiazidici potenziano l’azione antipertensiva di altri farmaci antipertensivi (ad es.
guanetidina, metildopa, beta bloccanti, vasodilatatori, calcio antagonisti, ACE inibitori, ARBs e Inibitori Diretti della Renina [DRIs]).Amine pressorie (ad es.
adrenalina, noradrenalina)L’idroclorotiazide può ridurre la risposta alle amine pressorie come la noradrenalina.
Il significato clinico di questo effetto è incerto e non sufficiente per escludere il loro uso.Vitamina D e sali di calcio La somministrazione di diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, e vitamina D o sali di calcio può potenziare l’aumento del calcio sierico.
L’uso concomitante di diuretici di tipo tiazidico può portare a ipercalcemia in pazienti predisposti all’ipercalcemia (ad es.
con iperparatiroidismo, neoplasie o condizioni mediate dalla vitamina D) mediante aumento del riassorbimento tubulare del calcio. Effetti indesiderati
- Il profilo di sicurezza di amlodipina/valsartan/HCT di seguito presentato si basa su studi clinici condotti con amlodipina/valsartan/HCT e sul noto profilo di sicurezza dei singoli componenti amlodipina, valsartan e idroclorotiazide.
Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di amlodipina/valsartan/HCT è stata valutata alla dose massima di 10 mg/320 mg/25 mg in uno studio clinico controllato a breve termine (8 settimane) in 2.271 pazienti, di cui 582 trattati con valsartan in combinazione con amlodipina e idroclorotiazide.
Le reazioni avverse sono state generalmente di natura lieve e transitoria e solo infrequentemente si è resa necessaria l’interruzione della terapia.
In questo studio clinico con controllo attivo le motivazioni più comuni per l’interruzione della terapia con amlodipina/valsartan/HCT sono state capogiri e ipotensione (0,7%).
Nello studio clinico controllato della durata di 8 settimane, non sono state osservate reazioni avverse rilevanti nuove o inattese con il trattamento di triplice terapia rispetto agli effetti noti dei componenti in monoterapia o in duplice terapia.
Nello studio clinico controllato della durata di 8 settimane, le variazioni dei parametri di laboratorio osservate con la combinazione di amlodipina/valsartan/HCT sono state minori e consistenti con il meccanismo d’azione farmacologico degli agenti in monoterapia.
La presenza di valsartan nella triplice combinazione ha attenuato l’effetto ipokaliemico dell’idroclorotiazide.
Tabella delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse, elencate secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi e sulla frequenza, riguardano amlodipina/valsartan/HCT e singolarmente amlodipina, valsartan e HCT.
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* vedere paragrafo 4.4 Fotosensibilità ** nella maggior parte dei casi dovuto a colestasi Descrizione di reazioni avverse selezionate Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra idroclorotiazide e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4.Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazioni avverse Frequenza Amlodipina/valsartan/ HCT Amlodipina Valsartan HCT Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) Cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose) -- -- -- Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Agranulocitosi, insufficienza del midollo osseo -- -- -- Molto raro Emoglobina e ematocrito ridotti -- -- Non nota -- Anemia emolitica -- -- -- Molto raro Leucopenia -- Molto raro -- Molto raro Neutropenia -- -- Non nota -- Trombocitopenia, talvolta con porpora -- Molto raro Non nota Raro Anemia aplastica -- -- -- Non nota Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità -- Molto raro Non nota Molto raro Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia Non comune -- -- -- Ipercalcemia Non comune -- -- Raro Iperglicemia -- Molto raro -- Raro Iperlipidemia Non comune -- -- -- Iperuricemia Non comune -- -- Comune Alcalosi ipocloremica -- -- -- Molto raro Ipokaliemia Comune -- -- Molto comune Ipomagnesiemia -- -- -- Comune Iponatremia Non comune -- -- Comune Peggioramento dello stato metabolico diabetico -- -- -- Raro Disturbi psichiatrici Depressione -- Non comune -- Raro Insonnia/disturbi del sonno Non comune Non comune -- Raro Variazioni dell’umore -- Non comune -- Confusione -- Raro -- -- Patologie del sistema nervoso Coordinazione anormale Non comune -- -- -- Capogiri Comune Comune -- Raro Capogiri posturali, capogiri da sforzo Non comune -- -- -- Disgeusia Non comune Non comune -- -- Sindrome extrapiramidale -- Non nota -- -- Cefalea Comune Comune -- Raro Ipertonia -- Molto raro -- -- Letargia Non comune -- -- -- Parestesia Non comune Non comune -- Raro Neuropatia periferica, neuropatia Non comune Molto raro -- -- Sonnolenza Non comune Comune -- -- Sincope Non comune Non comune -- -- Tremore -- Non comune -- -- Ipoestesia -- Non comune -- -- Patologie dell'occhio Glaucoma acuto ad angolo chiuso -- -- -- Non nota Disturbi della vista -- Non comune -- -- Compromissione della vista Non comune Non comune -- Raro Effusione coroidale -- -- -- Non nota Patologie dell'orecchio e del labirinto Tinnito -- Non comune -- -- Vertigini Non comune -- Non comune -- Patologie cardiache Palpitazioni -- Comune -- -- Tachicardia Non comune -- -- -- Aritmia (compreso bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale) -- Molto raro -- Raro Infarto miocardico -- Molto raro -- -- Patologie vascolari Vampate -- Comune -- -- Ipotensione Comune Non comune -- -- Ipotensione ortostatica Non comune -- -- Comune Flebite, tromboflebite Non comune -- -- -- Vasculite -- Molto raro Non nota -- Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse Non comune Molto raro Non comune -- Dispnea Non comune Non comune -- -- Distress respiratorio, edema polmonare, Polmonite -- -- -- Molto raro Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4) -- -- -- Molto raro Rinite -- Non comune -- -- Irritazione alla gola Non comune -- -- -- Patologie gastrointestinali Disturbi addominali, dolore addominale superiore Non comune Comune Non comune Raro Respiro maleodorante Non comune -- -- -- Abitudini intestinali modificate -- Non comune -- -- Costipazione -- -- -- Raro Diminuzione dell’appetito -- -- -- Comune Diarrea Non comune Non comune -- Raro Bocca secca Non comune Non comune -- -- Dispepsia Comune Non comune -- -- Gastrite -- Molto raro -- -- Iperplasia gengivale -- Molto raro -- -- Nausea Non comune Comune -- Comune Pancreatite -- Molto raro -- Molto raro Vomito Non comune Non comune -- Comune Patologie epatobiliari Esame della funzionalità epatica anomalo, compreso aumento della bilirubina nel sangue -- Molto raro ** Non nota -- Epatite -- Molto raro -- -- Colestasi intraepatica, ittero -- Molto raro -- Raro Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia -- Non comune -- Angioedema -- Molto raro Non nota -- Dermatite bollosa -- -- Non nota -- Reazioni simili a lupus eritematoso cutaneo, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo -- -- -- Molto raro Eritema multiforme -- Molto raro -- Non nota Esantema -- Non comune -- -- Iperidrosi Non comune Non comune -- -- Reazione da fotosensibilità * -- Molto raro -- Raro Prurito Non comune Non comune Non nota -- Porpora -- Non comune -- Raro Eruzione cutanea -- Non comune Non nota Comune Scolorimento della cute -- Non comune -- -- Orticaria e altre forme di eruzione cutanea -- Molto raro -- Comune Vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica -- Non nota -- Molto raro Dermatite esfoliativa -- Molto raro -- -- Sindrome di Stevens-Johnson -- Molto raro -- -- Edema di Quincke -- Molto raro -- -- Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia -- Non comune -- -- Dolore alla schiena Non comune Non comune -- -- Gonfiore articolare Non comune -- -- -- Spasmo muscolare Non comune Non comune -- Non nota Debolezza muscolare Non comune -- -- -- Mialgia Non comune Non comune Non nota -- Dolore alle estremità Non comune -- -- -- Gonfiore alle caviglie -- Comune -- -- Patologie renali e urinarie Aumento della creatinina nel sangue Non comune -- Non nota -- Disturbi della minzione Non comune Nicturia -- Non comune -- -- Pollakiuria Comune Non comune Disfunzione renale -- -- -- Non nota Insufficienza renale acuta Non comune -- -- Non nota Insufficienza e compromissione renale -- -- Non nota Raro Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Impotenza Non comune Non comune -- Comune Ginecomastia Non comune -- -- Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Abasia, disturbo di andatura Non comune -- -- -- Astenia Non comune Non comune -- Non nota Disagio, malessere Non comune Non comune -- -- Affaticamento Comune Comune Non comune -- Dolore toracico non cardiaco Non comune Non comune -- -- Edema Comune Comune -- -- Dolore -- Non comune -- -- Piressia -- -- -- Non nota Esami diagnostici Aumento dei lipidi -- Molto comune Aumento dell’azoto ureico nel sangue Non comune -- -- -- Aumento dell’acido urico nel sangue Non comune -- -- Glicosuria Raro Diminuzione del potassio nel sangue Non comune -- -- -- Aumento del potassio nel sangue -- -- Non nota -- Aumento di peso Non comune Non comune -- -- Diminuzione di peso -- Non comune -- --
e 5.1).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Amlodipina La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non è stata stabilita.
Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti di tossicità riproduttiva in seguito a somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 5.3).
L’uso in gravidanza è raccomandato solo se non esiste un’alternativa più sicura e quando la malattia stessa comporta rischi importanti per la madre e per il feto.
Valsartan L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio.
Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA), un simile rischio può esistere anche per questa classe di medicinali.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto AIIRA devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda il rischio di ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Idroclorotiazide L’esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata.
Gli studi condotti su animali sono insufficienti.
L’idroclorotiazide attraversa la placenta.
In base al meccanismo d’azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto-placentale e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
Amlodipina/valsartan/idroclorotiazide Non vi è esperienza sull’uso di amlodipina/valsartan/idroclorotiazide in donne in gravidanza.
Sulla base dei dati disponibili sui principi attivi, l’uso di Dipperam HCT non è raccomandato durante il primo trimestre e controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Non sono disponibili dati riguardanti l'uso di valsartan durante l’allattamento.
L'amlodipina viene escreta nel latte materno.
La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato è stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%.
L'effetto dell’amlodipina sui neonati non è noto.
L’idroclorotiazide viene escreta nel latte umano in piccole quantità.
I tiazidici ad alti dosaggi causano un’intensa diuresi che può inibire la produzione di latte.
L’uso di Dipperam HCT durante l’allattamento non è raccomandato.
Se Dipperam HCT è usato durante l’allattamento, la dose deve essere mantenuta la più bassa possibile.
Sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri.
Fertilità Non vi sono studi clinici sulla fertilità con amlodipina/valsartan/idroclorotiazide.
Valsartan Valsartan non ha avuto effetti avversi sulla capacità riproduttiva di topi maschi o femmine a dosi fino a 200 mg/kg/giorno per via orale.
Questa dose è 6 volte la dose massima raccomandata nell’uomo in termini di mg/m² (il calcolo si basa su una dose orale di 320 mg/giorno ed un paziente di 60 kg).
Amlodipina In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi.
Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità.
In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti avversi sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 30 °C.
Conservare nel contenitore originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.