CONBRIZA 28CPR RIV 20MG
32,95 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/11/2024
CONBRIZA è indicato per il trattamento dell’osteoporosi post–menopausale in donne con aumentato rischio di fratture. È stata dimostrata una significativa riduzione nell’incidenza delle fratture vertebrali; non è stata stabilita l’efficacia sulle fratture dell’anca. Quando si deve scegliere tra CONBRIZA o altre terapie, incluse le estrogeniche, per una singola donna in postmenopausa, si devono prendere in considerazione i sintomi della menopausa, gli effetti sui tessuti uterini e mammari ed i rischi e benefici cardiovascolari (vedere paragrafo 5.1).
Ogni compressa rivestita con film contiene bazedoxifene acetato equivalente a 20 mg di bazedoxifene. Eccipiente con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film contiene 142,8 mg di lattosio (come monoidrato) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Storia presente o passata di eventi di tromboembolia venosa, inclusa trombosi venosa profonda, embolia polmonare e trombosi venosa retinica.
L’utilizzo di CONBRIZA è indicato solo nelle donne in postmenopausa.
Bazedoxifene non deve essere assunto da donne potenzialmente fertili (vedere paragrafo 4.6 e 5.3).
Sanguinamenti uterini non spiegati.
Pazienti con segni o sintomi di cancro endometriale; la sicurezza in questo gruppo di pazienti non è stata adeguatamente studiata. Posologia
- Posologia La dose raccomandata di CONBRIZA è di una compressa una volta al giorno, in qualsiasi momento della giornata, a prescindere dai pasti (vedere paragrafo 5.2).
Dosi superiori ai 20 mg non sono raccomandate perché, l’aumento di efficacia in questi casi non è dimostrabile e dosi più alte possono essere associate a rischi maggiori (vedere paragrafo 5.1).
Calcio e/o vitamina D supplementari devono essere aggiunti alla dieta se l’assunzione giornaliera è inadeguata.
Popolazioni speciali Pazienti con insufficienza renale Il bazedoxifene non è stato sufficientemente valutato in pazienti con grave insufficienza renale.
In questa popolazione deve essere prestata cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata.
Pazienti con compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di bazedoxifene non sono state valutate in pazienti con compromissione epatica; l’uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Pazienti anziani Non è necessario un adattamento del dosaggio in base all’età (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non c’è un uso rilevante di bazedoxifene nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione Uso orale. Avvertenze e precauzioni
- L’uso di CONBRIZA non è raccomandato in donne con un aumentato rischio di eventi di tromboembolia venosa.
CONBRIZA è associato ad un aumentato rischio di tromboembolia venosa (TEV).
Negli studi clinici il più alto tasso di TEV è stato osservato durante il primo anno di trattamento con un rischio relativo di 2,69 rispetto al placebo.
Dopo tre anni il rischio relativo era di 1,63 e dopo un periodo di studio di 5 anni il rischio era 1,5; dopo sette anni il rischio relativo era di 1,51 (vedere paragrafo 4.8 e 5.1).
I fattori di rischio associati ai casi di TEV negli studi clinici includevano: età avanzata, obesità, immobilizzazione, interventi chirurgici, traumi gravi e tumori.
CONBRIZA deve essere interrotto prima e durante una prolungata immobilizzazione (ad es., guarigione post–chirurgica, prolungata permanenza a letto), e la terapia deve essere ricominciata solo dopo che il paziente è pienamente in grado di deambulare.
Inoltre, alle donne che stanno assumendo CONBRIZA deve essere raccomandato di muoversi periodicamente durante un viaggio prolungato.
Il bazedoxifene non è stato studiato in donne in premenopausa.
La sua sicurezza nelle donne in premenopausa non è stata stabilita ed il suo uso non è raccomandato in questa popolazione.
Non vi è evidenza di proliferazione endometriale.
Qualsiasi sanguinamento uterino durante la terapia con CONBRIZA è inatteso e deve essere pienamente valutato.
Il bazedoxifene non è stato studiato in donne con livelli di trigliceridi >300mg/dl (>3,4 mmol/litro).
Questo può aumentare i livelli sierici dei trigliceridi; pertanto, si deve usare cautela nei pazienti con accertata ipertrigliceridemia (vedere paragrafo 5.1).
La sicurezza di CONBRIZA in pazienti con cancro al seno non è stata studiata.
Non sono disponibili dati sull’uso concomitante con agenti usati nel trattamento del cancro al seno precoce o avanzato.
Perciò, il bazedoxifene non è raccomandato nel trattamento o nella prevenzione del cancro al seno.
Il bazedoxifene non è stato sufficientemente valutato in pazienti con grave insufficienza renale; in questa popolazione deve essere usata cautela.
Pazienti con compromissione epatica hanno mostrato un aumento di 4,3 volte dell’area sotto la curva (AUC) [in media] rispetto ai controlli.
L’uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
CONBRIZA contiene lattosio.
Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, insufficienza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo prodotto medicinale. Interazioni
- In uno studio a 30 giorni, il bazedoxifene ha aumentato le concentrazioni di globulina legante gli ormoni, incluse la globulina legante i corticosteroidi (CBG), la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) e la globulina legante la tiroxina (TBG).
Il bazedoxifene subisce il metabolismo degli enzimi uridina difosfato glucuronosiltransferasi (UGT) nel tratto intestinale e nel fegato (vedere paragrafo 5.2).
Il metabolismo di bazedoxifene può essere aumentato dall’uso concomitante di sostanze note per indurre gli UGT, come rifampicina, fenobarbital, carbamazepina e fenitoina, determinando potenzialmente una diminuzione delle concentrazioni sistemiche di bazedoxifene.
Il bazedoxifene subisce in piccola parte o per nulla il metabolismo mediato dal citocromo P450 (CYP).
Il bazedoxifene non induce o inibisce l’attività dei maggiori isoenzimi del CYP.
Dati in vitro suggeriscono che è improbabile che il bazedoxifene interagisca con prodotti medicinali co– somministrati tramite metabolismo mediato dal CYP.
Non ci sono state significative interazioni farmacocinetiche tra bazedoxifene ed i seguenti prodotti medicinali: ibuprofene, atorvastatina, azitromicina o un antiacido contenente alluminio e magnesio idrossido.
Basandosi sulle caratteristiche in vitro del legame del bazedoxifene alle proteine del plasma, sono improbabili interazioni con il warfarin, la digossina ed il diazepam. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di CONBRIZA è stata valutata in due studi multicentrici di fase 3, in doppio cieco, randomizzati, controllati con attivo e con placebo: uno studio a tre anni di trattamento dell’osteoporosi con 7.492 donne valutabili in post–menopausa (1.886 donne hanno ricevuto 20 mg di bazedoxifene; 1.872 donne hanno ricevuto 40 mg di bazedoxifene; 1849 donne hanno ricevuto raloxifene; 1.885 donne hanno ricevuto il placebo) ed uno studio a due anni di prevenzione dell’osteoporosi con 1.583 donne valutabili in post–menopausa (321 donne hanno ricevuto 10 mg di bazedoxifene; 322 donne hanno ricevuto 20 mg di bazedoxifene; 319 donne hanno ricevuto 40 mg di bazedoxifene; 311 donne hanno ricevuto raloxifene; 310 donne hanno ricevuto il placebo).
La maggior parte delle reazioni avverse verificatesi durante gli studi clinici sono state di grado da lieve a moderato e non hanno portato ad interruzione della terapia.
Le reazioni avverse più frequenti correlate al farmaco negli studi in doppio cieco randomizzati sono state vampate di calore e spasmi muscolari (inclusi crampi alle gambe).
Tabella delle reazioni avverse I dati di sicurezza nella tabella seguente derivano sia da studi clinici che da segnalazioni spontanee post–marketing.
Le reazioni avverse sono classificate secondo le seguenti frequenze: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 a <1/10); non comune (≥1/1.000 a <1/100); rara (≥1/10.000 a <1/1000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli eventi avversi sono classificati in ordine di gravità decrescente.
Descrizione di reazioni avverse selezionate * Nello studio di trattamento dell’osteoporosi in 7.492 soggetti valutabili (età media=66 anni), le donne trattate con bazedoxifene hanno avuto un aumentato rischio di tromboembolia venosa (trombosi venosa profonda, embolia polmonare e trombosi venosa retinica).Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità Patologie del sistema nervoso Sonnolenza Patologie dell’occhio Trombosi venosa retinica* Disturbi della vista/Eventi oculari# Patologie cardiache Palpitazioni Patologie Vascolari Vampate di calore Trombosi venosa profonda*, tromboflebite superficiale Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Embolia polmonare* Patologie gastrointestinali Secchezza della bocca Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Orticaria, rash, prurito Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari (inclusi crampi alle gambe) Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema periferico Esami diagnostici Aumento dei trigliceridi nel sangue, aumento dell’alanin aminotransferasi , aumento della aspartato aminotransferasi
Il tasso per 1.000 anni–donna durante il periodo di 3 anni dello studio è stato del 2,86 nel gruppo bazedoxifene 20 mg e di 1,76 in quello del placebo, e durante il periodo di 5 anni dello studio è stato 2,34 nel gruppo bazedoxifene 20 mg e di 1,56 in quello del placebo.
Il tasso per 1.000 anni–donna durante il periodo di 7 anni dello studio è stato del 2,06 nel gruppo bazedoxifene 20 mg e di 1,36 nel gruppo placebo.
Il tasso di TEV era più alto nel primo anno, con un rischio relativo di 2,69.
Dopo tre anni il rischio relativo era 1,63 e dopo un periodo di studio di 5 anni il rischio relativo era 1,50.
Dopo un periodo di studio di sette anni il rischio relativo era 1,51 (vedere paragrafo 5.1).
Possono verificarsi inoltre altri eventi tromboembolici.
#Sono stati riportati casi di eventi oculari, oltre che trombosi venosa retinica, dopo la commercializzazione.
Questi casi includono acuità visiva ridotta, visione offuscata, fotopsia, difetti del campo visivo, problemi alla vista, secchezza degli occhi, edema dell’occhio, blefarospasmo, dolore agli occhi, gonfiore agli occhi.
La natura di tali eventi è incerta.
Se si verificano sintomi oculari, i pazienti devono essere informati di chiedere consiglio al medico.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza CONBRIZA è indicato solo per l’utilizzo nelle donne in postmenopausa.
E’ controindicato nelle donne potenzialmente fertili (vedere paragrafo 4.3).
Non ci sono dati derivanti dall’uso del bazedoxifene nelle donne in stato di gravidanza.
Studi nei conigli hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’essere umano non è noto.
Allattamento Non è noto se il bazedoxifene sia escreto nel latte umano.
CONBRIZA è indicato solo per l’uso in donne in post–menopausa (vedere paragrafo 4.3) e non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Studi nei ratti hanno mostrato effetti avversi sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’essere umano non è noto. Conservazione
- Non conservare al di sopra dei 25° C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.