CEFAZOLINA QILU EV IM 10FL 1G

18,87 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CEFAZOLINA SODICA
  • ATC: J01DB04
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 18/09/2021

La cefazolina è un agente antibatterico indicato per il trattamento delle seguenti infezioni causate da microrganismi sensibili alla cefazolina (vedere paragrafo 5.1) in adulti e in bambini di età superiore a 1 mese (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). • Infezioni della pelle e dei tessuti molli • Infezioni osteoarticolari • Profilassi delle infezioni perioperatorie L’uso della cefazolina deve essere limitato ai casi in cui sia necessario un trattamento parenterale. Fare riferimento alle linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Cefazolina Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Ogni flaconcino contiene 1 g di cefazolina (come cefazolina sodica). Ogni flaconcino contiene circa 2,2 mmol (50,6 mg) di sodio. Cefazolina Qilu 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Ogni flaconcino contiene 2 g di cefazolina (come cefazolina sodica). Ogni flaconcino contiene circa 4,4 mmol (101,2 mg) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità alla cefazolina sodica.
• Anamnesi di reazioni di ipersensibilità grave (ad es., reazioni anafilattiche) ad altri antibiotici beta-lattamici (penicilline, monobattami e carbapenemi).
Cefazolina Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Prima di somministrare un’iniezione intramuscolare di cefazolina con una soluzione di lidocaina come solvente, si deve escludere la presenza di controindicazioni alla lidocaina (vedere paragrafo 4.4).
Vedere le informazioni contenute nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto della lidocaina, in special modo le controindicazioni.
Le soluzioni di cefazolina contenenti lidocaina non devono mai essere somministrate per via endovenosa.

Posologia

Il dosaggio dipende dalla sensibilità dell’agente patogeno (vedere paragrafo 5.1) e dalla gravità della malattia.
Posologia Adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni con funzione renale normale : Infezioni causate da microrganismi altamente sensibili Il dosaggio abituale è di 1-2 g/die, da suddividere in due o tre somministrazioni uguali (una somministrazione ogni 8 o 12 ore).
Infezioni causate da microrganismi meno sensibili Il dosaggio abituale è di 3-4 g/die, da suddividere in tre o quattro somministrazioni (una somministrazione ogni 6 o 8 ore).
In caso di infezioni gravi è possibile aumentare il dosaggio fino a 6 g/die, da suddividere in tre o quattro somministrazioni uguali (una somministrazione ogni 6 o 8 ore).
Profilassi delle infezioni perioperatorie Per prevenire infezioni perioperatorie nel corso di interventi contaminati o a rischio di contaminazione, i dosaggi raccomandati sono: a.
1-2 g somministrati per via endovenosa da 30 a 60 minuti prima dell’inizio dell’intervento.
b.
Per procedure chirurgiche prolungate, da 500 mg a 1 g somministrati per via endovenosa durante l’intervento (somministrazione da adattare in base alla durata della procedura operatoria).
c.
Da 500 mg a 1 g somministrati per via endovenosa ogni 6-8 ore per 24 ore dopo l’intervento.
È importante che: (1) la dose preoperatoria venga somministrata da 30 a 60 minuti prima dell’inizio dell’intervento per garantire adeguati livelli ematici e tissutali dell’antibiotico al momento dell’incisione chirurgica iniziale; (2) la cefazolina venga somministrata, se necessario, a intervalli appropriati durante l’intervento, per garantire livelli adeguati dell’antibiotico durante il periodo di massima esposizione agli organismi infettivi.
L’intervallo raccomandato di ripetizione del dosaggio è di 4 ore (dalla dose preoperatoria iniziale).
La somministrazione di cefazolina a scopo profilattico deve terminare generalmente entro 24 ore dalla fine dell’intervento.
Negli interventi di cardiochirurgia, la somministrazione di cefazolina a scopo profilattico può continuare per 48 ore dopo la fine dell’intervento, a seconda della situazione clinica.
Pazienti adulti con danno renale Somministrare una dose iniziale appropriata.
Le dosi successive vanno aggiustate in funzione del grado di compromissione renale, della gravità dell’infezione e della sensibilità dell’agente patogeno.
Terapia di mantenimento con cefazolina in pazienti con danno renale
Clearance della creatinina (ml/min) Creatinina sierica (mg/100 ml) Dose totale giornaliera Intervallo di dosaggio
≥ 55 ≤ 1,5 Dose abituale* Invariato
35-54 1,6-3,0 Dose abituale* Almeno 8 ore
11-34 3,1-4,5 Metà della dose abituale 12 ore
≤ 10 ≥ 4,6 Un quarto della dose abituale 18-24 ore
*Dose giornaliera in pazienti adulti con funzione renale normale Nei pazienti in emodialisi, il piano di trattamento dipende dalle condizioni di dialisi.
Vedere anche paragrafo 4.4.
Popolazione pediatrica : Infezioni causate da microrganismi altamente sensibili Si raccomanda un dosaggio giornaliero di 25-50 mg/kg di peso corporeo, da suddividere in due o quattro somministrazioni uguali (una somministrazione ogni 6, 8 o 12 ore).
Infezioni causate da microrganismi meno sensibili Si raccomanda un dosaggio giornaliero fino a 100 mg/kg di peso corporeo, da suddividere in tre o quattro somministrazioni (una somministrazione ogni 6 o 8 ore).
Neonati prematuri e lattanti di età inferiore a 1 mese Non essendo nota la sicurezza di impiego nei neonati prematuri e nei lattanti di età inferiore a 1 mese, non si raccomanda l’uso di cefazolina in questi pazienti.
Vedere anche paragrafo 4.4.
Linee guida per il dosaggio pediatrico
Peso corporeo 5 kg 10 kg 15 kg 20 kg 25 kg
Dosaggio di 25 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in2 somministrazioni ogni12 ore 63 mg 125 mg 188 mg 250 mg 313 mg
Dosaggio di 25 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 3somministrazioni ogni 8 ore 42 mg 85 mg 125 mg 167 mg 208 mg
Dosaggio di 25 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 4somministrazioni ogni 6 ore 31 mg 62 mg 94 mg 125 mg 156 mg
Dosaggio di 50 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 2somministrazioni ogni 12 ore 125 mg 250 mg 375 mg 500 mg 625 mg
Dosaggio di 50 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 3somministrazioni ogni 8 ore 83 mg 166 mg 250 mg 333 mg 417 mg
Dosaggio di 50 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 4somministrazioni ogni 6 ore 63 mg 125 mg 188 mg 250 mg 313 mg
Dosaggio di 100 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 3somministrazioni ogni 8 ore 167 mg 333 mg 500 mg 667 mg 833 mg
Dosaggio di 100 mg/kg di peso corporeo/die suddiviso in 4somministrazioni ogni 6 ore 125 mg 250 mg 375 mg 500 mg 625 mg
Pazienti pediatrici con danno renale Somministrare una dose iniziale appropriata.
Le dosi successive devono essere aggiustate in funzione del grado di compromissione renale, della gravità dell’infezione e della sensibilità dell’agente patogeno.
Nei bambini con insufficienza lieve (clearance della creatinina di 70-40 ml/min) è sufficiente un dosaggio pari al 60% della normale dose giornaliera, da suddividere in due singole somministrazioni ogni 12 ore.
Nei bambini con insufficienza moderata (clearance della creatinina di 40-20 ml/min) è sufficiente un dosaggio pari al 25% della normale dose giornaliera, da suddividere in due singole somministrazioni ogni 12 ore.
Nei bambini con insufficienza grave (clearance della creatinina di 20-5 ml/min) è sufficiente un dosaggio pari al 10% della normale dose giornaliera, da suddividere in due singole somministrazioni ogni 24 ore.
Tutte le suddette linee guida si riferiscono alla somministrazione successiva alla dose iniziale.
Vedere anche paragrafo 4.4.
Pazienti anziani : Nei pazienti anziani con funzione renale normale non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Durata del trattamento: La durata del trattamento dipende dal decorso della malattia.
Modo di somministrazione Cefazolina Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Cefazolina Qilu può essere somministrato mediante iniezione intramuscolare (IM) profonda, iniezione endovenosa (EV) lenta o infusione endovenosa lenta.
Se si utilizza lidocaina come solvente, la soluzione risultante non deve essere in alcun caso somministrata per via endovenosa (vedere paragrafo 4.3).
Si devono tenere in considerazione le informazioni riportate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto della lidocaina.
Cefazolina Qilu 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Cefazolina Qilu può essere somministrato mediante iniezione endovenosa (EV) lenta o infusione endovenosa lenta.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Ipersensibilità Prima di iniziare la terapia occorre accertare che il paziente non abbia manifestato in precedenza reazioni di ipersensibilità verso le cefalosporine, le penicilline o altri farmaci.
La cefazolina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con tendenza alle allergie.
È stata documentata l’esistenza di allergie crociate tra le cefalosporine e le penicilline.
Come per tutti gli agenti antibatterici beta-lattamici, sono state riferite reazioni non comuni di ipersensibilità grave, tra cui esiti fatali.
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità, il trattamento con cefazolina deve essere interrotto immediatamente e si devono istituire adeguate misure di emergenza.
Prima della somministrazione occorre stabilire se il paziente presenti un’anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilità alla cefazolina, ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agenti beta-lattamici.
La cefazolina deve essere usata con cautela nei pazienti con un’anamnesi di reazioni di ipersensibilità ad altri agenti beta-lattamici classificate come non gravi.
Colite pseudomembranosa associata ad antibiotici In caso di diarrea grave e persistente, si deve valutare la possibile presenza di colite pseudomembranosa associata ad antibiotici.
Questa patologia può essere letale, pertanto il trattamento con cefazolina deve essere interrotto immediatamente e deve essere somministrata una terapia appropriata; la somministrazione di agenti antiperistaltici è controindicata.
Vedere anche paragrafo 4.8 Effetti indesiderati.
Danno renale In pazienti con danno renale, il dosaggio e/o la frequenza di somministrazione devono essere aggiustati in funzione del grado di danno renale (vedere paragrafo 4.2).
Malgrado la cefazolina causi raramente disfunzione renale, si raccomanda di monitorare la funzione renale, specialmente nei pazienti gravemente malati ai quali sono somministrati i massimi dosaggi e in quelli ai quali sono somministrati contemporaneamente agenti potenzialmente nefrotossici, quali aminoglicosidi o potenti diuretici (ad es., furosemide).
Uso intratecale Non destinato alla somministrazione intratecale.
A seguito di somministrazione intratecale di cefazolina sono stati riferiti casi di grave tossicità a livello del sistema nervoso centrale, incluse convulsioni.
Resistenza batterica e superinfezioni Il trattamento a lungo termine con cefazolina può causare resistenza batterica alla cefazolina.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per l’insorgenza di eventuali superinfezioni.
In caso di loro insorgenza, si devono adottare misure appropriate.
Disturbi della coagulazione In casi eccezionali, il trattamento con cefazolina può portare a disturbi della coagulazione.
I fattori di rischio sono la carenza di vitamina K nei pazienti o l’effetto di altri meccanismi della coagulazione (nutrizione parenterale, malnutrizione, alterazione della funzione epatica e renale, trombocitopenia).
Può verificarsi anche un’alterazione della coagulazione in presenza di patologie associate (emofilia, ulcere gastriche e duodenali) che possono causare o aggravare le emorragie.
Pertanto, nei pazienti affetti da tali patologie si deve monitorare il tempo di protrombina.
Se si riscontra una riduzione significativa, si deve somministrare un integratore di vitamina K (10 mg/settimana).
Ipertensione o insufficienza cardiaca Nei pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca si dovrebbe tenere conto del contenuto di sodio della soluzione iniettabile.
Cefazolina Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Uso della lidocaina: Se si utilizza la soluzione di lidocaina come solvente, le soluzioni di cefazolina devono essere somministrate esclusivamente mediante iniezione intramuscolare.
Prima dell’uso devono essere prese in considerazione le controindicazioni alla lidocaina, le precauzioni e altre informazioni rilevanti illustrate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto della lidocaina (vedere paragrafo 4.3).
La soluzione di lidocaina non deve mai essere somministrata per via endovenosa.
Popolazione pediatrica Neonati prematuri e lattanti di età inferiore a 1 mese La cefazolina non deve essere somministrata nei neonati prematuri e nei lattanti di età inferiore a 1 mese, a causa dell’attuale mancanza di un’esperienza rilevante adeguata.
Cefazolina Qilu 1 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Questo medicinale contiene 50,6 mg di sodio per flaconcino, equivalenti al 2,53% dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dall’OMS di 2 g di sodio per un adulto.” Cefazolina Qilu 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Questo medicinale contiene 101,2 mg di sodio per flaconcino, equivalenti al 5,06% dell’assunzione giornaliera massima raccomandata dall’OMS di 2 g di sodio per un adulto.” Ciò deve essere tenuto in considerazione nei pazienti che seguono un regime dietetico ad apporto di sodio controllato.

Interazioni

Antibiotici Si deve prendere in considerazione la possibile insorgenza di effetti antagonistici osservati in vitro con gli antibiotici ad azione batteriostatica (ad es., tetracicline, sulfonamidi, eritromicina, cloramfenicolo) in caso di somministrazione concomitante di questi antibiotici con la cefazolina.
Probenecid La clearance renale della cefazolina si riduce in caso di somministrazione concomitante di probenecid.
Vitamina K1 Alcune cefalosporine, quali cefamandolo, cefazolina e cefotetan, possono interferire con il metabolismo della vitamina K1, specialmente nei casi di carenza di vitamina K1.
Ciò può rendere necessaria un’integrazione di vitamina K1.
Anticoagulanti Le cefalosporine, in casi molto rari, possono portare a disturbi della coagulazione (vedere paragrafo 4.4).
Durante l’uso concomitante di anticoagulanti (ad es., warfarin o eparina) in dosi elevate, si devono monitorare i parametri della coagulazione.
In pazienti in terapia con antibiotici sono stati segnalati numerosi casi di incremento dell’attività degli anticoagulanti orali.
I fattori di rischio includono infezioni e infiammazioni, l’età e lo stato di salute generale del paziente.
In queste circostanze è difficile determinare se l’alterazione dell’INR è dovuta alla patologia infettiva e al suo trattamento.
Tuttavia, alcune classi di antibiotici sono più spesso coinvolte in questo fenomeno e in particolare: fluorochinoloni, macrolidi, cicline, cotrimoxazolo e alcune cefalosporine.
Farmaci nefrotossici Non è possibile escludere un aumento dell’effetto nefrotossico di antibiotici (ad es., aminoglicosidi, colistina, polimixina B), agenti di contrasto contenenti iodio, composti a base di organoplatino, metotrexato a dosaggio elevato, alcuni farmaci antivirali (ad es., aciclovir, foscarnet), pentamidina, ciclosporina, tacrolimus e diuretici (ad es., furosemide).
In caso di somministrazione concomitante con la cefazolina, è necessario monitorare attentamente la funzione renale.
Esami di laboratorio Negli esami di laboratorio può verificarsi una reazione falsa positiva per la glicosuria in caso di utilizzo della soluzione di Benedict o di Fehling nei pazienti in trattamento con cefazolina.
La cefazolina non ha effetti sulle misurazioni enzimatiche del glucosio nelle urine.
Anche il test di Coombs indiretto e diretto può produrre risultati falsi positivi.
Ciò può riguardare anche i neonati alle cui madri sono state somministrate cefalosporine.

Effetti indesiderati

All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente.
La frequenza delle reazioni avverse è definita come: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); rara (≥ 1/10.000, < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000).
Classificazione per sistemi e organi MedDRA Frequenza Reazione avversa
Infezioni e infestazioni Non comune Candidosi orale
Rara Candidosi genitale (monoliasi), vaginite.
Come per qualsiasi antibiotico, l’uso prolungato può provocare una crescita eccessiva di batteri non sensibili.
Rinite
Patologie del sistema emolinfopoietico Rara Sono state osservate leucopenia, granulocitopenia, neutropenia, trombocitopenia, leucocitosi, granulocitosi, monocitosi, linfocitopenia, basofilia ed eosinofilia nei valori ematologici.
Questi effetti sono rari e reversibili.
Molto rara Disturbi della coagulazione con conseguenti emorragie (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi del sistema Non comune Febbre
immunitario Molto rara Shock anafilattico (gonfiore della laringe con restringimento delle vie aeree, frequenza cardiaca aumentata, respiro corto, diminuzione della pressione sanguigna, gonfiore della lingua, prurito anale, prurito genitale, edema facciale)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Rara Iperglicemia, ipoglicemia
Patologie del sistema nervoso Non comune Convulsioni (in pazienti con disfunzione renale trattati con dosaggi elevati inappropriati.)
Rara Capogiri
Patologie vascolari Non comune Tromboflebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Rara Effusione pleurica, dispnea o distress respiratorio, tosse
Patologie gastrointestinali Comune Nausea, vomito, diarrea
Rara Anoressia
Molto rara Colite pseudomembranosa (questa complicanza deve essere trattata immediatamente se la diarrea e associata a terapia antibiotica.)
Patologie epatobiliari Rara Aumento transitorio di aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi o fosfatasi alcalina, gamma-glutamil transferasi, bilirubina e/o lattato deidrogenasi, epatite transitoria e ittero colestatico transitorio.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzioni cutanee
Non comune Eritema, eritema multiforme, orticaria, angioedema
Rara Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson
Patologie renali e urinarie Rara Nefrotossicità, nefrite interstiziale, nefropatia indefinita, proteinuria, iperazotemia (BUN) transitoria, generalmente in pazienti trattati contemporaneamente con altri agenti potenzialmente nefrotossici.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Molto rara Prurito vulvovaginale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Dolore in corrispondenza della sede dell’iniezione intramuscolare, alcune volte con edema indurativo
Rara Malessere, affaticamento, dolore toracico
Consultare un medico in caso di diarrea grave e persistente durante o dopo il trattamento con cefazolina, poiché tale diarrea può essere un sintomo di una malattia grave (colite pseudomembranosa), che deve essere trattata immediatamente.
In nessun caso i pazienti devono assumere agenti antiperistaltici come farmaci per automedicazione (vedere paragrafo 4.4).
L’uso prolungato di cefalosporine può provocare una crescita eccessiva di batteri resistenti alla cefazolina, specialmente Enterobacter, Citrobacter, Pseudomonas, Enterococcus e Candida.
Questa può causare superinfezioni o una potenziale colonizzazione da parte di organismi resistenti o lieviti (vedere paragrafo 4.4).
Studi Aumento transitorio dei valori di AST, ALT, urea ematica e fosfatasi alcalina senza evidenza clinica di danno renale o epatico.
I dati degli studi condotti sugli animali hanno evidenziato un potenziale effetto nefrotossico della cefazolina.
Sebbene questo non sia stato dimostrato nell’uomo, occorre tenere in considerazione tale possibilità, specialmente nei pazienti trattati con dosi elevate per un periodo prolungato.
In rari casi sono state riferite nefrite interstiziale e nefropatia non specificata.
I pazienti interessati erano gravemente malati e assumevano diversi farmaci.
Il ruolo della cefazolina nello sviluppo della nefrite interstiziale o di altre nefropatie non è stato accertato.
Raramente sono stati riferiti i seguenti casi durante il trattamento: • riduzione dei livelli di emoglobina e/o ematocrito, anemia, agranulocitosi, anemia aplastica, pancitopenia e anemia emolitica.
I seguenti casi sono stati riferiti durante il trattamento con alcune cefalosporine: • incubi, capogiri, iperattività, nervosismo o ansia, insonnia, sonnolenza, debolezza, vampate di calore, disturbi della percezione dei colori, confusione e attività epilettica.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva.
Cefazolina Qilu deve essere somministrata durante la gravidanza solo dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio, in particolare durante il primo trimestre, a causa dell’esperienza insufficiente e poiché la cefazolina attraversa la placenta.
È preferibile evitare l’uso della cefazolina durante la gravidanza, a meno che non sia assolutamente necessario.
Allattamento La cefazolina è escreta nel latte materno in basse concentrazioni; pertanto, deve essere utilizzata solo dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio.
Se si verifica diarrea o candidosi nel neonato durante l’allattamento, la madre dovrebbe astenersi dall’allattare il neonato durante il trattamento o interrompere il trattamento con cefazolina.
Fertilità Gli studi sugli animali non hanno rivelato effetti sulla fertilità.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione/diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

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