ASPAVELI SC FL 1080MG 20ML

4.626,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PEGCETACOPLAN
  • ATC: L04AJ03
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 14/08/2022

ASPAVELI è indicato in monoterapia nel trattamento di pazienti adulti con emoglobinuria parossistica notturna (EPN) che presentano anemia emolitica.
Ogni flaconcino da 20 mL contiene 1 080 mg di pegcetacoplan. Ogni mL contiene 54 mg di pegcetacoplan. Eccipienti con effetti noti Ogni mL contiene 41 mg di sorbitolo. Ogni flaconcino contiene 820 mg di sorbitolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità a pegcetacoplan o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La terapia con pegcetacoplan non deve essere iniziata in pazienti • con un’infezione non risolta da batteri capsulati tra cui Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae (vedere paragrafo 4.4) • che non siano attualmente vaccinati contro Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae, a meno che non ricevano un trattamento profilattico con antibiotici appropriati fino a 2 settimane dopo la vaccinazione (vedere paragrafo 4.4).

Posologia

La terapia deve essere iniziata sotto la supervisione di un operatore sanitario esperto nella gestione dei pazienti con disturbi ematologici.
Per i pazienti che hanno ben tollerato l’infusione in centri di trattamento specializzati devono essere prese in considerazione l’auto-somministrazione e l’infusione domiciliare.
La decisione in merito alla possibilità di auto-somministrazione e di infusione domiciliare deve essere adottata previa valutazione e raccomandazione del medico curante.
Posologia Pegcetacoplan può essere somministrato da un operatore sanitario, o dal paziente o da chi lo assiste seguendo le istruzioni adeguate.
Pegcetacoplan è somministrato due volte alla settimana mediante infusione sottocutanea di 1 080 mg utilizzando una pompa per infusione a siringa disponibile in commercio in grado di dispensare dosi fino a 20 mL.
La dose deve essere somministrata due volte alla settimana nei Giorni 1 e 4 di ogni settimana di trattamento.
L’EPN è una malattia cronica e si raccomanda di continuare il trattamento con ASPAVELI per tutta la vita del paziente, a meno che l’interruzione di questo medicinale non sia clinicamente indicata (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti che passano da un inibitore di C5 ad ASPAVELI Per le prime 4 settimane, pegcetacoplan viene somministrato due volte alla settimana per via sottocutanea con una dose di 1 080 mg in aggiunta all’attuale dose di inibitore di C5 ricevuta dal paziente, in modo da ridurre al minimo il rischio di emolisi associato alla brusca interruzione del trattamento.
Dopo 4 settimane, il paziente deve interrompere il trattamento con l’inibitore di C5 prima di continuare in monoterapia con ASPAVELI.
Il passaggio da inibitori del complemento diversi da eculizumab non è stato studiato.
L’interruzione di altri inibitori del complemento prima del raggiungimento dello stato stazionario di pegcetacoplan deve essere effettuata con cautela (vedere paragrafo 5.2).
Aggiustamento della dose Il regime posologico può essere modificato a 1 080 mg ogni tre giorni (es., Giorno 1, Giorno 4, Giorno 7, Giorno 10, Giorno 13, e così via) nei pazienti con livelli di lattato deidrogenasi (LDH) maggiori di 2 volte il limite superiore della norma (ULN, upper limit of normal).
In caso di aumento della dose, i livelli di LDH devono essere monitorati due volte alla settimana per almeno 4 settimane (vedere paragrafo 4.4).
Dose dimenticata Qualora venga dimenticata una dose di pegcetacoplan, l’infusione deve essere eseguita non appena la dimenticanza viene notata per poi riprendere il normale regime di somministrazione.
Popolazioni speciali Anziani Sebbene negli studi clinici condotti non siano state osservate differenze evidenti legate all’età, il numero di pazienti di età pari o superiore a 65 anni non è sufficiente per stabilire se essi rispondono in modo diverso al trattamento rispetto ai pazienti più giovani.
Non esistono prove che indichino la necessità di prendere precauzioni particolari durante il trattamento della popolazione anziana.
Compromissione renale Una compromissione renale severa (clearance della creatinina <30 mL/min) non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di pegcetacoplan; pertanto, non è necessario un aggiustamento della dose di pegcetacoplan nei pazienti con compromissione renale.
Non sono disponibili dati sull’uso di pegcetacoplan in pazienti con nefropatia allo stadio terminale (ESRD, end stage renal disease) che necessitano di emodialisi (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di pegcetacoplan non sono state studiate in pazienti con compromissione epatica; tuttavia, non si raccomanda un aggiustamento della dose, poiché non si prevede che la compromissione epatica influisca sulla clearance di pegcetacoplan.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ASPAVELI nei bambini affetti da EPN di età compresa tra 0 e <18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Questo medicinale non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 12 anni, poiché non sono disponibili dati preclinici sulla sua sicurezza per questa fascia di età.
Modo di somministrazione ASPAVELI deve essere somministrato unicamente per via sottocutanea utilizzando una pompa per infusione a siringa disponibile in commercio.
Questo medicinale può essere somministrato autonomamente dal paziente.
Prima di iniziare l’auto-somministrazione, il paziente dovrà essere istruito da un operatore sanitario qualificato in merito alle tecniche di infusione, all’uso di una pompa per infusione a siringa, alla compilazione di un diario di trattamento, al riconoscimento di possibili reazioni avverse e alle misure da adottare qualora queste ultime si manifestino.
ASPAVELI deve essere infuso nell’addome, nelle cosce, nei fianchi o nelle braccia.
Le sedi di infusione devono essere almeno a 7,5 cm di distanza l’una dall’altra.
Alternare le sedi di infusione tra una somministrazione e l’altra.
Evitare l’infusione nei punti in cui la pelle è sensibile, presenta lividi, appare arrossata o risulta indurita.
Evitare l’infusione nelle aree cutanee con tatuaggi, cicatrici o smagliature.
La durata tipica dell’infusione è di circa 30 minuti (se si utilizzano due sedi) o di circa 60 minuti (se si utilizza una sola sede).
L’infusione deve essere iniziata subito dopo aver aspirato il medicinale nella siringa.
La somministrazione deve essere completata entro 2 ore dopo la preparazione della siringa.
Per le istruzioni sulla preparazione e l’infusione del medicinale, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Infezioni gravi causate da batteri capsulati L’uso di pegcetacoplan può predisporre le persone allo sviluppo di infezioni gravi da batteri capsulati tra cui Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae.
Per ridurre il rischio di infezione, tutti i pazienti devono essere vaccinati contro tali batteri secondo le linee guida applicabili a livello locale almeno 2 settimane prima di ricevere pegcetacoplan, a meno che il rischio di ritardare la terapia non sia maggiore del rischio di sviluppare un’infezione.
Pazienti con una storia vaccinale documentata Prima di sottoporli a trattamento con pegcetacoplan, ci si deve assicurare che i pazienti con una storia vaccinale documentata siano stati vaccinati contro i batteri capsulati, tra cui Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis di tipo A, C, W, Y e B e Haemophilus influenzae di tipo B nei 2 anni precedenti l’inizio della terapia con pegcetacoplan.
Pazienti senza una storia vaccinale documentata Per i pazienti che non hanno una storia vaccinale documentata, i vaccini richiesti devono essere somministrati almeno 2 settimane prima di infondere la prima dose di pegcetacoplan.
Se è indicata una terapia immediata, i vaccini richiesti devono essere somministrati il prima possibile e il paziente deve essere sottoposto a trattamento con antibiotici appropriati fino a 2 settimane dopo la vaccinazione.
Monitoraggio dei pazienti per le infezioni gravi La vaccinazione può non essere sufficiente a prevenire un’infezione grave.
Si devono tenere in considerazione le indicazioni ufficiali sull’uso appropriato di agenti antibatterici.
Tutti i pazienti devono essere monitorati per i segni precoci di infezioni da batteri capsulati tra cui Neisseria meningitidis, Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influenzae, valutati immediatamente se si sospetta un’infezione e trattati con antibiotici appropriati, se necessario.
I pazienti vanno informati dei relativi segni e sintomi nonché delle misure da intraprendere per richiedere immediatamente assistenza medica.
I medici devono discutere con i pazienti dei benefici e dei rischi della terapia con pegcetacoplan.
Ipersensibilità Sono state riportate reazioni di ipersensibilità.
Se si verifica una reazione severa di ipersensibilità (inclusa anafilassi), l’infusione con pegcetacoplan deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito un trattamento appropriato.
Reazioni in sede di iniezione Reazioni in sede di iniezione sono state riferite con l’uso di pegcetacoplan per via sottocutanea (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere istruiti adeguatamente sulla corretta tecnica di iniezione.
Monitoraggio dei test di laboratorio per l’EPN I pazienti affetti da EPN in trattamento con pegcetacoplan devono essere monitorati regolarmente per segni e sintomi di emolisi, inclusa la misurazione dei livelli di LDH, e possono richiedere un aggiustamento della dose entro la posologia raccomandata (vedere paragrafo 4.2).
Effetti sui test di laboratorio Vi possono essere interferenze tra i reagenti a base di silice utilizzati negli esami della coagulazione e pegcetacoplan con conseguente tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) artificiosamente prolungato; di conseguenza, deve essere evitato l’utilizzo di reagenti a base di silice negli esami della coagulazione.
Interruzione del trattamento per l’EPN Se i pazienti con EPN interrompono il trattamento con pegcetacoplan, devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni e sintomi di emolisi intravascolare grave, identificata da livelli di LDH elevati accompagnati da un’improvvisa riduzione delle dimensioni del clone EPN o dell’emoglobina, oppure dalla ricomparsa di sintomi quali stanchezza, emoglobinuria, dolore addominale, dispnea, eventi avversi vascolari maggiori (inclusa trombosi), disfagia o disfunzione erettile.
Se è necessario interrompere il trattamento con questo medicinale, deve essere considerata una terapia alternativa.
Se si dovesse riscontrare grave emolisi dopo l’interruzione della terapia, prendere in considerazione l’adozione delle seguenti procedure o l’avvio dei seguenti trattamenti: trasfusione di sangue (concentrati eritrocitari), exsanguinotrasfusione, anticoagulazione e corticosteroidi.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per almeno 8 settimane dopo l’assunzione dell’ultima dose, un periodo corrispondente a oltre 5 emivite del medicinale, onde consentirne la completa eliminazione (vedere paragrafo 5.2) al fine di scongiurare emolisi grave e altre reazioni.
Deve essere altresì presa in considerazione la sospensione lenta.
Contraccezione nelle donne potenzialmente fertili Si raccomanda alle donne potenzialmente fertili di utilizzare metodi contraccettivi efficaci per evitare una gravidanza durante il trattamento con pegcetacoplan e per almeno 8 settimane dopo l’ultima dose di pegcetacoplan (vedere paragrafo 4.6).
Accumulo di polietilenglicole (PEG) ASPAVELI è un medicinale PEGilato.
I potenziali effetti a lungo termine dell’accumulo di PEG a livello del rene, del plesso corioideo del cervello e di altri organi non sono noti (vedere paragrafo 5.3).
Si raccomanda di eseguire regolarmente test di laboratorio per la valutazione della funzionalità renale.
Materiale formativo Tutti i medici che intendono prescrivere ASPAVELI devono assicurarsi di aver ricevuto il materiale informativo destinato ai medici e di aver acquisito familiarità con lo stesso.
I medici devono illustrare ai pazienti, e discuterne con loro, i benefici e i rischi della terapia con ASPAVELI e fornire loro il pacchetto informativo destinato ai pazienti e la scheda per il paziente.
I pazienti devono essere istruiti a richiedere prontamente assistenza medica se durante la terapia con ASPAVELI dovessero sviluppare qualsiasi segno o sintomo di infezione grave o ipersensibilità, in particolar modo se indicativi di infezione da batteri capsulati.
Eccipienti con effetti noti Contenuto di sorbitolo ASPAVELI 1 080 mg contiene 820 mg di sorbitolo per ogni flaconcino.
Questo medicinale non deve essere somministrato ai/non deve essere assunto dai pazienti con intolleranza ereditaria al fruttosio.
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione.
Sulla base dei dati in vitro, pegcetacoplan presenta un basso potenziale di interazioni farmacologiche.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comunemente riportate nei pazienti trattati con pegcetacoplan sono state le reazioni in sede di iniezione: eritema in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, tumefazione in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, lividura in sede di iniezione.
Altre reazioni avverse, riportate in oltre il 10% dei pazienti durante gli studi clinici, sono state: infezione delle vie respiratorie superiori, diarrea, emolisi, dolore addominale, cefalea, stanchezza, piressia, tosse, infezione delle vie urinarie, complicazione di vaccinazione, dolore a un arto, capogiro, artralgia e dolore dorsale.
Le reazioni avverse gravi più comunemente riportate sono state l’emolisi e la sepsi.
Tabella delle reazioni avverse La Tabella 1 riporta le reazioni avverse osservate negli studi clinici condotti con pegcetacoplan e nell’esperienza post-marketing in pazienti affetti da EPN.
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100), raro (≥1/10 000, <1/1 000), molto raro (<1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni gruppo di frequenza le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1.
Reazioni avverse emerse dagli studi clinici¹ e dall’esperienza post-marketing
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Frequenza Reazione avversa
Infezioni ed infestazioni Molto comune Infezione delle vie respiratorie superiori Infezione delle vie urinarie
Comune Sepsi2, COVID-19, Infezione gastrointestinale, Infezione micotica, Infezione della cute, Infezione orale, Infezione auricolare, Infezione, Infezione delle vie respiratorie, Infezione virale, Infezione batterica, Infezione vaginale, Infezione oculare
Non comune Cervicite, Infezione dell’inguine, Polmonite, Ascesso nasale, Tubercolosi, Candidiasi esofagea, Polmonite da COVID-19, Ascesso anale
Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Emolisi
Comune Trombocitopenia, Neutropenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipokaliemia
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea, Capogiro
Patologie vascolari Comune Ipertensione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Tosse
Comune Dispnea, Epistassi, Dolore orofaringeo, Congestione nasale
Patologie gastrointestinali Molto comune Dolore addominale, Diarrea
Comune Nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eritema, Eruzione cutanea
Non comune Orticaria³
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Artralgia, Dolore dorsale, Dolore a un arto
Comune Mialgia, Spasmi muscolari
Patologie renali e urinarie Comune Danno renale acuto, Cromaturia
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Eritema in sede di iniezione, Prurito in sede di iniezione, Tumefazione in sede di iniezione, Lividura in sede di iniezione, Stanchezza, Piressia, Dolore in sede di iniezione
Comune Reazione in sede di iniezione, Indurimento in sede di iniezione
Esami diagnostici Comune Alanina aminotransferasi aumentata, Bilirubina aumentata
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura Molto comune Complicazione di vaccinazione4
¹ Studi APL2-308, APL2-302, APL2-202, APL2-CP-PNH-204 e APL-CP0514 in pazienti con EPN.
I termini simili da un punto di vista medico sono stati raggruppati qualora attinenti a uno stesso concetto medico.
² La sepsi include un caso di shock settico.
³ Stima ricavata dall’esperienza post-marketing.
4 Le complicazioni di vaccinazione erano correlate alle vaccinazioni obbligatorie.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Infezioni In virtù del suo meccanismo d’azione, l’uso di pegcetacoplan potrebbe aumentare il rischio di infezione, in particolare di infezioni causate da batteri capsulati fra cui Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis di tipo A, C, W, Y e B, e Haemophilus influenzae (vedere paragrafo 4.4).
Nel corso dello studio APL2-302 non sono stati osservati casi di infezione grave causata da batteri capsulati.
Quarantotto pazienti hanno manifestato un’infezione nel corso dello studio.
Tra le infezioni più frequenti osservate nei pazienti trattati con pegcetacoplan durante lo studio APL2-302 figurano le infezioni delle vie respiratorie superiori (28 casi, 35%).
La maggior parte delle infezioni segnalate nei pazienti trattati con pegcetacoplan durante lo studio APL2-302 non era grave e per lo più di lieve intensità.
Dieci pazienti hanno sviluppato infezioni riferite come gravi.
Tra questi, un paziente è deceduto a causa di COVID-19.
Le infezioni gravi più comuni sono state sepsi (3 casi) (che hanno comportato l’interruzione del trattamento con pegcetacoplan in un paziente) e gastroenterite (3 casi).
Tutti i casi si sono risolti.
Undici pazienti hanno manifestato un’infezione nel corso dello studio APL2-308.
Tutte le infezioni tranne una sono state riportate come di intensità lieve o moderata.
Un paziente che aveva manifestato un’infezione ha sviluppato shock settico ed è deceduto.
Emolisi Diciannove pazienti hanno riportato emolisi durante lo studio APL2-302 fra i pazienti trattati con pegcetacoplan.
Sette casi sono stati riportati come gravi e 5 casi hanno portato all’interruzione del trattamento con pegcetacoplan.
La dose di pegcetacoplan è stata aumentata in 10 pazienti.
Si sono verificati 3 casi di emolisi durante lo studio APL2-308 nei pazienti trattati con pegcetacoplan.
Nessuno di questi casi è stato riportato come grave, né ha portato all’interruzione del trattamento con pegcetacoplan.
La dose di pegcetacoplan è stata aumentata in tutti e 3 i pazienti.
Immunogenicità L’incidenza di anticorpi anti-farmaco (ADA, anti-drug antibodies) (sieroconversione degli ADA o ADA incrementati rispetto al livello pre-esistente) era bassa e, ove presente, non ha evidenziato effetti rilevanti sulla farmacocinetica/farmacodinamica, sull’efficacia o sul profilo di sicurezza di pegcetacoplan.
Per tutta la durata degli studi APL2-302 e APL2-308, in 3 pazienti su 126 fra quelli esposti a pegcetacoplan è stata confermata la positività agli anticorpi peptidici anti-pegcetacoplan.
Tutti e 3 i pazienti sono risultati positivi anche al test sugli anticorpi neutralizzanti (NAb, neutralising antibody).
La risposta degli anticorpi neutralizzanti non ha avuto effetti evidenti sulla farmacocinetica o sull’efficacia clinica.
Diciotto pazienti su 126 hanno sviluppato anticorpi anti-PEG; in 9 casi si trattava di sieroconversione e in 9 di incremento associato al trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili Si raccomanda alle donne potenzialmente fertili di utilizzare metodi contraccettivi efficaci per evitare una gravidanza durante il trattamento con pegcetacoplan e per almeno 8 settimane dopo l’ultima dose di pegcetacoplan.
Per le donne che pianificano una gravidanza, l’uso di pegcetacoplan può essere considerato dopo una valutazione dei rischi e dei benefici (vedere Gravidanza).
Gravidanza I dati relativi all’uso di pegcetacoplan in donne in gravidanza non esistono o sono limitati.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pegcetacoplan non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento Non è noto se pegcetacoplan sia escreto nel latte materno.
Il potenziale di assorbimento e di danno nel lattante allattato al seno è sconosciuto.
I dati sugli animali suggeriscono una bassa escrezione (meno dell’1%, non farmacologicamente significativa) di pegcetacoplan nel latte di scimmia (vedere paragrafo 5.3).
È improbabile che un lattante allattato al seno sia soggetto a un’esposizione clinicamente rilevante.
Si raccomanda di interrompere l’allattamento al seno durante il trattamento con pegcetacoplan.
Fertilità Non sono disponibili dati sugli animali o sull’uomo relativamente agli effetti di pegcetacoplan sulla fertilità.
Negli studi di tossicità non sono state rilevate anomalie microscopiche degli organi riproduttivi maschili e femminili nelle scimmie (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Conservare nella scatola originale per proteggere il medicinale dalla luce.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.