AMOXICILLINA AC CLA TE OS 70ML

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Prezzo indicativo

AMOXICILLINA AC CLA TE OS 70ML

Principio attivo: AMOXICILLINA TRIIDRATO/POTASSIO CLAVULANATO
  • ATC: J01CR02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 05/12/2014

Amoxicillina e Acido Clavulanico Teva Group è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni negli adulti e nei bambini (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1) • Sinusite acuta batterica (adeguatamente diagnosticata). • Otite media acuta. • Esacerbazione acuta della bronchite cronica (adeguatamente diagnosticata). • Polmonite acquisita in comunità. • Cistite. • Pielonefrite. • Infezioni cutanee e dei tessuti molli, in particolare cellulite, morsi di animali, gravi ascessi dentali con cellulite diffusa. • Infezioni osteoarticolari, in particolare osteomielite. Si devono tenere in considerazione le linee-guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Ogni ml di sospensione ricostituita (pari a 0,160 g di polvere) contiene: Amoxicillina 80 mg corrispondente a 91,8 mg di amoxicillina triidrato Acido clavulanico 11,4 mg corrispondente a 13,6 mg di potassio clavulanato Eccipienti con effetti noti: 1 ml di sospensione orale pronta all’uso contiene 1,7 mg di aspartame (E951) 0,36 mg di aroma di limone (contenente glucosio, sciroppo di sorbitolo (E420), zolfo diossido (E 220)) 0,86 mg di aroma di pesca-albicocca (contenente glucosio, sciroppo di sorbitolo (E420), zolfo diossido (E 220)) 4,0 mg di aroma di arancia (contenente glucosio, alcol benzilico) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

Controindicazioni

• Ipersensibilità ai principi attivi, ad una qualsiasi penicillina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Anamnesi di reazione di ipersensibilità immediata grave (per es.
anafilassi) ad altri beta-lattamici (per es.
cefalosporine, carbapenem o monobactam).
• Anamnesi di ittero/compromissione epatica associati ad amoxicillina/acido clavulanico (vedere paragrafo 4.8).

Posologia

Posologia Le dosi sono espresse in termini di contenuto di amoxicillina/acido clavulanico, tranne quando le dosi sono definite nei termini di un singolo componente.
La dose di amoxicillina/acido clavulanico che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di: • Patogeni attesi e loro probabile suscettibilità agli agenti antibatterici (vedere paragrafo 4.4) • Gravità e sito dell’infezione • Età, peso e funzionalità renale del paziente, come descritto di seguito.
L’uso di formulazioni alternative di amoxicillina/acido clavulanico (ad esempio quelle che forniscono dosi più alte di amoxicillina e/o differenti rapporti di amoxicillina - acido clavulanico) deve essere preso in considerazione a seconda della necessità (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Per i bambini di peso < 40 kg, questa formulazione di amoxicillina/acido clavulanico fornisce un massimo di dose giornaliera di 1000-2800 mg di amoxicillina/143-400 mg di acido clavulanico, quando somministrata alla dose raccomandata.
Se si considera necessario aumentare la dose giornaliera di amoxicillina, si raccomanda di identificare un’altra formulazione di amoxicillina/acido clavulanico per evitare la somministrazione di dosi elevate non necessarie di acido clavulanico (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente.
Alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento più lunghi.
Il trattamento non deve essere proseguito oltre 14 giorni senza un controllo medico (vedere paragrafo 4.4 relativamente alla terapia prolungata).
Adulti e bambini di peso ≥ 40 kg devono essere trattati con le formulazioni per adulti di amoxicillina/acido clavulanico.
Bambini di peso < 40 kg Dosi raccomandate: • da 25 mg/3,6 mg/kg/die a 45 mg/6,4 mg/kg/die somministrati in due dosi separate; • per alcune infezioni possono essere considerate dosi fino a 70 mg/10mg/kg/die in due dosi separate (come otite media, sinusite, infezioni del tratto respiratorio inferiore).
I bambini possono essere trattati con amoxicillina/acido clavulanico in compresse, sospensioni o in bustine pediatriche.
I bambini di età pari o inferiore a 6 anni dovrebbero preferibilmente essere trattati con amoxicillina/acido clavulanico in sospensione o in bustine pediatriche.
Non sono disponibili dati clinici per le formulazioni di amoxicillina/acido clavulanico con rapporto 7:1 relativi a dosaggi superiori a 45 mg/6,4 mg/kg/die nei bambini al di sotto dei 2 anni di età.
Non sono disponibili dati clinici per le formulazioni di amoxicillina/acido clavulanico con rapporto 7:1 nei pazienti al di sotto dei 2 mesi di età.
Pertanto non è possibile fornire delle raccomandazioni di dosaggio per questa popolazione di pazienti.
Anziani Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Danno renale Non è richiesto un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con clearance della creatinina (CrCl) superiore a 30 ml/min.
Nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min, l’uso di formulazioni con rapporto amoxicillina/acido clavulanico pari a 7:1 non è raccomandato, poiché non sono disponibili raccomandazioni per aggiustamenti del dosaggio.
Compromissione epatica La posologia deve essere stabilita con cautela e la funzionalità epatica deve essere monitorata ad intervalli regolari (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Modo di somministrazione Amoxicillina e Acido Clavulanico Teva Group è per uso orale. Somministrare il prodotto all’inizio di un pasto, in modo da ridurre una potenziale intolleranza gastrointestinale e ottimizzare l’assorbimento di amoxicillina/acido clavulanico.
La terapia può iniziare per via parenterale in accordo al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto della formulazione IV e proseguire con una preparazione orale.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Prima di iniziare la terapia con amoxicillina/acido clavulanico si deve svolgere un’accurata indagine su pregresse reazioni di ipersensibilità verso le penicilline, le cefalosporine o altri antibiotici beta-lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali (incluse reazioni anafilattoidi e reazioni avverse cutanee severe) in pazienti in terapia con penicilline.
Queste reazioni hanno una maggiore probabilità di insorgenza in soggetti con un’anamnesi di ipersensibilità alle penicilline e nei soggetti atopici.
Se si verifica una reazione allergica, si deve interrompere la terapia con amoxicillina/acido clavulanico ed istituire una terapia alternativa idonea.
Qualora venga accertato che l’infezione è dovuta ad un organismo(i) sensibile(i) all’amoxicillina, si deve prendere in considerazione il passaggio dalla terapia con amoxicillina/acido clavulanico a quella con amoxicillina, secondo le linee guida ufficiali.
Questa formulazione di amoxicillina/acido clavulanico non è adatta quando sussista un elevato rischio che i presunti patogeni coinvolti presentino una resistenza agli antibiotici beta-lattamici, non mediata da beta-lattamasi sensibili all’inibizione da parte dell’acido clavulanico.
Questa formulazione non deve essere utilizzata per il trattamento di S.
pneumoniae
resistente alla penicillina.
Nei pazienti con funzione renale compromessa o trattati con dosi elevate possono manifestarsi convulsioni (vedere paragrafo 4.8).
La somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico deve essere evitata qualora si sospetti mononucleosi infettiva, poiché in questa condizione l’utilizzo di amoxicillina è stato associato alla comparsa di esantema morbilliforme.
L’uso concomitante di allopurinolo durante il trattamento con amoxicillina può aumentare la probabilità di insorgenza di reazione allergiche cutanee.
L’uso prolungato può occasionalmente causare uno sviluppo eccessivo di microorganismi non sensibili.
L’insorgenza all’inizio del trattamento di un eritema febbrile generalizzato associato a pustole può essere il sintomo di una pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) (vedere paragrafo 4.8).
Questa reazione richiede l’interruzione del trattamento con amoxicillina/acido clavulanico e costituisce una controindicazione ad ogni successiva somministrazione di amoxicillina.
Amoxicillina/acido clavulanico deve essere utilizzato con cautela in pazienti con evidenza di compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8).
Eventi epatici sono stati riportati prevalentemente in pazienti di sesso maschile e anziani, e possono essere associati al trattamento prolungato.
Tali eventi sono stati osservati molto raramente nei bambini.
In tutte le popolazioni, i segni e i sintomi si manifestano generalmente durante il trattamento o poco dopo l’interruzione del trattamento, ma in alcuni casi possono non palesarsi fino a parecchie settimane dopo la conclusione del trattamento.
Questi eventi sono solitamente di natura reversibile.
Gli eventi epatici possono essere di seria entità e, in casi estremamente rari, sono stati riportati decessi.
Questo tipo di manifestazione è stato quasi sempre osservato in pazienti con gravi patologie di base o trattati con terapie concomitanti a base di farmaci noti per produrre potenziali effetti epatici (vedere paragrafo 4.8).
Colite associata agli antibiotici è stata segnalata con quasi tutti gli agenti antibatterici e può essere di gravità da lieve a pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, è importante considerare questa diagnosi nei pazienti che presentino diarrea durante o dopo la somministrazione di qualsiasi tipo di antibiotico.
Qualora si manifesti colite associata all’uso di antibiotici, si deve immediatamente interrompere la somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico, consultare un medico ed istituire una terapia appropriata.
I medicinali antiperistaltici sono controindicati in questa situazione.
Nei trattamenti prolungati, sono raccomandabili controlli periodici delle funzioni organico-sistemiche, inclusi i controlli della funzionalità renale, epatica e della crasi ematica.
Raramente è stato osservato un prolungamento del tempo di protrombina nei pazienti trattati con amoxicillina/acido clavulanico.
In caso di prescrizione concomitante di anticoagulanti è richiesto un adeguato monitoraggio.
Può rendersi necessario effettuare degli aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Nei pazienti con danno renale la dose deve essere aggiustata in base al grado del danno (vedere paragrafo 4.2).
Nei pazienti con ridotta emissione di urina, è stata osservata molto raramente cristalluria, soprattutto in seguito a terapia parenterale.
Durante la somministrazione di amoxicillina a dosi elevate è consigliabile mantenere un apporto di liquidi e una produzione di urina adeguati, al fine di ridurre la possibilità di cristalluria dovuta ad amoxicillina.
Nei pazienti con catetere vescicale deve essere eseguito un regolare controllo della pervietà del catetere (vedere paragrafo 4.9).
Durante il trattamento con amoxicillina devono essere impiegati metodi enzimatici che utilizzano la glucosio ossidasi per eseguire il controllo della presenza di glucosio nelle urine, poichè l’impiego di metodi non enzimatici può dar luogo a risultati falsi positivi.
La presenza di acido clavulanico in Amoxicillina e Acido Clavulanico Teva Group può causare un legame non specifico delle IgG e dell’albumina da parte delle membrane dei globuli rossi, che può produrre un falso positivo nel test di Coombs.
Sono stati riportati risultati di test positivi utilizzando il test Bio-Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA in pazienti che ricevevano amoxicillina/acido clavulanico e che sono stati conseguentemente trovati liberi da infezioni da Aspergillus.
Con il test bio-Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA sono state riportate reazioni incrociate con polisaccaridi non-Aspergillus e polifuranosio.
Pertanto, risultati positivi nei test in pazienti che ricevono amoxicillina/acido clavulanico devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.
Eccipienti Aspartame (E951) Aspartame ingerito oralmente è idrolizzato nel tratto gastrointestinale.
Fenilalanina è il principale prodotto della sua idrolisi.
Può essere dannoso per i pazienti affetti da fenilchetonuria (PKU).
Non sono disponibili studi né non-clinici né clinici sull'uso di aspartame nei bambini al di sotto delle 12 settimane di età.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 5 ml di sospensione pronta all’uso cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Sorbitolo (E420) L'effetto additivo della co-somministrazione di medicinali contenenti sorbitolo (o fruttosio) e l'assunzione giornaliera di sorbitolo (o fruttosio) con la dieta deve essere considerato.
Il contenuto di sorbitolo in medicinali per uso orale può modificare la biodisponibilità di altri medicinali per uso orale co-somministrati.
Zolfo Diossido Raramente può causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
Alcol benzilico Alcol benzilico può causare reazioni allergiche.
Grandi quantità di alcol benzilico possono accumularsi nel corpo e causare effetti indesiderati (come l'acidosi metabolica).
Devono essere usati con cautela e solo se necessario, specialmente in pazienti con insufficienza epatica o renale, in donne in gravidanza o in allattamento.
Non usi per più di una settimana nei bambini piccoli (meno di 3 anni di età), a causa di un aumento del rischio dovuto all'accumulo.
Alcool benzilico è stato associato al rischio di gravi effetti indesiderati inclusi problemi respiratori (sindrome da respiro agonico) nei bambini piccoli.
La somministrazione endovenosa di alcol benzilico è stata associata a gravi eventi avversi e morte in neonati (sindrome da respiro agonico).
Non è nota la minima quantità di alcol benzilico per cui si manifesta la tossicità.
Non deve essere somministrato a neonati fino a 4 settimane di età se non diversamente raccomandato dal medico.

Interazioni

Anticoagulanti orali Gli anticoagulanti orali e le penicilline sono stati ampiamenti utilizzati nella pratica clinica senza segnalazioni di interazioni.
Tuttavia, in letteratura vi sono casi di rapporto internazionale normalizzato aumentato in pazienti trattati con acenocumarolo o warfarin sottoposti ad un ciclo di amoxicillina.
Qualora sia ritenuta necessaria la somministrazione concomitante, con l’aggiunta o la sospensione di amoxicillina si devono monitorare attentamente il tempo di protrombina o il rapporto normalizzato internazionale.
Inoltre, possono essere necessari aggiustamenti delle dosi degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Metotrexato Le penicilline possono ridurre l’escrezione di metotrexato causando un potenziale aumento della sua tossicità.
Probenecid L’uso concomitante di probenecid non è raccomandato.
Il probenecid diminuisce la secrezione tubulare renale dell’amoxicillina.
La contemporanea somministrazione di probenecid può indurre un aumento ed un prolungamento nel tempo dei livelli ematici di amoxicillina ma non di acido clavulanico.
Micofenolato mofetile Nei pazienti trattati con micofenolato mofetile, a seguito dell’inizio di trattamento con amoxicillina ed acido clavulanico orale, si è riscontrata la riduzione della concentrazione pre-dose di acido micofenolico metabolita attivo (MPA) di circa il 50%.
La variazione del livello pre-dose può non rappresentare accuratamente le modifiche dell'esposizione complessiva di MPA.
Pertanto, un cambiamento della dose di micofenolato mofetile non dovrebbe di norma essere necessario in assenza di segni clinici di disfunzione del trapianto.
Tuttavia, deve essere eseguito uno stretto monitoraggio clinico durante la combinazione e subito dopo il trattamento antibiotico.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse al farmaco (ADR) più comunemente riportate sono state diarrea, nausea e vomito.
Le ADR provenienti da studi clinici e dalla sorveglianza post-marketing con amoxicillina/acido clavulanico, classificate per sistemi e organi secondo MedDRA, sono elencate di seguito.
Per classificare l’insorgenza di effetti indesiderati sono state utilizzate le seguenti convenzioni sulla frequenza: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1000, <1/100) Raro (≥1/10000, <1/1000) Molto raro (<1/10000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni
Candidiasi mucocutanea Comune
Crescita eccessiva di organismi non suscettibili Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico
Leucopenia reversibile (compresa neutropenia) Raro
Trombocitopenia Raro
Agranulocitosi reversibile Non nota
Anemia emolitica Non nota
Prolungamento del tempo di sanguinamento e del tempo di protrombina¹ Non nota
Disturbi del sistema immunitario10
Edema angioneurotico Non nota
Anafilassi Non nota
Sindrome tipo malattia da siero Non nota
Vasculite da ipersensibilità Non nota
Patologie del sistema nervoso
Capogiro Non comune
Cefalea Non comune
Iperattività reversibile Non nota
Convulsioni² Non nota
Meningite asettica Non nota
Patologie gastrointestinali
Diarrea Comune
Nausea³ Comune
Vomito Comune
Indigestione Non comune
Colite da antibiotici4 Non nota
Lingua villosa nigra Non nota
Alterazione del colore del dente11 Non nota
Patologie epatobiliari
Innalzamenti dei livelli di AST e/o ALT5 Non comune
Epatite6 Non nota
Ittero colestatico6 Non nota
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo7
Esantema della cute Non comune
Prurito Non comune
Orticaria Non comune
Eritema multiforme Raro
Sindrome di Stevens-Johnson Non nota
Necrolisi tossica epidermica Non nota
Dermatite esfoliativa bollosa Non nota
Pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP)9 Non nota
Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Non nota
Patologie renali ed urinarie
Nefrite interstiziale Non nota
Cristalluria8 Non nota
1 Vedere paragrafo 4.4 ² Vedere paragrafo 4.4 ³ La nausea è più spesso associata ad elevate dosi orali.
Se si manifestano evidenti reazioni di tipo gastrointestinale, queste possono essere ridotte assumendo amoxicillina/acido clavulanico all’inizio di un pasto.
4 Comprese colite pseudomembranosa e colite emorragica (vedere paragrafo 4.4).
5 Un moderato innalzamento dei valori di AST e/o ALT è stato notato in pazienti trattati con antibiotici della classe dei beta-lattamici, ma la significatività di questo dato non è nota.
6 Questi eventi sono stati osservati con altre penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4).
7 Se si verificano reazioni di ipersensibilità di tipo dermatologico, il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).
8 Vedere paragrafo 4.9 9 Vedere paragrafo 4.4 10 Vedere paragrafi 4.3 e 4.4 11 Variazione del colore della superficie dei denti è stata segnalata molto raramente nei bambini.
una buona igiene orale può aiutare nel prevenire la variazione del colore dei denti in quanto di solito può essere eliminata con lo spazzolamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
Dati limitati sull’uso di amoxicillina/acido clavulanico durante la gravidanza umana non indicano un aumento del rischio di malformazioni congenite.
Nel corso di uno studio singolo in donne con rottura prematura pretermine delle membrane fetali, è stato osservato che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati.
L’uso deve quindi essere evitato in gravidanza, a meno che non sia ritenuto essenziale dal medico.
Allattamento Entrambe le sostanze sono escrete nel latte materno (non si sa nulla sugli effetti dell’acido clavulanico sul neonato allattato al seno).
Conseguentemente, nel bambino allattato al seno si possono manifestare diarrea ed infezione micotiche delle mucose ed in tal caso può essere necessario sospendere l’allattamento.
Occorre tenere in considerazione la possibilità di sensibilizzazione.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico si deve usare durante l’allattamento dopo attenta valutazione del rapporto rischi/benefici da parte del medico curante.

Conservazione

La sospensione una volta ricostituita deve essere conservata in frigorifero (2°C - 8°C) ed utilizzata entro 7 giorni.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.