AMBRISENTAN TEVA 30CPR RIV10MG
2.079,19 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 08/10/2020
Ambrisentan Teva è indicato per il trattamento dell’ipertensione polmonare arteriosa (PAH) nei pazienti adulti nelle classi funzionali OMS II e III, compreso il trattamento di associazione (vedere paragrafo 5.1). La sua efficacia è stata dimostrata nella PAH idiopatica (IPAH) e nella PAH associata a malattia del tessuto connettivo. Ambrisentan Teva è indicato per il trattamento della PAH negli adolescenti e bambini (di età compresa tra 8 e 18 anni) nelle classi II e III della classificazione funzionale dell'OMS, ivi incluso il trattamento in combinazione. La sua efficacia è stata dimostrata nei pazienti con PAH idiopatica (IPAH), familiare, congenita e nella PAH associata a malattia del tessuto connettivo (vedere paragrafo 5.1).
Ambrisentan Teva 5 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 5 mg ambrisentan. Ambrisentan Teva 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa contiene 10 mg ambrisentan. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film da 5 mg contiene circa 75 mg di lattosio (come monoidrato) e 0,1 mg di lecitina di soia (E322). Ogni compressa rivestita con film da 10 mg contiene circa 150 mg di lattosio (come monoidrato) e 0,2 mg di lecitina di soia (E322). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, alle arachidi o alla soia, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Donne in età fertile che non facciano uso di un metodo contraccettivo affidabile (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
Allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6).
Compromissione epatica severa (con o senza cirrosi) (vedere paragrafo 4.2).
Valori basali delle aminotransferasi epatiche (aspartato aminotransferasi (AST) e/o alanina aminotransferasi (ALT)) >3xULN (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Fibrosi polmonare idiopatica (IPF), con o senza ipertensione polmonare secondaria (vedere paragrafo 5.1). Posologia
- La terapia deve essere iniziata da medici esperti nel trattamento della PAH.
Posologia Adulti Ambrisentan in monoterapia Ambrisentan Teva deve essere assunto per via orale, inizialmente alla dose di 5 mg una volta al giorno, la quale può essere incrementata fino a 10 mg al giorno in funzione della risposta clinica e della tollerabilità.
Ambrisentan in associazione con tadalafil Quando utilizzato in associazione con tadalafil, la dose di Ambrisentan Teva deve essere aumentata gradualmente a 10 mg una volta al giorno.
Nello studio AMBITION, i pazienti hanno ricevuto 5 mg di ambrisentan al giorno per le prime 8 settimane prima dell’aumento graduale della dose a 10 mg in funzione della tollerabilità (vedere paragrafo 5.1).
Quando utilizzato in associazione con tadalafil, i pazienti hanno iniziato il trattamento con 5 mg di ambrisentan e 20 mg di tadalafil.
In funzione della tollerabilità, la dose di tadalafil è stata aumentata a 40 mg dopo 4 settimane, mentre la dose di ambrisentan è stata aumentata a 10 mg dopo 8 settimane.
Più del 90% dei pazienti ha raggiunto questa dose.
Le dosi potevano anche essere ridotte in funzione della tollerabilità.
Dati limitati suggeriscono che l’interruzione improvvisa del trattamento con ambrisentan non è associata ad un peggioramento da rimbalzo della PAH.
Ambrisentan in associazione con ciclosporina A Negli adulti, in caso di co-somministrazione con ciclosporina A, la dose di ambrisentan deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno ed il paziente deve essere attentamente monitorato (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Pazienti pediatrici di età compresa tra 8 e 18 anni Ambrisentan in monoterapia o in associazione ad altre terapie per la PAH Ambrisentan Teva deve essere assunto per via orale in base al regime descritto di seguito:
Ambrisentan in combinazione con ciclosporina A Nei pazienti pediatrici, quando somministrato contemporaneamente a ciclosporina A, la dose di ambrisentan per i pazienti ≥50 kg deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno, o per i pazienti da ≥20 a <50 kg, deve essere limitata a 2,5 mg una volta al giorno.Peso corporeo (kg) Dose giornaliera iniziale (mg) Dose giornaliera successiva (mg) a ≥50 5 10 ≥35 a <50 5 7.5 ≥20 a <35 2.5 5 a =in dipendenza dalla risposta clinica e dalla tollerabilità (vedere paragrafo 5.1)
Il paziente deve essere attentamente monitorato (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Popolazioni particolari di pazienti Anziani Nei pazienti di età superiore ai 65 anni non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
L’esperienza con ambrisentan in soggetti con compromissione renale severa (clearance della creatinina <30 ml/min) è limitata; in questo sottogruppo di pazienti è necessario essere cauti nell’iniziare la terapia e porre particolare attenzione nel caso in cui si debba aumentare a 10 mg la dose di ambrisentan.
Compromissione epatica Ambrisentan non è stato studiato in soggetti con compromissione epatica (con o senza cirrosi).
Poiché le principali vie metaboliche di ambrisentan sono la glucuronidazione e l’ossidazione con successiva eliminazione nella bile, la compromissione epatica potrebbe comportare un aumento dell’esposizione (Cmax e AUC) ad ambrisentan.
Pertanto, il trattamento con ambrisentan non deve essere iniziato in pazienti con compromissione epatica severa oppure con valori delle aminotransferasi epatiche significativamente elevati dal punto di vista clinico (maggiori di 3 volte rispetto al limite superiore della norma (>3xULN); vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ambrisentan non sono state stabilite in bambini di età inferiore agli 8 anni.
Non sono disponibili dati clinici (vedere paragrafo 5.3 in relazione ai dati disponibili su animali giovani).
Modo di somministrazione Ambrisentan Teva è per uso orale.
Si raccomanda che la compressa venga ingerita intera; può essere assunta con o senza cibo.
Si raccomanda che la compressa non venga frantumata, spezzata o masticata. Avvertenze e precauzioni
- Ambrisentan non è stato studiato in un numero sufficiente di pazienti per determinare il rapporto rischio/beneficio in pazienti in classe funzionale I della classificazione OMS per la PAH.
L’efficacia di ambrisentan in monoterapia non è stata determinata nei pazienti in classe funzionale IV della classificazione OMS per la PAH.
Qualora le condizioni cliniche peggiorino, si deve prendere in considerazione la terapia raccomandata per gli stadi severi della malattia (ad es.
epoprostenolo).
Funzionalità epatica Alla PAH sono state associate anche anomalie nella funzionalità epatica.
Con ambrisentan sono stati osservati casi di epatite autoimmune, inclusa possibile esacerbazione di epatite autoimmune latente, danno epatico ed innalzamento dei valori degli enzimi epatici potenzialmente legato alla terapia (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Pertanto, prima di iniziare la terapia con ambrisentan devono essere valutati i valori delle aminotransferasi epatiche (ALT ed AST) e il trattamento con ambrisentan non deve essere iniziato in pazienti con valori basali di ALT e/o AST >3xULN (vedere paragrafo 4.3).
Si raccomanda di effettuare il monitoraggio dei pazienti per i segni di danno epatico e, su base mensile, di ALT e AST.
La terapia con ambrisentan deve essere interrotta nel caso in cui i pazienti sviluppino un innalzamento sostenuto, inspiegato e clinicamente significativo dei valori di ALT e/o AST oppure quando l’innalzamento dei valori di ALT e/o AST sia accompagnato da segni o sintomi di danno epatico (ad es.
ittero).
Nei pazienti senza sintomi clinici di danno epatico o ittero è possibile valutare la possibilità di riprendere la terapia con ambrisentan dopo la risoluzione delle anomalie degli enzimi epatici.
Si raccomanda di consultare un epatologo.
Concentrazione di emoglobina Le riduzioni delle concentrazioni di emoglobina e dell’ematocrito sono state messe in relazione con l’utilizzo di antagonisti dei recettori dell’endotelina (ERA), incluso ambrisentan.
La maggior parte di queste riduzioni è stata riscontrata durante le prime 4 settimane di trattamento e generalmente, in seguito, i livelli di emoglobina si sono stabilizzati.
La riduzione media delle concentrazioni di emoglobina rispetto al valore basale (compreso tra 0,9 e 1,2 g/dL) si è protratta fino a 4 anni di trattamento con ambrisentan nell’estensione in aperto a lungo termine degli studi clinici registrativi di fase III.
Nel periodo post-marketing sono stati riportati casi di anemia che hanno richiesto trasfusioni di sangue (vedere paragrafo 4.8).
L’inizio della terapia con ambrisentan non è raccomandato nei pazienti con anemia clinicamente significativa.
Durante il trattamento con ambrisentan si raccomanda di misurare i livelli di emoglobina e/o ematocrito, ad esempio dopo 1 mese, dopo 3 mesi ed in seguito periodicamente in accordo con la pratica clinica.
Nel caso in cui, dopo aver escluso altre cause, si osservi una diminuzione clinicamente significativa dei valori di emoglobina o ematocrito, occorre prendere in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento.
Quando ambrisentan è stato somministrato in associazione con tadalafil, l’incidenza di anemia è aumentata (frequenza dell’evento avverso pari al 15%) rispetto all’incidenza di anemia con ambrisentan e tadalafil in monoterapia (rispettivamente 7% e 11%).
Ritenzione di liquidi Con l’utilizzo di ERA, incluso ambrisentan, è stato osservato edema periferico.
La maggior parte dei casi di edema periferico negli studi clinici condotti con ambrisentan è stata di severità da lieve a moderata, nonostante esso possa comparire con maggiore frequenza e severità nei pazienti di età ≥65 anni.
L’edema periferico è stato riportato più frequentemente con l’utilizzo della dose da 10 mg di ambrisentan negli studi clinici a breve termine (vedere paragrafo 4.8).
Sono stati riportati casi post-marketing di ritenzione di liquidi verificatisi entro alcune settimane dall’inizio della terapia con ambrisentan e, talvolta, si è reso necessario intervenire con un diuretico o con l’ospedalizzazione per il trattamento della ritenzione di liquidi o dell’insufficienza cardiaca scompensata.
Se i pazienti presentano un sovraccarico preesistente di liquidi, questo deve essere gestito in maniera clinicamente appropriata prima di iniziare la terapia con ambrisentan.
Nel caso in cui durante la terapia con ambrisentan si sviluppi una ritenzione di liquidi significativa, associata o meno ad aumento di peso, devono essere condotti ulteriori accertamenti per determinarne la causa, sia essa associabile ad ambrisentan o a insufficienza cardiaca sottostante, con la possibile necessità di un trattamento specifico o di interrompere la terapia con ambrisentan.
Quando ambrisentan è stato somministrato in associazione con tadalafil, l’incidenza di edema periferico è aumentata (frequenza dell’evento avverso pari al 45%) rispetto all’incidenza di edema periferico con ambrisentan e tadalafil in monoterapia (rispettivamente 38% e 28%).
L’insorgenza di edema periferico è stata più elevata nel primo mese dall’inizio del trattamento.
Donne in età fertile La terapia con Ambrisentan Teva nelle donne in età fertile non deve essere iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanza pre-trattamento sia negativo e che sia stato adottato un metodo contraccettivo affidabile.
Deve essere consultato un ginecologo in caso di dubbi sul tipo di contraccettivo da consigliare alla singola paziente.
Durante il trattamento con ambrisentan si raccomanda di effettuare mensilmente un test di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Malattia polmonare veno-occlusiva Sono stati riportati casi di edema polmonare con medicinali vasodilatatori, come gli ERA, quando utilizzati in pazienti con malattia polmonare veno-occlusiva.
Di conseguenza, qualora il paziente affetto da PAH in trattamento con ambrisentan sviluppi edema polmonare acuto, si deve prendere in considerazione la possibilità di una malattia polmonare veno-occlusiva.
Uso concomitante di altri medicinali I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere attentamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Eccipienti Lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Lecitina (soia) Se un paziente è ipersensibile alle arachidi o alla soia, Ambrisentan Teva non deve essere utilizzato (vedere paragrafo 4.3).
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Ambrisentan non inibisce né induce le fasi I o II della metabolizzazione enzimatica dei farmaci a concentrazioni clinicamente rilevanti negli studi non clinici sia in vitro che in vivo, suggerendo un basso potenziale di ambrisentan nell’alterazione del profilo dei farmaci che vengono metabolizzati attraverso queste vie.
Il potenziale di ambrisentan nell’induzione dell’attività del CYP3A4 è stato valutato in volontari sani con risultati che suggeriscono una mancanza di effetto induttivo di ambrisentan sull’isoenzima CYP3A4.
Ciclosporina A Allo steady state, la co-somministrazione di ambrisentan e ciclosporina A ha determinato un raddoppio dell’esposizione ad ambrisentan nei volontari sani, potenzialmente imputabile all’inibizione dei trasportatori e degli enzimi metabolici coinvolti nella farmacocinetica di ambrisentan da parte della ciclosporina A.
Quindi, quando somministrato contemporaneamente a ciclosporina A, la dose di ambrisentan nei pazienti adulti o pediatrici di peso corporeo ≥50 kg deve essere limitata a 5 mg una volta al giorno; nei pazienti pediatrici di peso corporeo da ≥20 a <50 kg la dose deve essere limitata a 2,5 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.2).
Dosi multiple di ambrisentan non hanno avuto effetto sull’esposizione alla ciclosporina A, e non si raccomanda alcun aggiustamento della dose della ciclosporina A.
Rifampicina Nei volontari sani, la co-somministrazione di rifampicina (un inibitore del polipeptide trasportatore di anioni organici [OATP], un forte induttore del CYP3A e del 2C19, e induttore della Pgp e della uridina-difosfato glucuronosiltransferasi [UGT]) è stata associata ad un incremento transitorio (di circa 2 volte) dell’esposizione ad ambrisentan a seguito delle prime dosi somministrate.
Tuttavia, entro l’ottavo giorno, la somministrazione di rifampicina allo steady state non ha determinato effetti clinicamente rilevanti sull’esposizione ad ambrisentan.
I pazienti in terapia con ambrisentan devono essere attentamente monitorati qualora inizino il trattamento con rifampicina (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Inibitori della fosfodiesterasi La co-somministrazione di ambrisentan con un inibitore della fosfodiesterasi, sildenafil o tadalafil (entrambi substrati del CYP3A4), nei volontari sani non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica dell’inibitore della fosfodiesterasi o di ambrisentan (vedere paragrafo 5.2).
Altri trattamenti mirati per la PAH L’efficacia e la sicurezza di ambrisentan in caso di somministrazione concomitante con altri trattamenti per la PAH (ad es.
prostanoidi e stimolatori della guanilato ciclasi solubile) non sono state studiate in modo specifico in studi clinici controllati (vedere paragrafo 5.1).
Non sono attese interazioni specifiche tra ambrisentan e gli stimolatori della guanilato ciclasi solubile o con i prostanoidi sulla base dei dati noti di biotrasformazione (vedere paragrafo 5.2).
Tuttavia, non sono stati condotti studi specifici di interazione con questi medicinali.
Di conseguenza, si raccomanda cautela in caso di co-somministrazione.
Contraccettivi orali In uno studio clinico condotto su volontari sani, ambrisentan alla dose di 10 mg una volta al giorno, allo steady state, non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica di una singola dose di etinilestradiolo e noretindrone, componenti di un contraccettivo orale di associazione (vedere paragrafo 5.2).
Sulla base di questo studio di farmacocinetica, non ci si attende che ambrisentan influenzi in modo significativo l’esposizione a contraccettivi a base di estrogeni o progestinici.
Warfarin In uno studio condotto su volontari sani, ambrisentan allo steady state non ha evidenziato effetti sulla farmacocinetica né sull'attività anti-coagulante di warfarin (vedere paragrafo 5.2).
Neppure warfarin ha avuti effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ambrisentan.
Inoltre, nei pazienti, ambrisentan non ha complessivamente avuto effetti sulla dose settimanale, sul tempo di protrombina (PT) e sull’International Normalized Ratio (INR) di un anticoagulante tipo warfarin.
Ketoconazolo La somministrazione di ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) allo steady state non ha comportato un incremento clinicamente significativo dell’esposizione ad ambrisentan (vedere paragrafo 5.2).
Effetto di ambrisentan sui trasportatori di xenobiotici In vitro, ambrisentan non ha effetti inibitori sui trasportatori umani a concentrazioni clinicamente rilevanti, inclusi la P-glicoproteina (Pgp), la proteina di resistenza del cancro al seno (BCRP), l’isoforma 2 della proteina di resistenza multifarmaco (MRP2), la pompa che esporta i sali biliari (BSEP), i polipeptidi trasportatori di anioni organici (OATP1B1 e OATP1B3) e il polipeptide di co-trasporto del sodio-taurocolato (NTCP).Ambrisentan è un substrato per il trasporto mediato dalla Pgp.
Gli studi in vitro negli epatociti di ratto hanno inoltre dimostrato che ambrisentan non ha indotto l’espressione delle proteine Pgp, BSEP o MRP2.
Nei volontari sani, la somministrazione di ambrisentan allo steady state non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di una singola dose di digossina, che è un substrato della Pgp (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Edema periferico (37%) e cefalea (28%) sono state le reazioni avverse più comuni osservate con ambrisentan.
La dose più elevata (10 mg) è stata associata a una maggiore incidenza di queste reazioni avverse, e l’edema periferico tendeva ad essere più severo nei pazienti di età ≥65 anni negli studi clinici a breve termine (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni avverse gravi associate all'uso di ambrisentan includono anemia (diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito) ed epatotossicità.
Riduzione delle concentrazioni di emoglobina e dell'ematocrito (10%) sono state associate agli ERA, tra cui ambrisentan.
La maggior parte di queste diminuzioni sono state rilevate durante le prime 4 settimane di trattamento e l'emoglobina si è generalmente stabilizzata in seguito (vedere paragrafo 4.4).
Con ambrisentan sono stati osservati alti livelli degli enzimi epatici (2%), lesioni epatiche ed epatite autoimmune (ivi compresa la riacutizzazione della malattia sottostante) (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Tabella riepilogativa delle reazioni avverse Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Per le reazioni avverse correlate alla dose, la categoria di frequenza riflette la dose più alta di ambrisentan.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
1 Vedere paragrafo “Descrizione di reazioni avverse selezionate”.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Effetti indesiderati Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Anemia (emoglobina ridotta, ematocrito ridotto)¹ Disturbi del sistema immunitario Comune Reazione di ipersensibilità (ad es.
angioedema, eruzione cutanea, prurito)Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea (compresa cefalea sinusale, emicrania)², capogiri Patologie dell'occhio Comune Visione annebbiata, compromissione della visione Patologie dell 'orecchio e del labirinto Comune Tinnito³ Non comune Improvvisa perdita dell’udito³ Patologie cardiache Molto comune Palpitazioni Comune Insufficienza cardiaca4 Patologie vascolari Molto comune Vampate5 Comune Ipotensione, sincope Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Molto comune Dispnea6, congestione delle vie respiratorie superiori (ad es.
nasale, dei seni paranasali)7, nasofaringite7Comune Epistassi, rinite7, sinusite7 Patologie gastrointestinali Molto comune Nausea, diarrea, vomito5 Comune Dolore addominale, stipsi Patologie epatobiliari Comune Aumento delle transaminasi epatiche Non comune Danno epatico (vedere paragrafo 4.4), epatite autoimmune (vedere paragrafo 4.4) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Eruzione cutanea8 Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Edema periferico, ritenzione di liquidi, dolore o fastidio al torace5, affaticamento Comune Astenia
2 La frequenza della cefalea è risultata superiore con ambrisentan 10 mg.
3 I casi sono stati osservati solo in uno studio clinico controllato con placebo di ambrisentan in combinazione con tadalafil.
4 Molti dei casi riportati di insufficienza cardiaca erano associati a ritenzione di liquidi.
5 Le frequenze sono state osservate in uno studio clinico controllato con placebo di ambrisentan in combinazione con tadalafil.
Una minore incidenza è stata osservata con ambrisentan in monoterapia.
6 Poco dopo l’inizio della terapia con ambrisentan sono stati riportati casi di peggioramento della dispnea di eziologia non definita.
7 L’incidenza della congestione nasale durante la terapia con ambrisentan era correlata alla dose.
8 L’eruzione cutanea comprende eruzione eritematosa, eruzione generalizzata, eruzione papulare ed eruzione pruriginosa.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Diminuzione dei valori di emoglobina Nel periodo post-marketing, sono stati riportati casi di anemia che hanno richiesto trasfusioni di sangue (vedere paragrafo 4.4).
La frequenza della diminuzione dei valori di emoglobina (anemia) è stata maggiore con ambrisentan 10 mg.
Trasversalmente agli studi clinici di fase III controllati con placebo a 12 settimane, le concentrazioni medie di emoglobina diminuivano nei pazienti del gruppo ambrisentan ed erano osservate già dopo 4 settimane (diminuzione di 0,83 g/dL); le variazioni medie dal basale sembravano stabilizzarsi nelle 8 settimane seguenti.
In un totale di 17 pazienti (6,5%) trattati con ambrisentan è stata osservata una diminuzione dei valori di emoglobina ≥15% rispetto al valore basale e che cadeva al di sotto del limite inferiore della norma.
Popolazione pediatrica La sicurezza di ambrisentan nei pazienti pediatrici con PAH di età compresa tra 8 e 18 anni è stata valutata in 41 pazienti in trattamento con ambrisentan 2,5 mg o 5 mg una volta al giorno (gruppo a bassa dose) o ambrisentan 2,5 mg o 5 mg una volta al giorno titolato a 5 mg, 7,5 mg, o 10 mg in base al peso corporeo (gruppo ad alta dose) da solo o in combinazione con altri medicinali per PAH per 24 settimane in uno studio in aperto di Fase 2b.
La sicurezza è stata ulteriormente valutata in uno studio di estensione a lungo termine in corso in 38 dei 41 soggetti.
Le reazioni avverse osservate, valutate come correlate all'ambrisentan, erano coerenti con quelle osservate in studi controllati su pazienti adulti, con cefalea (15%, 6/41 soggetti durante le 24 settimane dello studio in aperto di Fase 2b e 8%, 3/38 soggetti durante lo studio di estensione a lungo termine) e congestione nasale (8%, 3/41 soggetti durante le 24 settimane dello studio in aperto di Fase 2b) che si verificavano più comunemente.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile La terapia con ambrisentan nelle donne in età fertile non deve essere iniziata prima di accertarsi che il risultato del test di gravidanza pre-trattamento sia negativo e che sia stato adottato un metodo contraccettivo affidabile.
Durante il trattamento con ambrisentan si raccomanda di effettuare ogni mese il test di gravidanza.
Gravidanza Ambrisentan è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Gli studi sugli animali hanno dimostrato che ambrisentan è teratogeno.
Non c’è esperienza sull’uomo.
Le donne trattate con ambrisentan devono essere avvertite del rischio di danni al feto e, in caso di gravidanza, devono iniziare una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.3).
Allattamento Non è noto se ambrisentan sia escreto nel latte materno.
L’escrezione di ambrisentan nel latte non è stata studiata nell’animale.
Pertanto, l’allattamento con latte materno è controindicato nelle pazienti che assumono ambrisentan (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità maschile Lo sviluppo di atrofia dei tubuli dei testicoli negli animali di sesso maschile è stato messo in correlazione alla somministrazione cronica di ERA, incluso ambrisentan (vedere paragrafo 5.3).
Sebbene nello studio ARIES-E non sia stata identificata alcuna chiara evidenza di un effetto dannoso sulla conta degli spermatozoi a seguito dell’esposizione a lungo termine ad ambrisentan, la somministrazione cronica di ambrisentan è stata associata a variazioni nei marcatori della spermatogenesi.
Sono stati osservati una diminuzione della concentrazione plasmatica di inibina B ed un aumento della concentrazione plasmatica di FSH.
Non è noto l’effetto sulla fertilità nell’uomo, ma non si può escludere un deterioramento della spermatogenesi.
La somministrazione cronica di ambrisentan non è stata associata ad una variazione nel testosterone plasmatico negli studi clinici. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.