ALDOMET 30CPR RIV 500MG
5,52 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 13/07/2011
Aldomet è indicato per il trattamento dell’ipertensione da moderata a grave.
Aldomet 250 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 250 mg di metildopa Aldomet 500 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 500 mg di metildopa Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- La metildopa è controindicata in pazienti: • Con ipersensibilità (incluso disordini epatici associati ad una precedente terapia con metildopa) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Con malattie epatiche in atto, quali epatite acuta e cirrosi attiva; • Con insufficienza renale grave associate a valori molto elevati dell’azotemia; • In terapia con i farmaci inibitori delle monoaminoossidasi (MAO) • Affetti da un tumore secernente catecolamine, quali il feocromocitoma o il paraganglioma; • Affetti da porfiria.
Posologia
- Posologia La dose iniziale usuale è di 250 mg due o tre volte al giorno per le prime 48 ore.
Successivamente, la dose giornaliera può essere regolata, preferibilmente ad intervalli non inferiori a due giorni, fino al raggiungimento di una risposta terapeutica adeguata.
Una volta raggiunta la dose efficace, nella maggior parte dei pazienti si osserva una graduale risposta della pressione arteriosa già entro 12-24 ore.
La posologia giornaliera consigliata di Aldomet va da 500 mg fino a 2 g in dosi suddivise.
La dose giornaliera masima è di 3 g.
Uso con tiazidici Qualora con una posologia giornaliera di 2 g di metildopa non si riesca a mantenere un efficace controllo della pressione arteriosa, si consiglia l’associazione con un diuretico tiazidico.
Poichè è stato dimostrato che i tiazidici incrementano l’efficacia della metildopa, i pazienti dovrebbero essere seguiti attentamente in modo da individuare variazioni della pressione arteriosa.
Per prevenire un’eccessiva caduta dei valori pressori, il medico potrà scegliere, non appena associato un tiazidico, di ridurre del 50% la posologia di Aldomet oppure di continuare con lo stesso dosaggio di Aldomet associando un tiazidico con piccoli aumenti graduali della posologia in modo da determinarne l’effetto potenziante.
Aldomet può essere introdotto nella terapia antiipertensiva di pazienti già trattati con tiazidici.
La posologia di Aldomet dovrebbe essere limitata inizialmente a non più di 500 mg al giorno durante le prime 48 ore ed aumentata gradualmente ad intervalli non inferiori a due giorni fino a che venga ottenuta una risposta terapeutica adeguata.
Trasferimento da altri farmaci antiipertensivi .
La terapia con Aldomet può essere iniziata nella maggior parte dei pazienti già in trattamento con altri farmaci antiipertensivi sospendendo gradualmente la somministrazione di questi ultimi se richiesto (prima di sospendere questi farmaci consultare la scheda tecnica).
Se viene somministrato a pazienti già trattati con altri farmaci anti-ipertensivi, Aldomet si deve assumere ad una dose iniziale di non più di 500 mg al giorno ed aumentata secondo la risposta terapeutica ad intervalli non inferiori ai due giorni.
Insufficienza renale La metildopa viene principalmente escreta per via renale.
Pertanto, i pazienti con insufficienza renale possono rispondere a dosi più basse di quelle necessarie nei soggetti con funzionalità renale normale.
Informazioni generali Casi di sincope, verificatisi nei pazienti più anziani, sono stati messi in relazione ad una maggiore sensibilità dei pazienti con avanzata vasculopatia arteriosclerotica: ciò può essere evitato riducendo la posologia di ALDOMET.
In molti pazienti si verifica un effetto sedativo per la durata di due o tre giorni dall’inizio della terapia con ALDOMET o quando si aumenta la dose.
Quando si aumenta la posologia è consigliabile incominciare incrementando la dose serale; in tal modo si minimizza l’effetto sedativo senza che l’ipotensione posturale del mattino venga accentuata.
Talora, sia in fase iniziale che in fase avanzata di trattamento, può verificarsi assuefazione; è più probabile però che ciò si verifichi tra il secondo ed il terzo mese di terapia.
L’aumento della posologia di ALDOMET o l’adozione di una terapia associata con tiazidici frequentemente ristabilisce un controllo efficace della pressione arteriosa.
Dato che la metildopa ha una durata di azione relativamente breve, l’interruzione del trattamento è seguita da un graduale ritorno ai precedenti livelli pressori di solito entro 48 ore.
Ciò non viene complicato da un rimbalzo pressorio.Popolazione pediatrica Aldomet non è indicato nei bambini al di sotto dei 16 anni di età.
Modo di somministrazione Uso orale. Avvertenze e precauzioni
- Ematologia Nel corso del trattamento con la metildopa si sono verificati rari casi di anemia emolitica acquisita.
Pertanto, l’impiego del prodotto andrà limitato, dopo attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio da parte del medico, ai casi in cui altri farmaci antiipertensivi di abituale uso siano risultati inefficaci o controindicati.
In presenza di sintomi clinici che indichino la possibilità di anemia, è opportuno determinare l’emoglobina e/o l’ematocrito.
In caso di anemia si devono effettuare gli opportuni esami di laboratorio per accertare l’eventuale presenza di emolisi.
In caso di anemia emolitica accertata, il trattamento deve essere interrotto.
Interrompendo la somministrazione della metildopa o instaurando un trattamento corticosteroideo di solito si è ottenuta la rapida remissione dell’anemia.
Tuttavia, raramente, si sono verificati casi letali.
In alcuni pazienti sottoposti a trattamento protratto con metildopa si è riscontrata positività nel test di Coombs diretto.
Da parte di diversi ricercatori è stato riferito che l’incidenza della positività del test di Coombs variava dal dieci al venti per cento.
Raramente si riscontra positività del test di Coombs nei primi sei mesi di terapia con metildopa; se ciò non si verifica entro 12 mesi è improbabile che la positività si manifesti prolungando il trattamento.
Tale fenomeno è dose-dipendente, per cui si verifica con la minima frequenza nei pazienti che sono trattati con 1 g di metildopa al giorno o con una posologia minore.
Dopo qualche settimana, o qualche mese dall’interruzione del trattamento, il test di Coombs risulta nuovamente negativo.
In caso di necessità di trasfusioni, l’essere a conoscenza di una reazione positiva al test di Coombs è utile per la valutazione delle prove crociate di compatibilità.
I pazienti in cui, durante le prove crociate, si riscontra test di Coombs positivo, possono risultare incompatibili nella prova crociata minore.
In questo caso è opportuno eseguire il test di Coombs indiretto.
Se questo risulta negativo, la trasfusione con il sangue in esame - che d’altra parte risulta compatibile nella prova crociata maggiore - può essere senz’altro effettuata.
Tuttavia, se questo risulta positivo spetta all’ematologo o all’esperto in problemi di trasfusioni la decisione della trasfusione con sangue compatibile nella prova crociata maggiore.
Raramente si è rilevata una riduzione reversibile del numero dei leucociti, con interessamento principale dei granulociti.
All’interruzione del trattamento il numero dei granulociti ritornò prontamente alla norma.
Si sono avuti rari casi di trombocitopenia reversibile.
Funzionalità epatica Occasionalmente nelle prime 3 settimane di trattamento con metildopa si è verificata febbre; in alcuni casi questa era associata ad eosinofilia o ad alterazioni di una o più prove di funzionalità epatica, quali: transaminasi seriche (SGOT, SGPT), o tempo di protrombina.
Può verificarsi anche ittero con o senza febbre di solito entro i primi due o tre mesi di terapia.
In alcuni pazienti sono stati rilevati segni di colestasi.
Sono stati riportati rari casi di necrosi epatica fatale.
La biopsia epatica, praticata in diversi pazienti con disfunzione epatica, ha dimostrato una necrosi focale microscopica compatibile con una ipersensibilità da farmaci.
Una determinazione della funzionalità epatica e della conta differenziata dei leucociti deve essere effettuata ad intervalli durante le prime 6-12 settimane di terapia, o qualora si abbia l’insorgenza di febbre inspiegabile.
Se si riscontrano febbre o alterazioni delle prove di funzionalità epatica, o ittero, la terapia con metildopa deve essere interrotta.
Se la temperatura o le alterazioni della funzionalità epatica erano legate alla metildopa, esse ritornarono alla norma dopo la sospensione del farmaco.
In questi pazienti non si deve risomministrare la metildopa.
La metildopa deve essere impiegata con cautela in pazienti con una storia di precedente malattia o disfunzione epatica.
Somministrazione a pazienti in dialisi Può verificarsi ipertensione dopo dialisi in pazienti trattati con Aldomet, in quanto il farmaco è rimosso da questa procedura.
Somministrazione congiunta con anestetici I pazienti in terapia con Aldomet possono aver bisogno di dosi ridotte di anestetico.
Se durante l’anestesia si verifica ipotensione, essa può essere di solito controllata da farmaci vasopressori.
I recettori adrenergici rimangono sensibili durante il trattamento con metildopa.
Altre avvertenze Raramente sono stati osservati movimenti coreo-atetosici involontari durante terapia con metildopa in pazienti con gravi malattie cerebrovascolari bilaterali.
Se si verificano questi movimenti, interrompere la terapia.
È stata riportata depressione a seguito della somministrazione di metildopa.
Occorre quindi monitorare attentamente specie i pazienti con una anamnesi positiva di depressione per l’insorgenza o l’aggravamento di questa condizione.
La metildopa può interferire con la determinazione dell’acido urico effettuata con il metodo del fosfotungstato, della creatinina sierica con il metodo del picrato alcalino e della SGOT con il metodo colorimetrico.
Per quanto riguarda la SGOT, non è stata riferita interferenza con i metodi spettrofotometrici.
La metildopa determina, nei campioni urinari, fluorescenza alla stessa lunghezza d’onda delle catecolamine.
Pertanto, la determinazione delle catecolamine urinarie può dare valori falsamente elevati, il che può interferire con le prove diagnostiche per i tumori secernenti catecolamine, quali il feocromocitoma o il paraganglioma.
È importante riconoscere questo fenomeno prima che un paziente con un possibile tumore secernente catecolamine venga sottoposto ad intervento chirurgico.
La metildopa non interferisce con le determinazioni dell’acido vanilmandelico (VMA) effettuate con quei metodi che convertono lo VMA in vanillina.
La metildopa è controindicata per il trattamento dei pazienti on un possibile tumore secernente catecolamine, quali il feocromocitoma o il paraganglioma (vedi sezione 4.3).
Raramente, quando le urine vengono esposte all’aria dopo la minzione, esse possono scurirsi a causa della scomposizione della metildopa o dei suoi metaboliti. Interazioni
- Inibitori delle monoaminoossidasi (MAO) L’uso concomitante di metildopa e di MAO è controindicato (vedi sezione 4.3).
Litio In corso di trattamento concomitante con metildopa e litio, il paziente deve essere sottoposto ad attento monitoraggio per i sintomi da tossicità dovuta al litio.
Altri farmaci antiipertensivi Quando la metildopa è usata in associazione ad altri farmaci antiipertensivi si può verificare un potenziamento dell’azione antiipertensiva.
Ferro Diversi studi dimostrano una diminuzione della biodisponibilità della metildopa quando viene ingerita con solfato ferroso o gluconato ferroso.
Ciò può avere un effetto negativo sul controllo pressorio in pazienti trattati con metildopa.
Anestetici I pazienti in terapia con Aldomet possono aver bisogno di dosi ridotte di anestetico.Se durante l’anestesia si verifica ipotensione, essa può essere di solito controllata da farmaci vasopressori.
I recettori adrenergici rimangono sensibili durante il trattamento con metildopa.
Test di laboratorio Tra le altre interferenze con test di laboratorio (vedi sezione 4.4), alcuni pazienti in trattamento prolungato con metildopa presentano una positività al test di Coombs diretto. Effetti indesiderati
- All’inizio del trattamento o quando si aumenta la posologia, si può riscontrare un effetto sedativo di solito transitorio.
In fase iniziale di trattamento, si possono riscontrare effetti transitori quali cefalea, astenia e debolezza.
In corso di trattamento con Aldomet sono state riferite le seguenti reazioni indesiderate, descritte con la seguente frequenza: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Infezioni ed infestazioni Non nota: Sialoadenite Patologie del sistema emolinfopoietico Raro: Anemia emolitica, depressione del midollo osseo, leucopenia, granulocitopenia, thrombocitopenia Non nota: Eosinofilia Patologie endocrine Molto raro: Iperprolattinemia Disturbi psichiatrici Non comune Disturbi psichiatrici che comprendono incubi, psicosi lieve e reversibile o depressione Patologie del sistema nervoso Comune: Sedazione (normalmente transitoria), cefalea, capogiro Non comune: Parestesie, concentrazione mentale diminuita Raro: Parkinsonismo, paralisi di Bell, movimenti coreoatetosici involontari, Sintomi di insufficienza vascolare cerebrale (possono essere dovuti alla diminuzione della pressione arteriosa), prolungata ipersensibilità del seno carotideo Non nota: Stordimento mentale Patologie cardiache Raro: Bradicardia, angina pectoris aggravata, miocardite, pericardite Non nota: Blocco atrioventricolare Patologie vascolari Comune: Ipotensione ortostatica (diminuire il dosaggio giornaliero), edema (ed aumento di peso) normalmente controbilanciato dall’uso di un diuretico (Interrompere la metildopa se l’edema progredisce o se appaiono segni di insufficienza cardiaca) Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: Congestione nasale Patologie gastrointestinali Comuni: Nausea, vomito, diarrea, lieve secchezza della bocca Raro: Distensione, stipsi, flatulenza, colite, glossodinia o glossofitia, pancreatite Patologie epatobiliari Raro: Patologie del fegato, compresa epatite ed ittero; Test di funzione epatica anormali Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Raro: Rash come nell’eczema e nelle eruzioni lichenoidi, necrolisi tossica epidermica Non nota: Angioedema, orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non commune: Astenia Raro: Artralgia lieve, con o senza tumefazione articolare, mialgia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune: Impotenza, diminuzione della libido Raro: Ingrossamento delle mammelle, ginecomastia, lattazione, amenorrea Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: Febbre da farmaci Uncommon: Debolezza Esami diagnostici Comune: Test di Coombs positivo Raro: Anticorpi antinucleo positivi, cellule LE, Fattore reumatoide, aumento dell’azotemia
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Aldomet è stato utilizzato nel trattamento dell’ipertensione in gravidanza, sotto stretta sorveglianza medica.
Non si sono avute prove che Aldomet provochi anormalità fetali o danneggi il neonato.
La metildopa attraversa la placenta e compare nel sangue del cordone ombelicale.
Sebbene non siano stati riferiti effetti teratogeni certi, la possibilità di danno fetale non può essere esclusa e l’impiego del farmaco in donne gravide o feconde richiede che siano valutati i benefici rispetto ai possibili rischi.
Allattamento La metildopa viene escreta con il latte materno.
Pertanto, l’impiego del farmaco in donne che allattano richiede che siano valutati i benefici rispetto ai possibili rischi.
Fertilità No sono disponibili dati circa un effetto della metildopa sulla fertilità nell’uomo. Conservazione
- Nessuna precauzione speciale per la conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.