ABILIFY MAINTENA IM 1SIR 960MG

1.396,63 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ARIPIPRAZOLO
  • ATC: N05AX12
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 25/09/2024

Abilify Maintena è indicato per il trattamento di mantenimento della schizofrenia nei pazienti adulti stabilizzati con aripiprazolo.
Abilify Maintena 720 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 720 mg di aripiprazolo (aripiprazolum) in 2,4 mL (300 mg/mL). Abilify Maintena 960 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 960 mg di aripiprazolo (aripiprazolum) in 3,2 mL (300 mg/mL). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia Per i pazienti che non hanno mai assunto aripiprazolo, la tollerabilità con aripiprazolo deve essere stabilita prima di iniziare il trattamento con Abilify Maintena.
Non è richiesta la titolazione della dose per Abilify Maintena.
Posologia iniziale La posologia iniziale raccomandata in caso di transizione da Abilify Maintena 400 mg una volta al mese, è Abilify Maintena 960 mg non prima di 26 giorni dopo la precedente iniezione di Abilify Maintena 400 mg.
Abilify Maintena 960 mg deve quindi essere somministrato una volta ogni 2 mesi (ogni 56 giorni).
La dose iniziale può essere somministrata anche seguendo uno dei due regimi aggiuntivi: • Inizio del trattamento con un’iniezione: il giorno di inizio dopo la terapia orale, deve essere somministrata un’iniezione di Abilify Maintena 960 mg e il trattamento deve proseguire con una dose da 10 a 20 mg di aripiprazolo orale al giorno per 14 giorni consecutivi al fine di mantenere le concentrazioni terapeutiche di aripiprazolo durante l’inizio della terapia.
• Inizio del trattamento con due iniezioni: il giorno di inizio dopo la terapia orale, devono essere somministrate un’iniezione di Abilify Maintena 960°mg e un’iniezione di Abilify Maintena 400 mg in due diverse sedi di iniezione (vedere Modo di somministrazione), insieme a una dose da 20 mg di aripiprazolo orale.
Intervallo di somministrazione e aggiustamenti del dosaggio Dopo l’iniezione iniziale, la dose di mantenimento raccomandata corrisponde a un’iniezione di Abilify Maintena 960 mg ogni due mesi.
Iniettare Abilify Maintena 960 mg una volta ogni due mesi con una singola iniezione, 56 giorni dopo l’iniezione precedente.
I pazienti possono ricevere l’iniezione fino a 2 settimane prima o 2 settimane dopo la dose bimestrale programmata.
Se si verificano reazioni avverse con la dose di Abilify Maintena 960 mg, deve essere presa in considerazione una riduzione ad Abilify Maintena 720 mg una volta ogni due mesi.
Dosi saltate Se sono trascorse più di 8 settimane e meno di 14 settimane dall’ultima iniezione, la dose successiva di Abilify Maintena 960 mg/720 mg deve essere somministrata il prima possibile.
Quindi deve essere ripristinato lo schema posologico di un’iniezione ogni due mesi.
Se sono trascorse più di 14 settimane dall’ultima iniezione, la dose successiva di Abilify Maintena 960 mg/720 mg deve essere somministrata in concomitanza ad aripiprazolo orale per 14 giorni oppure devono essere somministrate 2 iniezioni separate (una di Abilify Maintena 960 mg e una di Abilify Maintena 400 mg o una di Abilify Maintena 720 mg e una di Abilify Maintena 300 mg) insieme ad una dose di aripiprazolo orale da 20 mg.
Quindi deve essere ripristinato lo schema posologico di un’iniezione ogni due mesi.
Popolazioni speciali Anziani La sicurezza e l’efficacia di Abilify Maintena 960 mg/720 mg nel trattamento della schizofrenia in pazienti di età pari o superiore a 65 anni non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.4).
Non è possibile fare raccomandazioni sulla posologia.
Pazienti con compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Pazienti con compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata.
Nei pazienti con compromissione epatica severa, i dati disponibili non sono sufficienti a formulare delle raccomandazioni.
In questi pazienti la somministrazione della dose deve essere gestita con cautela.
È da preferirsi la formulazione orale (vedere paragrafo 5.2).
Metabolizzatori lenti del CYP2D6 noti Nei pazienti noti per essere metabolizzatori lenti del CYP2D6: • Pazienti in transizione da Abilify Maintena 300 mg una volta al mese: la dose iniziale deve corrispondere a un’iniezione di Abilify Maintena 720 mg, da praticare non prima di 26 giorni dopo la precedente iniezione di Abilify Maintena 300 mg.
• Inizio del trattamento con un’iniezione (dopo la transizione dalla terapia orale): la dose iniziale corrisponde a un’iniezione di Abilify Maintena 720 mg, dopodiché il trattamento deve proseguire con la dose giornaliera prescritta di aripiprazolo orale per 14 giorni consecutivi.
• Inizio del trattamento con due iniezioni (dopo la transizione dalla terapia orale): la dose iniziale corrisponde a 2 iniezioni distinte, una di Abilify Maintena 720 mg e una di Abilify Maintena 300 mg, insieme a una singola dose di aripiprazolo orale da 20 mg (vedere Modo di somministrazione).
Successivamente, deve essere somministrata una dose di mantenimento di Abilify Maintena 720 mg una volta ogni due mesi in un’unica iniezione.
Aggiustamenti della dose di mantenimento dovuti alle interazioni con gli inibitori del CYP2D6 e/o del CYP3A4 e/o con gli induttori del CYP3A4 Nei pazienti in trattamento concomitante con forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2D6 per più di 14 giorni, sono necessari aggiustamenti della dose di mantenimento.
Se la somministrazione dell’inibitore del CYP3A4 o del CYP2D6 viene interrotta, può essere necessario aumentare la dose a quella precedente (vedere paragrafo 4.5).
In caso di reazioni avverse nonostante gli aggiustamenti della dose di Abilify Maintena 960 mg, deve essere rivalutata la necessità dell’uso concomitante di inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4.
L’uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena 960 mg/720 mg per più di 14 giorni deve essere evitato perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci (vedere paragrafo 4.5).
Abilify Maintena 960 mg/720 mg non deve essere usato in pazienti che sono noti per essere metabolizzatori lenti del CYP2D6 e che usano contemporaneamente un forte inibitore del CYP2D6 e/o del CYP3A4.
Tabella 1: Aggiustamenti della dose di mantenimento di Abilify Maintena nei pazienti in trattamento concomitante con forti inibitori del CYP2D6, forti inibitori del CYP3A4, e/o induttori del CYP3A4 per più di 14 giorni
  Dose bimestrale aggiustata
Pazienti che assumono Abilify Maintena 960 mg* 
Forti inibitori del CYP2D6 o del CYP3A4 720 mg
Forti inibitori del CYP2D6 e del CYP3A4 Evitare l’uso
Induttori del CYP3A4 Evitare l’uso
*Evitare l’uso in pazienti che già assumono 720 mg, ad esempio a causa di reazioni avverse alla dose più elevata Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Abilify Maintena 960 mg/720 mg in bambini e adolescenti di età compresa tra 0 e 17 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Abilify Maintena 960 mg/720 mg deve essere somministrato esclusivamente mediante iniezione intramuscolare nel gluteo non deve essere somministrato per via endovenosa o sottocutanea.
Deve essere somministrato esclusivamente da un operatore sanitario.
La sospensione deve essere iniettata lentamente mediante una singola iniezione (le dosi non devono essere suddivise) nel muscolo gluteo, alternando le iniezioni tra il lato destro e sinistro.
Occorre prestare attenzione per evitare di iniettare inavvertitamente il medicinale in un vaso sanguigno.
Se l’inizio del trattamento viene effettuato con una qualsiasi delle opzioni che richiedono due iniezioni (una di Abilify Maintena 960 mg o 720 mg e una di Abilify Maintena 400 mg o 300 mg), le iniezioni devono essere praticate in due siti diversi.
NON praticare le due iniezioni contemporaneamente nello stesso muscolo gluteo.
Le istruzioni complete per l’uso e la manipolazione di Abilify Maintena 960 mg/720 mg sono fornite nel foglio illustrativo (informazioni destinate agli operatori sanitari).

Avvertenze e precauzioni

Durante il trattamento antipsicotico, il miglioramento delle condizioni cliniche del paziente può richiedere da molti giorni ad alcune settimane.
I pazienti devono essere strettamente monitorati per l’intero periodo.
Uso in pazienti in stato di agitazione acuta o in stato psicotico severo Abilify Maintena non deve essere utilizzato per gestire stati di agitazione acuta o stati psicotici severi quando è richiesto un immediato controllo dei sintomi.
Comportamenti suicidari L’insorgenza di comportamento suicidario è tipica della malattia psicotica e, in alcuni casi, è stata segnalata subito dopo l’inizio o la sostituzione del trattamento antipsicotico, incluso il trattamento con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento antipsicotico deve essere accompagnato da una stretta supervisione dei pazienti ad alto rischio.
Malattie cardiovascolari Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con malattia cardiovascolare nota (storia di infarto miocardico o cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca o anomalie della conduzione), malattia cerebrovascolare, condizioni che possono predisporre i pazienti all’ipotensione (disidratazione, ipovolemia e trattamento con medicinali antipertensivi) o ipertensione, inclusa quella accelerata o maligna.
Con l’uso di medicinali antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolia venosa (TEV).
Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, prima e durante il trattamento con aripiprazolo è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio relativi a questa condizione e adottare le opportune misure preventive (vedere paragrafo 4.8).
Prolungamento dell’intervallo QT Negli studi clinici sul trattamento con aripiprazolo orale, l’incidenza del prolungamento dell’intervallo QT è stata paragonabile al placebo.
Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.8).
Discinesia tardiva In studi clinici della durata di un anno o meno, durante il trattamento con aripiprazolo ci sono state segnalazioni non comuni di discinesia iatrogena.
In caso di comparsa di segni e sintomi di discinesia tardiva in pazienti in trattamento con aripiprazolo, deve essere considerata la riduzione della dose o l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.8).
Questi sintomi possono peggiorare nel tempo o possono anche manifestarsi dopo la sospensione del trattamento.
Sindrome Neurolettica Maligna (SNM) La SNM è un complesso di sintomi potenzialmente fatali associato agli antipsicotici.
Negli studi clinici sono stati segnalati rari casi di SNM durante il trattamento con aripiprazolo.
Manifestazioni cliniche della SNM sono: iperpiressia, rigidità muscolare, alterazione dello stato mentale ed evidenza di instabilità autonomica (polso o pressione arteriosa irregolari, tachicardia, diaforesi e disritmia cardiaca).
Ulteriori segni possono includere: creatinfosfochinasi aumentata, mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.
Tuttavia, sono stati anche segnalati livelli elevati di creatinfosfochinasi e rabdomiolisi, non necessariamente associati alla SNM.
Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di SNM o presenta febbre alta inspiegabile in assenza di ulteriori manifestazioni cliniche di SNM, tutti gli antipsicotici, compreso aripiprazolo, devono essere interrotti (vedere paragrafo 4.8).
Convulsioni Negli studi clinici sono stati segnalati casi non comuni di convulsioni durante il trattamento con aripiprazolo.
Per questa ragione, aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di disturbi convulsivi o che mostrano condizioni associate a convulsioni (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza Mortalità aumentata In tre studi con aripiprazolo orale in pazienti anziani con psicosi associata a malattia di Alzheimer (n = 938, età media: 82,4 anni, intervallo: tra 56 e 99 anni), controllati verso placebo, i pazienti trattati con aripiprazolo hanno riportato un aumentato rischio di morte rispetto a quelli che assumevano placebo.
La percentuale delle morti nei pazienti trattati con aripiprazolo orale è risultata pari al 3,5% rispetto all’1,7% con placebo.
Sebbene le cause dei decessi fossero varie, la maggior parte di essi risultano essere di natura cardiovascolare (per es.
insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o infettiva (per es.
polmonite) (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni avverse cerebrovascolari Negli stessi studi clinici con aripiprazolo orale, nei pazienti sono state segnalate reazioni avverse cerebrovascolari (per es.
ictus, attacco ischemico transitorio), inclusi casi ad esito fatale, (età media: 84 anni, intervallo: tra 78 e 88 anni).
Nel complesso, in questi studi clinici l’1,3% dei pazienti trattati con aripiprazolo orale ha riportato reazioni avverse cerebrovascolari rispetto allo 0,6% dei pazienti trattati con placebo.
Questa differenza non era statisticamente significativa.
Tuttavia, in uno di questi studi, a dose fissa, nei pazienti trattati con aripiprazolo è emersa una relazione dose-risposta significativa per le reazioni avverse cerebrovascolari (vedere paragrafo 4.8).
Aripiprazolo non è indicato per il trattamento dei pazienti con psicosi correlata alla demenza.
Iperglicemia e diabete mellito In pazienti trattati con aripiprazolo è stata segnalata iperglicemia, in alcuni casi estrema e associata a chetoacidosi, oppure coma iperosmolare o morte.
Non sono stati condotti studi specifici con Abilify Maintena in pazienti con iperglicemia o diabete mellito.
I fattori di rischio che possono predisporre i pazienti a gravi complicanze includono obesità e anamnesi familiare di diabete.
I pazienti trattati con aripiprazolo devono essere controllati per rilevare eventuali segni e sintomi di iperglicemia (ad esempio polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o fattori di rischio per quest’ultima condizione devono essere monitorati regolarmente per rilevare eventuali peggioramenti nel controllo della glicemia (vedere paragrafo 4.8).
Ipersensibilità Con aripiprazolo possono verificarsi reazioni da ipersensibilità caratterizzate da sintomi allergici (vedere paragrafo 4.8).
Aumento di peso L’aumento di peso, dovuto all’uso di antipsicotici noti per causare incremento ponderale, comorbidità, stile di vita non appropriato, è comunemente osservato nei pazienti schizofrenici e può portare a gravi complicanze.
Nella fase post-marketing sono stati segnalati casi di aumento di peso in pazienti in trattamento con aripiprazolo orale.
Quando rilevato, solitamente si tratta di pazienti con fattori di rischio significativi quali storia di diabete, disturbi tiroidei o adenoma ipofisario.
Negli studi clinici, aripiprazolo non ha mostrato di indurre un aumento di peso clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.8).
Disfagia Disturbi della motilità esofagea ed aspirazione sono stati associati al trattamento con aripiprazolo.
Aripiprazolo deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis.
Disturbo da gioco d’azzardo e altri disturbi del controllo degli impulsi I pazienti possono manifestare un incremento degli impulsi, in particolare per il gioco d’azzardo, e l’incapacità di controllare tali impulsi, durante l’assunzione di aripiprazolo.
Tra gli altri impulsi riportati vi sono incremento degli impulsi sessuali, acquisti compulsivi, alimentazione incontrollata o compulsiva e altri comportamenti impulsivi e compulsivi.
È importante che i prescrittori pongano ai pazienti o a chi li assiste, domande specifiche circa l’incremento o lo sviluppo di nuovi impulsi al gioco d’azzardo, impulsi sessuali, acquisti compulsivi, alimentazione incontrollata o compulsiva o altri impulsi, durante l’assunzione di aripiprazolo.
Si deve tenere presente che i sintomi del controllo degli impulsi possono essere associati al disturbo di base; tuttavia, in alcuni casi, è stata segnalata la cessazione degli impulsi con la riduzione della dose o la sospensione del medicinale.
Se non riconosciuti, i disturbi del controllo degli impulsi possono causare un danno al paziente e ad altri.
Se un paziente sviluppa tali impulsi deve essere presa in considerazione la riduzione della dose o la sospensione del medicinale (vedere paragrafo 4.8).
Cadute Aripiprazolo può causare sonnolenza, ipotensione posturale, instabilità motoria e sensoriale, che possono indurre cadute.
Si deve prestare attenzione nel trattare i pazienti a più alto rischio, e deve essere presa in considerazione una dose iniziale inferiore (per es.
pazienti anziani o debilitati; vedere paragrafo 4.2).
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione con Abilify Maintena.
Le informazioni qui riportate provengono dagli studi con aripiprazolo orale.
Nella valutazione del potenziale di interazione farmacofarmaco devono essere considerati anche l’intervallo di somministrazione di 2 mesi e la lunga emivita dell’aripiprazolo dopo la somministrazione di Abilify Maintena 960 mg o 720 mg.
A causa del suo antagonismo sui recettori α1-adrenergici, aripiprazolo può potenziare l’effetto di alcuni medicinali antipertensivi.
Dati gli effetti primari di aripiprazolo sul sistema nervoso centrale (SNC), si raccomanda cautela quando si somministra aripiprazolo in associazione ad alcol o altri medicinali ad azione sul SNC con reazioni avverse sovrapponibili, ad esempio la sedazione (vedere paragrafo 4.8).
Si deve prestare cautela nella somministrazione concomitante di aripiprazolo con medicinali noti per causare prolungamento dell’intervallo QT o squilibrio elettrolitico.
Potenziali effetti di altri medicinali su aripiprazolo Chinidina e altri forti inibitori del CYP2D6 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore del CYP2D6 (chinidina) ha aumentato l’AUC di aripiprazolo del 107%, mentre la Cmax è rimasta invariata.
L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, il metabolita attivo, sono diminuite del 32% e del 47%, rispettivamente.
Ci si aspetta che altri forti inibitori di CYP2D6, ad esempio fluoxetina e paroxetina, abbiano effetti simili e dovranno pertanto essere applicate analoghe riduzioni della dose (vedere paragrafo 4.2).
Ketoconazolo e altri forti inibitori di CYP3A4 In uno studio clinico su aripiprazolo orale in soggetti sani, un forte inibitore di CYP3A4 (ketoconazolo) ha aumentato l’AUC e la Cmax di aripiprazolo del 63% e del 37%, rispettivamente.
L’AUC e la Cmax di deidro-aripiprazolo, sono aumentate del 77% e del 43%, rispettivamente.
Nei metabolizzatori lenti di CYP2D6, l’uso concomitante di forti inibitori di CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo rispetto a quelle dei metabolizzatori forti di CYP2D6 (vedere paragrafo 4.2).
Quando si considera la somministrazione concomitante di aripiprazolo e ketoconazolo, o altri forti inibitori di CYP3A4, i possibili benefici per il paziente devono superare i rischi potenziali.
È prevedibile che altri forti inibitori di CYP3A4, ad esempio itraconazolo e inibitori della proteasi dell’HIV, abbiano effetti simili e, pertanto, devono essere applicate analoghe riduzioni della dose (vedere paragrafo 4.2).
Dopo l’interruzione di un inibitore del CYP2D6 o del CYP3A4, la dose di aripiprazolo deve essere aumentata a quella precedente l’inizio della terapia concomitante.
È prevedibile che l’uso di deboli inibitori del CYP3A4 (per es.
diltiazem) o del CYP2D6 (per es.
escitalopram) in associazione con aripiprazolo, comporti modesti incrementi nelle concentrazioni plasmatiche di aripiprazolo.
Carbamazepina e altri induttori del CYP3A4 Dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina, un forte induttore di CYP3A4, e di aripiprazolo orale in pazienti con schizofrenia o disturbo schizoaffettivo, le medie geometriche di Cmax e AUC per aripiprazolo sono risultate inferiori del 68% e del 73%, rispettivamente, rispetto alla somministrazione di aripiprazolo orale (30 mg) in monoterapia.
Analogamente, per quanto riguarda il deidro-aripiprazolo, le medie geometriche di Cmax e AUC, dopo la somministrazione concomitante di carbamazepina, sono risultate inferiori del 69% e del 71% rispettivamente, rispetto ai valori successivi al trattamento con aripiprazolo orale in monoterapia.
È prevedibile che la somministrazione concomitante di Abilify Maintena 960 mg/720 mg e altri induttori di CYP3A4 (ad esempio rifampicina, rifabutina, fenitoina, fenobarbital, primidone, efavirenz, nevirapina ed Hypericum perforatum) abbia effetti simili.
L’uso concomitante di induttori del CYP3A4 e Abilify Maintena 960 mg/720 mg deve essere evitato perché i livelli ematici di aripiprazolo si riducono e possono essere inferiori ai livelli efficaci.
Sindrome serotoninergica Nei pazienti in trattamento con aripiprazolo sono stati segnalati casi di sindrome serotoninergica e possibili segni e sintomi di questa condizione possono verificarsi soprattutto in caso di uso concomitante con altri medicinali serotoninergici, quali ad esempio inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina/inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SSRI/SNRI), o con medicinali noti per aumentare le concentrazioni di aripiprazolo (vedere paragrafo 4.8).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza di Abilify Maintena 960 mg e Abilify Maintena 720 mg per il trattamento della schizofrenia negli adulti si basa su studi adeguati e ben controllati con Abilify Maintena 400 mg e Abilify Maintena 300 mg.
In generale, le reazioni avverse da farmaco (ADR) osservate negli studi clinici relativi ad Abilify Maintena 960 mg/720 mg sono state simili alle ADR osservate negli studi clinici con Abilify Maintena 400 mg/300 mg.
Le ADR osservate con maggiore frequenza e segnalate in 5% dei pazienti in due studi in doppio cieco a lungo termine su Abilify Maintena 400 mg/300 mg sono state: peso aumentato (9,0%), acatisia (7,9%) e insonnia (5,8%).
Negli studi clinici su Abilify Maintena 960 mg/720 mg le ADR osservate con maggiore frequenza sono state: peso aumentato (22,7%), dolore in sede di iniezione (18,2%), acatisia (9,8%), ansia (8,3%), cefalea (7,6%), insonnia (7,6%) e stipsi (6,1%).
Tabella delle reazioni avverse Le incidenze delle ADR associate ad Abilify Maintena 400 mg/300 mg e Abilify Maintena 960 mg/720 mg sono indicate nella tabella sottostante.
La tabella si basa sulle reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici e/o l’uso post-marketing.
Tutte le ADR sono suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi e per frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ogni classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Le ADR elencate con la frequenza “non nota” sono state segnalate durante l’uso post-marketing.
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Non nota
Patologie del sistema emolinfopoietic o  Neutropenia, anemia, trombocitopenia, conta dei neutrofili diminuita, conta dei leucociti diminuita Leucopenia
Disturbi del sistema immunitario  Ipersensibilità Reazione allergica (per es.
reazione anafilattica, angioedema comprensivo di gonfiore della lingua, edema della lingua, edema del volto, prurito od orticaria)
Patologie endocrine  Prolattina ematica diminuita, iperprolattinemia Coma diabetico iperosmolare, chetoacidosi diabetica
Disturbi del metabolismo edella nutrizione Peso aumentatoa, diabete mellito, peso diminuito Iperglicemia, ipercolesterolemia, iperinsulinemia, iperlipidemia, ipertrigliceridemia, disturbo dell’appetito Anoressia, appetito ridottob , iponatremia
Disturbi psichiatrici Agitazione, ansia, irrequietezza, insonnia Idea suicida, disturbo psicotico, allucinazione, delirio, ipersessualità, reazione di panico, depressione, labilità affettiva, apatia, disforia, disturbo del sonno, bruxismo, libido diminuita, umore alterato Suicidio riuscito, tentato suicidio, disturbo da gioco dazzardo, disturbo del controllo degli impulsi, alimentazione incontrollata, acquisti compulsivi, poriomania, nervosismo, aggressività
Patologie del sistema nervoso Disturbo extrapiramidale, acatisia, tremore, discinesia, sedazione, sonnolenza, capogiro, cefalea Distonia, discinesia tardiva, parkinsonismo, disturbo del movimento, iperattività psicomotoria, sindrome delle gambe senza riposo, rigidità a ruota dentata, ipertonia, bradicinesia, sbavamento, disgeusia, parosmia Sindrome neurolettici maligna, convulsione da grande male, sindrome da serotonina, disturbo del linguaggio
Patologie dell’occhio  Crisi oculogira, visione offuscata, dolore oculare, diplopia, fotofobia 
Patologie cardiache  Extrasistoli ventricolari, bradicardia, tachicardia, ampiezza ridotta dell’onda T nell’elettrocardiogramma, elettrocardiogramma anormale, inversione dell’onda T dell’elettrocardiogramma Morte improvvisa, arresto cardiaco, torsioni di punta, aritmia ventricolare, QT prolungato
Patologie vascolari  Ipertensione, ipotensione ortostatica, pressione arteriosa aumentata Sincope, embolia venosa (incluse embolia polmonare e trombosi venosa profonda)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Tosse, singhiozzi Spasmo orofaringeo, laringospasmo, infezione polmonare da aspirazione
Patologiegastrointestina li Bocca secca Malattia da reflusso gastroesofageo, dispepsia, vomito, diarrea, nausea, dolore addominale superiore, fastidio addominale, costipazione, defecazioni frequenti, ipersecrezione salivare Pancreatite, disfagia
Patologie epatobiliari  Test di funzionalità epatica anormale, enzima epatico aumentato, alanina aminotransferasi aumentata, gamma-glutamil transferasi aumentata, bilirubina ematica aumentata, aspartato aminotransferasi aumentata Insufficienza epatica, ittero, epatite, fosfatasi alcalina aumentata
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Alopecia, acne, rosacea, eczema, indurimento cutaneo Eruzione cutanea, reazione di fotosensibilità, iperidrosi, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS, Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms)
Patologie del sistemamuscoloschelet rico e del tessuto connettivo Rigidità muscoloscheletrica Rigidità muscolare, spasmi muscolari, contrazione muscolare, tensione muscolare, mialgia, dolore a un arto, artralgia, dolore dorsale, escursione articolare ridotta, rigidità nucale, trisma Rabdomiolisi
Patologie renali e urinarie  Nefrolitiasi, glicosuria Ritenzione di urina, incontinenza urinaria
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali   Sindrome da astinenza da sostanza d’abuso neonatale
Patologie dell’apparato riproduttivo edellamammella Disfunzione erettile Galattorrea, ginecomastia, tensione mammaria, secchezza vulvovaginale Priapismo
Patologie generali e condizioni relative allasede di somministrazio ne Dolore in sede di iniezionea, indurimento in sede di iniezione, affaticamento Piressia, astenia, alterazione dell’andatura, fastidio al torace, reazione in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, tumefazione in sede di iniezione, fastidio in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, sete, lentezza Disturbo della termoregolazione (per es.
ipotermia, piressia), dolore toracico, edema periferico
Esami diagnostici Creatinfosfochinasi ematica aumentata Glucosio ematico aumentato, glucosio ematico diminuito, emoglobina glicosilata aumentata, aumento della circonferenza della vita, colesterolo ematico diminuito, trigliceridi ematici diminuiti Fluttuazione del glucosio ematico
a: Riferito come molto comune negli studi clinici con Abilify Maintena 960 mg/720 mg.
b: Riportato solo nel programma di sperimentazione clinica di Abilify Maintena 960 mg/720 mg Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni in sede di iniezione La percentuale di pazienti in uno studio in aperto che ha riportato reazioni avverse correlate al sito di iniezione (tutte riportate come dolore in sede di iniezione) è stata del 18,2% per i pazienti trattati con Abilify Maintena 960 mg e del 9,0% per i pazienti trattati con Abilify Maintena 400 mg.
In entrambi i gruppi di trattamento, la maggior parte dei casi riportati di dolore in sede di iniezione si è verificata con la prima iniezione di Abilify Maintena 960 mg (21 su 24 pazienti) o Abilify Maintena 400 mg (7 su 12 pazienti), si è risolta entro 5 giorni ed è stata riportata con frequenza e gravità decrescenti in occasione delle iniezioni successive.
In entrambi i gruppi di trattamento, i punteggi medi complessivi della scala analogica visiva (da 0 = nessun dolore a 100 = dolore insopportabile) per la valutazione del dolore riferito dal paziente sono risultati simili in occasione dell’ultima iniezione: 0,8 pre-dose e 1,4 post-dose per il gruppo Abilify Maintena 960 mg rispetto a 1,3 post-dose per il gruppo Abilify Maintena 400 mg.
Neutropenia Nel programma clinico con Abilify Maintena 400 mg/300 mg è stata riportata neutropenia, con esordio tipico intorno al giorno 16 dopo la prima iniezione, e durata mediana di 18 giorni.
Sintomi extrapiramidali (EPS, extrapyramidal symptoms) Negli studi condotti su pazienti stabili con schizofrenia, Abilify Maintena 400 mg/300 mg è stato associato ad una maggiore frequenza di sintomi extrapiramidali (18,4%) rispetto al trattamento con aripiprazolo orale (11,7%).
L’acatisia è stato il sintomo osservato più frequentemente (8,2%), con esordio tipico intorno al Giorno 10 dopo la prima iniezione, e durata mediana di 56 giorni.
I soggetti con acatisia avevano tipicamente ricevuto un trattamento con medicinali anticolinergici, soprattutto benzatropina mesilato e triesifenidile.
Meno frequentemente, per controllare l’acatisia sono state somministrate sostanze come propranololo e benzodiazepine (clonazepam e diazepam).
Sono seguiti eventi di parkinsonismo con frequenze pari al 6,9% per Abilify Maintena 400 mg/300 mg, al 4,2% per aripiprazolo orale compresse da 10 mg a 30 mg, e al 3,0% per il placebo, rispettivamente.
I dati di uno studio in aperto su pazienti trattati con Abilify Maintena 960 mg hanno mostrato una variazione minima rispetto al basale dei punteggi EPS, determinati sulle scale di valutazione SimpsonAngus Scale (SAS), Abnormal Involuntary Movement Scale (AIMS) e Barnes Akathisia Rating (BAR).
L’incidenza degli eventi correlati agli EPS riportati per i pazienti trattati con Abilify Maintena 960 mg è stata del 18,2% rispetto all’incidenza nei pazienti trattati con Abilify Maintena 400 mg, che è stata del 13,4%.
Distonia Effetto di classe: nei primi giorni di trattamento, i soggetti sensibili possono manifestare sintomi di distonia, cioè contrazioni anomale prolungate di gruppi muscolari.
I sintomi distonici includono: spasmo dei muscoli del collo, talvolta progressivo fino alla costrizione della gola, difficoltà di deglutizione, difficoltà di respirazione e/o protrusione della lingua.
Sebbene questi sintomi possano verificarsi a basse dosi, la loro frequenza e gravità è maggiore quando si usano medicinali antipsicotici di prima generazione con potenza elevata, e alle dosi più alte.
Nei maschi e in gruppi d’età inferiore, è stato osservato un rischio elevato di distonia acuta.
Peso Durante la fase controllata con farmaco attivo, in doppio cieco, dello studio a lungo termine di 38 settimane (vedere paragrafo 5.1), si è verificato un aumento di peso del ≥ 7% tra il valore iniziale e l’ultima visita con un’incidenza del 9,5% per Abilify Maintena 400 mg/300 mg e dell’11,7% per aripiprazolo orale compresse da 10 mg a 30 mg.
Si è verificata una perdita di peso ≥ 7% tra il valore iniziale e l’ultima visita con un’incidenza del 10,2% per il gruppo con Abilify Maintena 400 mg/300 mg e del 4,5% nel gruppo con aripiprazolo orale compresse da 10 mg a 30 mg.
Durante la fase controllata con placebo, in doppio cieco, dello studio a lungo termine di 52 settimane (vedere paragrafo 5.1), si è verificato un aumento di peso del ≥ 7% tra il valore iniziale e l’ultima visita con un’incidenza del 6,4% per Abilify Maintena 400 mg/300 mg e del 5,2% per il placebo.
Si è verificata una perdita di peso ≥ 7% tra il valore iniziale e l’ultima visita con un’incidenza del 6,4% per Abilify Maintena 400 mg/300 mg e del 6,7% per il placebo.
Durante il trattamento in doppio cieco, la variazione media nel peso corporeo tra il valore iniziale e l’ultima visita è stata di -0,2 kg per Abilify Maintena 400 mg/300 mg e di -0,4 kg per il placebo (p = 0,812).
In uno studio in aperto, a dosi multiple, randomizzato su pazienti adulti con schizofrenia (e disturbo bipolare di tipo I) in cui la formulazione bimestrale di Abilify Maintena 960 mg è stata valutata rispetto ad Abilify Maintena 400 mg mensile, l’incidenza complessiva di aumento di peso ≥ 7% rispetto al basale è stata comparabile tra Abilify Maintena 960 mg (40,6%) e Abilify Maintena 400 mg (42,9%).
La variazione media del peso corporeo tra il valore iniziale e l’ultima visita è stata di 3,6 kg per Abilify Maintena 960 mg e di 3,0 kg per Abilify Maintena 400 mg.
Prolattina Negli studi clinici per le indicazioni approvate e nei dati post-marketing, con l’uso di aripiprazolo sono stati osservati sia un aumento sia una diminuzione dei valori della prolattina sierica rispetto al basale (paragrafo 5.1).
Disturbo da gioco d’azzardo e altri disturbi del controllo degli impulsi Disturbo da gioco d’azzardo, ipersessualità, acquisti compulsivi e alimentazione incontrollata o compulsiva possono verificarsi nei pazienti trattati con aripiprazolo (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Donne in età fertile Si prevede che l’esposizione plasmatica ad aripiprazolo dopo una dose singola di Abilify Maintena permanga per un periodo massimo di 34 settimane (vedere paragrafo 5.2).
Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si inizia il trattamento in donne in età fertile, tenendo conto della possibilità di gravidanza o allattamento futuri.
Abilify Maintena deve essere usato solo se chiaramente necessario nelle donne che pianificano una gravidanza.
Gravidanza Non esistono studi clinici adeguati e validamente controllati con aripiprazolo in donne in gravidanza.
Sono state segnalate anomalie congenite; tuttavia, non può essere stabilita una relazione causale con aripiprazolo.
Gli studi condotti sugli animali non permettono di escludere la possibile tossicità sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3).
Le pazienti devono essere informate della necessità di comunicare al medico se sono in gravidanza o se stanno pianificando una gravidanza durante il trattamento con aripiprazolo.
I medici prescrittori devono essere consapevoli delle proprietà di lunga durata d’azione di Abilify Maintena.
Aripiprazolo è stato rilevato nel plasma di pazienti adulti fino a 34 settimane dopo la somministrazione di una singola dose della sospensione a rilascio prolungato.
I neonati esposti agli antipsicotici (incluso aripiprazolo) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, tra cui sintomi extrapiramidali e/o da astinenza la cui gravità e durata dopo il parto può variare.
Sono stati segnalati casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria o disturbi dell’alimentazione.
Di conseguenza, i neonati devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafo 4.8).
L’esposizione materna ad Abilify Maintena prima e durante la gravidanza può portare a reazioni avverse nel neonato.
Abilify Maintena non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento Aripiprazolo/metaboliti sono escreti nel latte materno in quantità tali per cui effetti su lattanti sono probabili se vengono somministrate dosi di Abilify Maintena a donne in allattamento. Poiché si prevede che una singola dose di Abilify Maintena rimanga nel plasma fino a 34 settimane (vedere paragrafo 5.2), la somministrazione di Abilify Maintena può comportare rischi per i neonati allattati al seno anche qualora avvenga molto prima dell’allattamento.
Le pazienti attualmente in trattamento o che sono state trattate nelle ultime 34 settimane con Abilify Maintena non devono allattare al seno.
Fertilità In base ai dati degli studi sulla tossicità riproduttiva con aripiprazolo, aripiprazolo non ha compromesso la fertilità.

Conservazione

Non congelare.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.