Mal di stomaco: è il momento di cambiare stile di vita
Se bruciori, gonfiore e senso di pesantezza, soprattutto dopo i pasti, si fanno sentire è il momento di seguire una dieta mirata
Doloretti, gonfiori, senso di pesantezza. Lo stomaco è spesso al centro di molti malesseri, alcuni così frequenti da diventare fonte di imbarazzo e disagio. A mettere sotto scacco questo organo così importante gli stili di vita, lo stress e la cattiva alimentazione, tutti fattori che nell’ultimo periodo, complice la pandemia da Covid-19, sembrano aver moltiplicato il loro impatto.
Secondo una recente indagine di Assosalute i disturbi dell’apparato gastrico interessano addirittura il 56% degli Italiani, con picchi fra i giovani adulti fra i 18 e i 34 anni e fra le donne.
Ma cos’è che scatena le “fiamme” allo stomaco e cosa si può fare per ritrovare equilibrio, alleviando i sintomi più sgradevoli e agendo sulle cause?
I segnali a cui fare attenzione
Di “mal di stomaco” spesso parliamo in modo molto generico ma in realtà i sintomi che rivelano problemi all’apparato gastrico sono diversi e riconoscibili. « I disturbi più frequenti dell’apparato digerente non sono legati a danni o lesioni organiche ma ad alterazioni della funzione gastrointestinale» spiega il professor Attilio Giacosa, gastroenterologo, docente all’Università di Pavia. «Per quanto riguarda lo stomaco si parla soprattutto di dispepsia funzionale: lo stomaco cioè è sano ma il suo funzionamento mostra qualche difficoltà. I sintomi sono la nausea, la pesantezza, il dolore, il bruciore, il reflusso. Si possono anche avere gonfiore e fastidio localizzato alla bocca dello stomaco dopo aver mangiato. Bisogna anche fare caso a quando compare il malessere: fastidi che appaiono soprattutto di giorno, mentre di notte e quando si è più rilassati non si presentano, possono essere collegati più direttamente all’ansia e allo stress che, insieme alla cattiva alimentazione, sono fra i fattori negativi più comuni».
Effetto Covid-19
Il benessere dello stomaco sembra poi essere stato compromesso anche dalla pandemia da Covid-19. «C’è stato un aumento notevole dei problemi gastrointestinali per diversi motivi. I ragazzi, nei periodi di isolamento e di DAD hanno finito per sfogare il nervosismo e la frustrazione sul cibo (spesso di cattiva qualità). Gli adulti in smartworking hanno invece cominciato a mangiare molti snack: non a caso, tanti sono ingrassati, in media di 5 chili. Negli anziani poi è aumentato lo stress, amplificato dalla paura e dalla solitudine. Lo stomaco così è andato in tilt. Non dimentichiamo poi l’effetto diretto dell’infezione da Sars-cov 2 sull’apparato gastrointestinale, che è ancora allo studio ma che ormai è evidente».
La dieta che aiuta
«Gonfiore, dolori addominali, difficoltà digestive ma anche la comparsa di reflusso possono essere la conseguenza di quello che si mangia. I cibi da limitare sono soprattutto quelli molto ricchi in grassi (panna, maionese, salse, burro, lardo, carni grasse, insaccati). Attenzione anche alle cotture “impegnative” come la frittura o la cottura in umido. Un dolce o un dessert molto calorico è il modo peggiore di completare il pasto. No anche agli alcolici, agli aperitivi, ai superalcolici. Non fanno bene allo stomaco neanche i troppi caffè e le bevande gassate» dice il professor Giacosa.
L’articolo completo è sul numero di Silhouette donna di aprile, ora in edicola.
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