01/04/2022

Trentenne con extrasistoli: ablazione o no?

Dottor Giulio Pompilio Pubblicato il 01/04/2022 Aggiornato il 01/04/2022

L'ablazione di extrasistolia viene praticata in casi selezionati, quando l'anomalia viene giudicata dai cardiologi pericolosa per la persone che ne è colpita.

Una domanda di: Samanta
Salve dottore, mio marito ha 30 anni: abbiamo casualmente scoperto che ha frequentissime extrasistole, almeno è quello che esce dagli holter ripetuti due a distanza di 3 mesi. A parte le extrasistole che lui neanche percepisce, ha tutto ok, infatti il dottore lo definisce “asintomatico” e ci ha proposto di fare l’ablazione. Noi abbiamo ascoltato diversi pareri: c’è chi ci dice di operare e chi no, lei cosa consiglierebbe? Si tratta di un intervento rischioso? Ci potrebbero essere altre soluzioni? Una mia amica mi ha parlato di una certa cardioversione, è un qualcosa che si potrebbe fare anche in caso di extrasistole? Grazie davvero.
Dottor Giulio Pompilio
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Cara Samanta, l’intervento di ablazione di extrasistolia è praticato in casi selezionati, quando i farmaci non hanno l’efficacia desiderata e l’extrasistolia è considerata costituire un potenziale rischio per il paziente. Per dare una risposta precisa, bisognerebbe avere quindi maggiore contezza della tipologia e della frequenza delle extrasistoli. La cardioversione, invece, non è praticata in questi casi, ma è utile in altre condizioni, come ad esempio la fibrillazione atriale. In linea generale, il consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti e strutture con esperienza nel campo, al fine di essere riassicurati sia sulle correttezza dell’indicazione alla procedura, che come tutti gli interventi invasivi porta con sé un piccolo rischio, che sull’esperienza dei cardiologi interventisti esperti di elettrofisiologia. Con cordialità.

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