La difficoltà a riposare bene può essere legata anche alla disidratazione, cioè non bevi a sufficienza durante il giorno e la notte ne paghi le conseguenze… non riuscendo a dormire o svegliandoti stanca
Che insonnia e idratazione siano collegate lo sostiene la ricerca “Short sleep duration is associated with inadequate hydration”, pubblicata sulla rivista scientifica “Sleep” e basata su due studi, uno americano e l’altro cinese.
Due ricerche spiegano il legame bere-dormire
Entrambe le indagini hanno arruolato un alto numero di persone, delle quali sono state analizzate la durata e la qualità del sonno, oltre a parametri come densità e presenza di sali nelle urine.
È emerso che le persone con valori elevati di densità urinaria e di contenuto salino nelle urine (segnali di scarsa idratazione) erano anche quelle che ammettevano di dormire poco e male.
Che cosa c’entra l’insonnia con la disidratazione?
Gli esperti ritengono che l’organismo non abbastanza idratato produca una quantità maggiore di vasopressina, un ormone che ha la funzione di trattenere i liquidi.
Questo, però, influisce sui ritmi circadiani, provocando frequenti risvegli durante la notte. Inoltre, se non si beve abbastanza si suda poco e questo fa salire la temperatura interna, aumentando la sensazione di arsura.
Il consiglio medico
Per dormire bene è importante concentrare la maggior parte dei liquidi entro le 19. In questo modo, si elimina l’acqua in eccesso con le urine prima di coricarsi. La sera, inoltre, è bene privilegiare gli alimenti meno salati, come cereali, frutta e ortaggi, evitando i formaggi stagionati e i salumi che aumentano la sete.
Il testo completo dell’articolo, con la consulenza della dottoressa Cristina Mosetti, dietista a Parma, è in edicola su Viversani&belli per una settimana.