11/09/2020

L’ipertrofia dei turbinati

I turbinati sono strutture ossee localizzate all’interno delle cavità nasali e rivestite di mucosa ipervascolarizzata, fondamentali per umidificare e filtrare l’aria che inspiriamo. Ecco perché, se si ingrossano, possono causare una fastidiosa ostruzione nasale. Il disturbo viene definito ipertrofia. Ecco di cosa di tratta.

Che cosa è

Per ipertrofia dei turbinati si intende l’ingrossamento dei corpi cavernosi dei turbinati presenti all’interno delle fosse nasali, associato o meno alla deviazione del setto nasale.

I turbinati sono molto vascolarizzati e, di conseguenza, la mucosa che li riveste ha la tendenza a reagire a diversi stimoli esterni, come variazioni di umidità dell’aria e/o di temperatura, inalazioni di sostanze irritanti, infiammazioni da infezioni, anomalie del sistema nervoso autonomo. Tuttavia, in condizioni normali, quando lo stimolo irritante passa, la situazione si ripristina e i tessuti tornano al volume d’origine.
In caso di ipertrofia, invece, l’aumento del volume dei turbinati rimane stabile anziché ridimensionarsi in condizioni neutre/inattive.

Le cause

Le cause che possono creare un’anomalia nelle funzionalità dei turbinati sono diverse. Ecco le più comuni:

– rinite allergica,

– rinite vasomotoria semplice, in cui la mucosa del naso è sensibile e risponde a segnali aspecifici (come caldo, freddo, sole), generando la liberazione dell’istamina che ipertrofizza i turbinati inferiori,

– rinite non allergica eosinofila (Nares), che ha sintomi simili alle tipologie vasomotorie allergiche,

– uso di alcuni farmaci,

– raffreddori frequenti,

– esposizione a sostanze irritanti, fumo, stress.

I sintomi

Nelle fasi iniziali, la malattia può anche essere silenziosa. Nel tempo, però, tende a causare sintomi caratteristici.

Innanzitutto, si manifesta con la sensazione di naso chiuso, sensazione che tuttavia non è sempre uguale nel corso della giornata, può passare da una narice all’altra e modificarsi a seconda di vari fattori, per esempio la posizione assunta e la temperatura ambientale.
A questa possono associarsi una respirazione difficoltosa e un’eccessiva produzione di muco, sia verso la gola (scolo retronasale) sia dal naso (rinorrea).
Altre possibili manifestazioni sono:

– naso dolorante alla radice;

– starnuti e tosse continui;

– sensazione di prurito e/o bruciore al naso;

– epistassi, ossia perdita di sangue dal naso;

– alitosi;

– secchezza delle fauci e della gola;

– rinolalia, ossia voce nasale e/o metallica;

– raffreddori frequenti, lunghi e che faticano a guarire;

– cefalea;

– ipoacusia (riduzione della capacità uditiva) e ovattamento.

Le cure

In questi casi, il medico può prescrivere l’uso ciclico, spesso prolungato, di spray steroidei nasali, eventualmente associati ad antistaminici. L’obiettivo è ridurre prurito e starnuti.
In associazione, sono molto indicati anche i lavaggi nasali con soluzione fisiologica.
Se i farmaci non sono efficaci o sono mal tollerati si può optare per l’operazione chirurgica, che consiste nella decongestione dei turbinati inferiori in anestesia locale, con strumenti che provocano una decongestione dei tessuti sottomucosi.