Altre malattie dell’apparato respiratorio
L’EDEMA POLMONARE
L’edema polmonare è la condizione caratterizzata da un eccesso di liquidi all’interno degli alveoli polmonari. Quasi sempre è dovuto a malattie che riguardano il cuore e la circolazione, anche se i liquidi possono accumularsi anche a causa di infezioni ai polmoni, malattie renali, inalazione di fumi chimici, farmaci, situazione di quasi annegamento.
I sintomi caratteristici sono difficoltà respiratorie che peggiora in posizione sdraiata, rantoli e sibili, sensazione di soffocamento, crisi d’ansia, sudorazione eccessiva, tosse a volte accompagnata da secrezioni con sangue, pallore, palpitazioni e, a volte, dolore al petto. L’edema può essere improvviso o può protrarsi nel tempo (edema polmonare cronico): in questa seconda eventualità determina anche gonfiore alle caviglie, stanchezza, rapido aumento di peso, perdita dell’appetito.
L’edema polmonare è un’emergenza medica, che richiede un intervento immediato, cioè di recarsi tempestivamente al Pronto soccorso. Diversamente può infatti portare all’aumento della pressione del sangue nell’arteria polmonare che può determinare un danno a vari organi, compreso il cuore.
La diagnosi di edema polmonare si effettua attraverso una visita medica e una radiografia del torace. È poi possibile che vengano effettuati altri esami, volti a stabilire il livello di ossigenazione del sangue e a escludere l’infarto del cuore.
La cura a cui si ricorre immediatamente è rappresentata dalla somministrazione di ossigeno. In alcuni casi può essere necessaria la ventilazione assistita. Si impiegano inoltre vari farmaci, tra cui gli antipertensivi e soprattutto i diuretici.
L’ INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Con la definizione “insufficienza respiratoria” si intende l’incapacità dei polmoni di affrontare il loro compito, sia a riposo che durante una qualunque attività fisica, che è quello di portare l’ossigeno al sangue e di liberarlo dell’anidride carbonica.
In caso di insufficienza respiratoria nel sangue si riscontra un’ossigenazione scarsa. L’ossigenazione del sangue si chiama saturazione e i livelli normali di saturazione oscillano tra 95 e 100 per cento. Quando scendono al di sotto di 80-85 è necessario somministrare ossigeno perché significa che la quantità presente nel sangue non è sufficiente per garantire la vita.
Le cause più frequenti di insufficienza respiratoria sono: polmoniti, edema polmonare, enfisema, sarcoidosi, embolia polmonare, asma, BPCO. Ci sono poi malattie che non interessano i polmoni che possono causarla. Tra queste i traumi, l’obesità grave, le alterazioni del fegato.
LO PNEUMOTORACE
Lo pneumotorace è una condizione che si instaura all’improvviso ed è caratterizzata dalla presenza di aria nello spazio pleurico, compreso tra i due foglietti pleurici che rivestono i polmoni. La presenza anomala di aria toglie spazio al polmone con conseguente rischio di collasso polmonare, ovvero di incapacità del polmone di svolgere la sua funzione.
Può verificarsi senza una causa identificabile, come accade nei giovani maschi alti e magri, oppure può essere conseguenza di una malattia delle vie respiratorie, tra cui soprattutto la BPCO, l’enfisema e i tumori. In questi casi interessa più di frequente le persone anziane fumatrici. Per finire, esistono forme post-traumatiche, cioè che si instaurano dopo un incidente che ha coinvolto la cassa toracica, oppure che si verificano in giovani donne in concomitanza delle mestruazioni.
Il sintomo caratteristico dello pneumotorace è un dolore bruciante e acuto al torace (come di spada che trafigge) che può essere seguito subito da dispnea (respirazione difficoltosa) e tosse secca. Va detto che in alcuni casi può non dare luogo a sintomi.
Per la diagnosi si ricorre alla radiografia del torace, alla TC (più precisa) e alla visita da parte dello specialista pneumologo. Lo pneumotorace quando non è grave e interessa una persona giovane richiede solo il ricovero ospedaliero per tenere la situazione monitorata: in molti casi si risolve spontaneamente.
Nei casi più gravi può essere necessario mettere un drenaggio nel torace allo scopo di far uscire l’aria dallo spazio pleurico e consentire così al polmone di potersi espandere nuovamente. È però possibile che si debba ricorrere a un trattamento chirurgico volto a eliminare le “bolle d’aria” che si trovano in sede anomala.
LA SARCOIDOSI
La sarcoidosi è una malattia rara caratterizzata da un’infiammazione costante che può interessare vari organi e tessuti del corpo, come gli occhi, la pelle, il fegato, la milza e anche il cuore, ma che più di frequente colpisce i polmoni e i linfonodi (ghiandole preposte alla difesa dell’organismo attraverso la produzione di linfociti, che sono una sottopopolazione di globuli bianchi) situati nello spazio che si trova tra i due polmoni, detto mediastino.
I sintomi sono febbre, stanchezza, malessere generale, tosse, respirazione difficoltosa e comparsa di piccoli noduli rossastri sulle gambe: quest’ultima manifestazione è detta eritema nodoso. La malattia può essere di vari stadi di gravità che vanno dall’infiammazione fino alla comparsa di noduli sui polmoni, che interferiscono sulla loro funzionalità.
Le cause sono sconosciute, anche se si pensa siano dovuti a una reazione eccessiva e anomala dell’organismo al contatto con sostanze inquinanti o con batteri aggressivi per le vie respiratorie.
L’indagine che conferma con sicurezza la diagnosi di sarcoidosi è la broncoscopia. Può però essere necessario prelevare un piccolo campione di tessuto per farlo analizzare (biopsia). Il prelievo può essere effettuato durante la broncoscopia.
La cura di prima scelta è rappresentata dall’assunzione per lunghi periodi di cortisone, farmaco dalla potente azione antiinfiammatoria.
LA TRACHEITE
La tracheite è l’infiammazione della trachea causata nella maggior parte dei casi da un virus respiratorio, più raramente da un batterio, in genere lo stafilococco aureo.
I sintomi più frequenti sono respirazione stridente, fastidio nella parte bassa della gola, febbre, tosse secca. Si tratta di una malattia che soprattutto nei bambini costituisce un’emergenza medica perché può provocare una importante dispnea (difficoltà respiratoria).
Per tenere sotto controllo i sintomi è sufficiente il paracetamolo. Solo se la tracheite è causata da un batterio si cura con l’antibiotico. Nei casi più gravi può richiedere la somministrazione di ossigeno.