Il regista italiano Gianfranco Rosi ha vinto l'Orso d'oro alla 66esima edizione del Festival di Berlino con Fucocoammare, un film documentario che ha commosso giuria e spettatori
Il regista Gianfranco Rosi, con il suo film documentario Fuocoammare, ha vinto l’Orso d’oro al 66esimo Festival di Berlino. Il tema trattato è davvero di grande attualità: l’accoglienza dei migranti in Italia, in particolare a Lampedusa. Il regista si è trasferito per un anno sull’isola e ha girato moltissime ore di video, che alla base hanno i numerosi incontri con la gente del posto. Il docufilm, di grande efficacia e impatto emotivo, alterna la descrizione dei soccorsi agli immigrati alle immagini di un ragazzino di Lampedusa, di un presentatore radiofonico, di un medico e di altre figure che vivono sull’isola siciliana. Tra le novità anche il passaggio da pellicola a digitale, un fattore che ha decisamente accellerato i tempi e ridotto il budget.
Un premio a tutti gli abitanti di Lampedusa
Rosi ha dichiarato che andrebbe assegnato un premio Nobel a tutti gli abitanti di Lampedusa e Lesbo. Inoltre ha precisato : «Consegnarlo non a un individuo ma a un popolo. I lampedusani in questi vent’anni hanno accolto persone che sono arrivate, migranti, senza mai fermarsi. Ho vissuto lì un anno e non ho mai sentito da nessuno parole di astio e paura nei confronti degli sbarchi. Le uniche volte in cui li vedo reagire con rabbia è quando ci sono troppe notizie negative associate all’isola: “disastro a Lampedusa”, “i pesci che mangiano i cadaveri”, “arrivano i terroristi”. Quelle sono le cose verso le quali hanno, giustamente, un rifiuto totale. Vorrebbero che tutto si svolgesse senza lasciare traccia mediatica, portando avanti il loro aiuto quotidiano».
Dalla commozione all’impegno
Un vero e proprio capolavoro made in Italy, che ha fatto commuovere per la sua profondità e che si spera possa essere d’ispirazione per riuscire a migliorare la situazione attuale.