09/09/2024

Venezia 81: tutti i premi, a cominciare dal Leone d’oro a Pedro Almodovar

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 09/09/2024 Aggiornato il 09/09/2024

L'81esima Mostra del Cinema di Venezia si è conclusa in bellezza con il Leone d'Oro a Pedro Almodovar per La stanza accanto, ma anche con quello d'Argento alla nostra Maura Delpero per Vermiglio

Venezia 81 - vincitori - pedro almodovar

Si sono spenti i riflettori sull’81esima Mostra del Cinema di Venezia, che per circa due settimane ha celebrato la settima arte, facendo parlare di sé (com’è giusto che sia). Le star stavolta non sono mancate, ma quello che ci lascia in eredità il festival non sono tanto i ricordi dei numerosi red carpet bensì i film (in concorso o meno) che arriveranno (o sono già arrivati) nelle sale.

Il più atteso è naturalmente La stanza accanto (The Room Next Door) di Pedro Almodovar, che ha vinto il Leone d’Oro (come in molti avevano pronosticato) con una storia non facile che parla di eutanasia.

Però durante la cerimonia di premiazione ci sono state anche delle belle sorprese per l’Italia, nel concorso principale e non solo.

Tutti i premi ai film del concorso ufficiale

La giuria internazionale del concorso principale di Venezia 81, presieduta da Isabelle Huppert ha saputo indubbiamente distinguersi, facendo delle scelte per nulla scontante.

Un esempio? Ha scelto di assegnare il Leone d’argento – Gran premio della giuria a un film prezioso come Vermiglio di Maura Delpero: decisamente un riconoscimento importante per la regista italiana, che si confrontava con colleghi italiani dai nomi più altisonanti e che con questo secondo lungometraggio conferma il suo grande talento.

Leone d’argento – Premio speciale per la regia è invece Brady Corbet per The Brutalist, film che molti sostenevano potesse vincere anche il Leone d’Oro.

Arriviamo quindi alla Coppa Volpi: quella per la migliore interpretazione maschile è andata a Vincent Lindon per Jouer avec le feu (di Delphine e Muriel Coulin), invece quella per la migliore interpretazione femminile a Nicole Kidman per Babygirl (di Halina Reijn). Purtroppo l’attrice non ha potuto ritirare il premio, perché una volta arrivata a Venezia ha saputo che la madre era morta e quindi è dovuta tornare immediatamente a casa.

Invece il Premio Marcello Mastroianni, che va ad un attore emergente, è stato vinto da Paul Kircher per Leurs enfants après eux (di Ludovic e Zoran Boukherma).

E infine Premio Osella per la migliore sceneggiatura a Murilo Hauser ed Heitor Lorega per Ainda estou aqui (di Walter Salles) e Premio speciale della giuria ad Ap’rili di Dea K’ulumbegashvili.

I vincitori di Orizzonti

Passiamo quindi alla sezione competitiva Orizzonti, la cui giuria era presieduta dalla regista e sceneggiatrice Debra Granik. È stato eletto miglior film Anul Nou care n-a fost di Bogdan Mureşanu, mentre il premio per la miglior regista è andato a Sarah Friedland per Familiar Touch, film che tra l’altro ha vinto anche il Leone del futuro – Premio Venezia opera prima Luigi De Laurentiis (assegnato da una giuria presieduta dal critico cinematografico Gianni Canova).
Hemme’nin oldugu gunlerden biri di Murat F?rato?luIl si è aggiudicato il Premio speciale della giuria, mentre il Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura è andato a Scandar Copti per Yin’ad ‘aliku.

Miglior cortometraggio è Who Loves The Sun di Arshia Shakiba.

I migliori attori? Kathleen Chalfant per Familiar Touch di Sarah Friedland e Francesco Gheghi per Familia di Francesco Costabile. Il giovane attore italiano, emozionantissimo, ha dedicato il suo premio anche agli attori della sua generazione. Infine segnaliamo il Premio degli spettatori – Armani Beauty di Orizzonti Extra andato a Sahed di Nader Saeivar.

I premi delle altre sezioni

La sezione Venezia Classici e la sua giuria presieduta dal regista e sceneggiatore Renato De Maria ha assegnato il Premio al miglior film restaurato a Ecce bombo di Nanni Moretti (datato, lo ricordiamo, 1978) e il Premio al miglior documentario sul cinema a Chain Reactions di Alexandre O. Philippe

Passiamo quindi a Venice Immersive: la giuria presieduta da Celine Daemen (vincitrice dello scorso anno) ha assegnato il Gran Premio a Ito Meikyu di Boris Labbé, il Premio speciale della giura a Oto’s Planet di Gwenael François e il Premio per la realizzazione a Impulse: Playing With Reality di Barry Gene Murphy e May Abdalla.

Per quanto riguarda la sezione autonoma e parallela della Settimana Internazionale della Critica (SIC), il film Don’t Cry, Butterfly di Durong Dieu Linh ha vinto il Gran Premio IWONDERFULL come miglior film e il Premio Circolo del Cinema di Verona come film più innovativo. Invece il Premio del Pubblico The Film Club è andato a Paul & Paulette Take A Bath di Jethro Massey; il Premio Luciano Sovena come Miglior Produzione Indipendente a Anywhere, Anytime di Milad Tangshir; il Premio Mario Serandrei per il miglior contributo tecnico a Homegrown di Michael Premo. Menzione speciale a No Sleep Till di Alexandra Simpson. Miglior cortometraggio è Things That My Best Friend Lost di Marta Innocenti.

Infine il film che ha vinto il concorso delle Giornate degli Autori è Manas di Marianna Brennand. Taxi Monamour di Ciro De Caro vince il Premio del Pubblico mentre a guadagnarsi l’Europa Cinemas Venice Label è Alpha di Jan-Willem van Ewijk