Venezia 78: le madri di Almodovar aprono il Concorso
Pedro Almodovar racconta Madres paralelas, film d'apertura della 78esima Mostra del Cinema di Venezia, con il cast capitanato da Penelope Cruz
La 78esima Mostra del Cinema di Venezia apre davvero in bellezza con Madres paralelas, il film che segna il ritorno di Pedro Almodovar nel concorso ufficiale.
Il regista spagnolo parla ancora una volta di maternità, raccontando la storia di Janis e Ana, due donne single in procinto di partorire e che si ritrovano a condividere la stanza dell’ospedale.
La prima è una quarantenne che vive il lieto evento con gioia, mentre la seconda è un’adolescente spaventata. Condividere le ore dell’attesa insieme finirà per creare un vincolo molto forte tra di loro e il fato complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe. Pedro Almodovar ne ha parlato in conferenza stampa, insieme al suo splendido cast capitanato da Penelope Cruz. Nel film (che uscirà nelle sale il 28 ottobre per Warner Bros Pictures) ci sono anche Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, oltre a Julieta Serrano e Rossy De Palma.
Pedro e Penelope ancora insieme
Non è la prima volta che Pedro Almodovar dirige Penelope Cruz e tra di loro si è ormai creato un rapporto molto speciale. «Mi sento fortunata per aver lavorato con lui su vari progetti, mi ha dato la possibilità di interpretare ruoli molto diversi tra di loro e gli sono grata per questo» spiega Penelope. «Io ho deciso di fare l’attrice proprio guardando un suo film, ovvero Légami!. Ho sempre sognato di lavorare con lui e destino ha voluto che due anni dopo mi chiamasse dicendo che aveva intenzione di scrivere un personaggio per me».
«Io e lei parliamo la stessa lingua e l’ammiro tanto come attrice. E credo che quello di Janis sia il ruolo più difficile che ho scritto per lei» aggiunge il regista.
Lo conferma Penelope: «Si, è il personaggio più difficile che ho interpretato finora ed è stato un viaggio molto intenso, bello ed avvincente. Lo considero un grande regalo. Poi ho avuto la fortuna di lavorarci sopra con calma, per mesi, con lui. Pedro è come un artigiano, sta molto attento alle esigenze di noi attori, segue tutte le fasi di preparazione con una sua etica ed è sempre presente».
La maternità secondo Almodovar
«Adesso mi interessano molto di più le madri imperfette, che vivono dei periodi complessi da risolvere» spiega il regista . «Quelle raccontate in precedenza erano completamente diverse, perché ispirate alle figure femminili che mi avevano cresciuto. Ora voglio fare spazio ad altri tipi di madri, con esperienze di vita diverse e che magari non hanno un istinto materno forte».
Il racconto delle due madri si intreccia anche con la memoria storica della Spagna, come spiega il regista: «Il nostro paese ha ancora un debito nei confronti dei desaparecidos e delle loro famiglie, nonostante siano passati 85 anni. Durante la dittatura le persone hanno avuto delle perdite ed erano terrorizzate, la paura era diventata patologica. Oggi siamo alla generazione dei nipoti e dei pronipoti che vogliono conoscere la verità. E così con questo film volevo fare visibilità a questo argomento che continua a rimanere in sospeso».
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