Teatro: Luisa Ranieri e Luca Zingaretti insieme per The deep blue sea
Debutta il 30 gennaio al Teatro Manzoni di Milano The deep blue sea, lo spettacolo che vede protagonista Luisa Ranieri diretta per la prima volta dal marito Luca Zingaretti
«Per molti anni non ho fatto teatro, perché la mia vita mi ha portata altrove, ma quando ho incontrato questo testo ho pensato: “non posso lasciarlo fare a un’altra persona, lo devo fare io”»: così ha dichiarato in un’intervista Luisa Ranieri, che sta portando in tournée The deep blue sea di Terence Rattigan (al Teatro Manzoni di Milano dal 30 gennaio al 16 febbraio, poi a Livorno, Genova, Parma e Pontedera).
La protagonista del racconto, Hester, è un personaggio a tutto tondo, capace di provare grandi passioni e grandi dolori, di scivolare e di riprendere in mano la sua vita per ricominciare da capo.
Una storia di amore e passione
La pièce è una straordinaria storia di amore e di passione, una riflessione su cosa un uomo e una donna sono capaci di fare e di sacrificare per inseguire l’oggetto del loro amore: perché questo sentimento potentissimo sconvolge mente, cuore e travolge tutto, a cominciare dal rispetto per se stessi. La vicenda inizia con la scoperta del fallito tentativo di Hester di togliersi la vita con il gas. La donna ha lasciato il marito, facoltoso e influente giudice dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page, un contadino, ex pilota della Raf, ormai dedito all’alcool.
La relazione, nata sull’onda della passione e della sensualità, si è però andata raffreddando: le difficoltà economiche (Freddie è da tempo disoccupato) e le differenze di età e ceto hanno logorato il rapporto, lasciando Hester sfinita e disperata. Una serie di imprevisti, di complicazioni e di colpi di scena costringeranno la donna a prendere una decisione particolarmente difficile per ricominciare a vivere.
Un viaggio nel mondo femminile
Regista dello spettacolo è Luca Zingaretti, che dirige la moglie e l’intero cast con grande attenzione alle sfumature dell’animo umano. Lui stesso ha dichiarato che esplorare il mondo femminile è molto più interessante che analizzare quello maschile, perché è più ricco, più sfaccettato, più vario: «Noi uomini funzioniamo con on-off, loro hanno 57 interruttori e regolazioni» ha ammesso. Il pubblico coglie questa attenzione e prova subito empatia, si immedesima nei sentimenti dei personaggi così ben scandagliati e descritti. Perché, come afferma ancora Zingaretti: «Il bello del teatro è che porta a una vera condivisione: se chi parla sul palco riesce ad accendere le teste di chi sta guardando, gli ritorna dalla platea una palpabile energia. Le strade perse e ritrovate di Hester, le fatalità e le incertezze in cui si viene a trovare sono in fondo quelle delle vite di tutti noi».
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