Teatro: Ambra porta in scena una mamma alle prese con il bullismo
In una pièce che emoziona e turba, un’insegnante e la madre di un suo giovane allievo si affrontano per capire la verità su un episodio drammatico verificatosi a scuola. E gettano luce sulle rispettive responsabilità
Sono una mamma (Ambra Angiolini) e un’insegnante (Arianna Scommegna), le protagoniste dello spettacolo di grande impatto emotivo “Il nodo”, della giovane autrice statunitense Johnna Adams, che è in tournée in tutta Italia (date e città sono indicate sotto). Al tour nei teatri se ne affiancherà un altro nelle scuole, grazie a un progetto più ampio con al centro gli studenti, che studiano il testo per poi confrontarsi con le attrici sugli argomenti dello spettacolo: perché il tema su cui le due donne si affrontano è delicato e attualissimo, il bullismo fra adolescenti e il rapporto genitori-figli. Ce ne parla la regista, Serena Sinigaglia.
Il testo, già portato in scena negli Stati Uniti, ha riscosso oltreoceano un grandissimo successo e suscitato profonda emozione.
Un confronto senza veli
«Il nodo non è semplicemente un testo teatrale sul bullismo, è soprattutto un confronto senza veli sulle ragioni intime che lo generano. Osa porsi domande assolute, come nella tragedia greca, cerca le cause e non gli effetti» spiega Sinigaglia. All’ora di ricevimento di una maestra di prima media, si presenta la madre di un suo allievo che è stato sospeso ed è tornato a casa pieno di lividi. È una vittima del bullismo o è lui stesso un molestatore? L’unico obbiettivo del difficile dialogo è sciogliere il nodo e cercare la verità. Un confronto durissimo tra due donne, in cui entrambe cercano di dare un senso al loro dolore, allo smarrimento e al reciproco, soffocante, senso di colpa. «Viviamo in una società dove i genitori troppo spesso difendono a oltranza i loro figli, difendendo in realtà nient’altro che se stessi. Una società dove gli insegnanti sono sottopagati e poco, pochissimo considerati. Una società dove un qualsiasi ragazzo ha il diritto di sentenziare sulla validità dell’insegnamento. Una società dove a volte fare l’insegnante è un ripiego, non il più nobile degli incarichi. Una società che ha rovesciato il principio cardine non solo dell’educazione ma anche del buon vivere sociale: il rispetto dei ruoli» continua la regista. Il conflitto fra le due protagoniste è lo strumento per analizzare i compiti educativi che hanno la famiglia e la scuola, per arrivare a capire di chi è la colpa se i ragazzi si trasformano in vittime, o in carnefici, e come è possibile che si arrivi a un tale livello di violenza da indurre, talvolta, un adolescente al suicidio. «Il teatro serve a mettere a nudo le contraddizioni dell’uomo, perciò lo scontro fra la mamma e l’insegnante della pièce serve a mettere tutti di fronte alle loro responsabilità, perché tutti hanno una parte di colpa quando un giovane viene preso di mira, offeso, umiliato o si trasforma lui stesso in carnefice. Riuscire a parlarsi con rispetto, anziché combattersi, è l’unica strada per evitare di trovarsi in situazioni estreme e irrecuperabili» conclude Sinigaglia.
Dove vederlo
“Il nodo” è in cartellone al Teatro Sociale di Brescia dal 12 al 16 gennaio, poi la tournée prosegue a Montichiari, Lumezzane, Novara, al Teatro Verdi di Pordenone (21-23 gennaio), al Rossetti di Trieste (27-30 gennaio), al Carignano di Torino (1-6 febbraio), al Modena di Genova (9-13 febbraio), al Circus Visioni di Pescara (15-16 febbraio), al Teatro Ambra Jovinelli di Roma (17-27 febbraio), al Franco Parenti di Milano (1-6 marzo), a Forlì, Faenza e Guastalla (8, 9 e 10 marzo), al Teatro Comunale di Ferrara (11-13 marzo), a Tortona, Cuneo, Saluzzo, Vercelli con serate singole e si conclude a Bologna (Teatro Celebrazioni, 18-20 marzo).
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