The Handmaid’s Tale 4: la resa dei conti si avvicina
Dal 29 aprile sono in arrivo su TimVision i primi episodi della quarta stagione di The Handmaid’s Tale. E si preannuncia ancora più violenta e disturbante
Dopo un anno di pausa ritorna The Handmaid’s Tale, come sempre in streaming su TimVision a 24 ore di distanza dall’uscita americana. La quarta stagione arriva in formato ridotto da 10 episodi, alternando il punto di vista delle Ancelle rimaste a Gilead con quello dei rifugiati di Toronto. Non solo li vedremo affrontare le conseguenze dell’audace gesto di Mayday da entrambi i lati del confine, ma anche lottare contro l’indottrinamento che rende così difficile rifarsi una vita lontano dal regime. E nel cast c’è anche qualche volto nuovo, come McKenna Grace di The Haunting: Hill House, qui nei panni della moglie adolescente di un Comandante che aiuterà June e le altre a nascondersi dagli Occhi.
La serie segna anche il debutto alla regia di Elisabeth Moss, che ha diretto tre episodi chiave della nuova stagione.
Per aiutarvi a riprendere il filo, ecco un breve riassunto degli eventi più importanti e qualche anticipazione.
Dove eravamo rimasti…
Nel finale della terza stagione June (Elisabeth Moss) è riuscita a realizzare l’impossibile. Rimasta volontariamente a Gilead per salvare la sua prima figlia, si è ritrovata a capo di una rete sotterranea di Marte e Ancelle che ha sottratto al regime il suo tesoro più prezioso. Ottantasei bambini sono stati portati via in una notte dalle case dell’élite di Gilead e caricati su un aereo diretto in Canada, combattendo sassi contro fucili. Un gesto clamoroso che avrà conseguenze drammatiche per chiunque abbia aiutato le ribelli, tanto da mettere in discussione la leadership di June.
June la sanguinaria
Il cambiamento più drastico rispetto ai libri è proprio nella protagonista, che da timida Ancella senza nome si è trasformata nella madre della rivoluzione. Nella terza stagione June ha affrontato un compromesso morale dopo l’altro, sfoderando anche un lato vendicativo e crudele. Formalmente è diventata proprietà del Comandante Lawrence (Bradley Withford), ex-architetto di regime roso dal rimorso e complice di Mayday, ma questo non è bastato a proteggerla da Zia Lydia (Ann Dowd), decisa a riformarla a tutti i costi. E quando June è coinvolta nell’incidente che lascia la pia DiMatthew (Ashleigh LaThrop) in stato di morte cerebrale, l’ultimo tentativo di piegare la sua volontà è costringerla a rimanere in ginocchio al capezzale di DiMatthew finché quest’ultima non avrà portato a termine la gravidanza. Peccato che le settimane di veglia accanto all’altra Ancella, trattata alla stregua di un’incubatrice, rendano June ancora più determinata a vedere Gilead ridotta in cenere. Possiamo anticiparvi che lo scontro tra June e Lydia si farà ancora più acceso nella quarta stagione, in cui Lydia rischia di diventare il capro espiatorio per le oltraggiose azioni delle “sue” Ancelle. Chissà che non sia finalmente arrivato il momento di un esame di coscienza…
La guerra dei Waterford
La fragile alleanza tra June e Serena Joy (Yvonne Strahovski) è finita quando i Waterford hanno deciso di trasformare la fuga della piccola Nichole in un caso mediatico, affermando i diritti di Gilead sui bambini nati dalle Ancelle. Tuttavia, Fred (Joseph Fiennes) si rivela ancora una volta inaffidabile e Serena Joy non batte ciglio nel consegnarlo alle autorità canadesi, che lo arrestano per crimini contro l’umanità. Salvo essere poi incriminata a sua volta dal marito, con cui dovrà condividere tutti i capi d’accusa. Nella quarta stagione li ritroviamo dove li abbiamo lasciati, pronti a farsi a brandelli. Ma l’inattesa gravidanza di Serena Joy potrebbe ribaltare ancora una volta la situazione.
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