24/01/2023

Teatro d’inverno, fra tradizione rivisitata e sperimentazioni

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 24/01/2023 Aggiornato il 24/01/2023

Tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio, i cartelloni di tutta Italia offrono una proposta ricchissima di spettacoli di prosa per tutti i gusti

Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde

Obiettivo: portare in scena spettacoli che coinvolgano ed emozionino un pubblico di tutte le età. È la sfida di tutti i registi, che in questa stagione di prosa si orientano più che mai su temi in cui ognuno degli spettatori può riconoscersi. La guerra per il potere è attuale oggi, tanto quanto lo era nel XVI secolo di Elisabetta I e Mary Stuard, le ipocrisie e l’incomunicabilità in famiglia sono all’ordine del giorno, la solitudine e l’attesa di un futuro migliore accomunano tanti di noi.

Così, pur con linguaggio e formule sceniche diversificate, i grandi classici come Schiller e Pirandello diventano attualissimi e si alternano a testi moderni, ironici, provocatori.

Su il sipario!

Al teatro Manzoni di Roma, fino al 29 gennaio, Gaia De Laurentiis e Pietro Longhi (guidati dal regista Enrico Maria Lamanna) interpretano “Note stonate” di Isarel Horovitz. È la storia di due vite che si incontrano: lui, anziano professore malato, appassionato di musica, e lei, la sua nuova governante, hanno un passato tormentato che si rivela a poco a poco, fra sogni non realizzati, verità nascoste, antichi rancori, solitudine e bellezza.

A Milano, dal 31 gennaio al 12 febbraio, il Manzoni propone “Il padre della sposa” di Caroline Francke, con Gianfranco Jannuzzo e Barbara De Rossi, regia di Gianluca Guidi. È una divertente comedy piena di verve e di gag brillanti e ben riuscite, che ruota intorno alla gelosia di un padre incapace di accettare il distacco dalla sua “bambina”, pronta a lasciare la casa per sposare l’uomo che ama.

Il regista Davide Livermore porta “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller prima al Teatro Carignano di Torino (24 gennaio-5 febbraio), poi al Verdi di Padova (8-12 febbraio), quindi al Fraschini di Pavia (17-19 febbraio) e al Donizetti di Bergamo (21-26 febbraio). Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni (con costumi di Dolce e Gabbana) si scambiano ogni sera i ruoli delle due regine, Elisabetta di Inghilterra e la cugina Maria Stuarda di Scozia, che si affrontano in una cruenta lotta per la corona.

Il romanzo di Pirandello “Il fu Mattia Pascal” va in scena dal 2 al 5 febbraio al Ghione di Roma, con un travolgente Giorgio Marchesi che firma anche la regia insieme a Simonetta Solder. “Abbiamo voluto sperimentare un linguaggio che potesse essere appetibile a tutti, anche e soprattutto alle nuove generazioni, per allontanarci dalla visione polverosa erroneamente associata ad alcuni capolavori letterari” spiegano i registi. Così il ‘prima’ e il ‘dopo’ nella vita del protagonista e il suo rapporto con la sua doppia identità risulta attualissimo, in un’epoca in cui i social moltiplicano i profili e l’immagine che vogliamo dare di noi.

“Il segreto del talento (Le gazze ladre)”, novità assoluta nel panorama teatrale, è una commedia per musica di Valeria Parrella e Paolo Coletta (che firma anche la regia): un canto che diventa azione drammatica, tra arie, recitativi, cavatine e cabalette che sembrano rap. Al San Ferdinando di Napoli (26 gennaio-5 febbraio), con Teresa Saponangelo ed Elisabetta Valgoi sul palco, racconta la storia di due donne in crisi, ladre improvvisate per necessità.

Ancora a Roma, al Ciak, fino al 19 febbraio è in cartellone “Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde” di Robert Louis Stevenson, con un cast capitanato da Ruben Rigillo. In questa storia di sdoppiamento della personalità “il bene e il male albergano nell’animo di tutti noi e soltanto il libero arbitrio determina gli esiti delle nostre esistenze” commenta il regista, Matteo Tarasco.

Il dolore di chi ignora la sorte dei propri cari (che, nel mondo di oggi, sono i migranti, i soldati in guerra, i profughi) è il tema intorno a cui l’autrice e regista francese Caroline Guiela Nguyen costruisce il suo racconto distopico “Fraternité, conte fantastique”, al Piccolo Teatro Strehler di Milano dal 26 al 28 gennaio. Durante un’eclissi scompare la metà della popolazione della Terra. Chi rimane può solo attendere, tormentarsi nel senso di vuoto e curare la ferita grazie alla fratellanza con i suoi simili.