Serie tv: 10 k-drama da recuperare quest’estate
Dalle storie d’amore ai thriller, le serie tv sudcoreane danno una certa dipendenza. Ecco quelle che secondo noi vale la pena di recuperare
Lenta ma inesorabile, la korean wave ha conquistato il mondo. Dopo Squid Game, nessuno mette in dubbio la capacità dei k-drama di competere a livello globale con i cari vecchi telefilm. La prima stagione del survival horror creato da Hwang Dong-hyuk ha catturato l’attenzione di 130 milioni di persone, incluso Steven Spielberg. E infatti dopo Netflix hanno iniziato a investire nelle serie tv sudcoreane anche Apple e Disney, ulteriore dimostrazione che non si tratta più di prodotti di nicchia.
Le ragioni di questo successo, secondo la docente di Lingue e culture dell’Asia orientale a Stanford Dafne Zur, sono da ricercare nell’equilibrio degli opposti.
Per il pubblico occidentale i k-drama riescono a essere allo stesso tempo prevedibili e originali: anche quando gli archi narrativi sono visti e rivisti – storie di riscatto, amori travagliati e figli che si ribellano con fatica ai genitori – c’è sempre un twist. Non solo, in media i protagonisti sono affascinanti, vulnerabili e dotati di una sana tendenza all’autoironia. E senza togliere nulla agli alti valori di produzione, il fatto che siano molto attraenti è sicuramente un punto a favore.
Vista la prima per curiosità, raramente si torna indietro: se i sottotitoli non vi spaventano e nemmeno la durata degli episodi (più sull’ora abbondante che sui canonici 40 minuti), ve ne consigliamo 10 da recuperare in streaming quest’estate.
I parenti stretti delle rom-com
Per molte persone i k-drama sono sinonimo di romance, più che di inquietante satira sociale. Passionali ma quasi mai espliciti, si distinguono dalle commedie romantiche americane o europee perché dedicano molto più tempo a esplorare le affinità caratteriali dei personaggi, il loro passato e le loro aspirazioni.
Chi ha bisogno di leggerezza potrebbe apprezzare il recente Business proposal (Netflix), serie che ironizza sulle pressioni vissute dai single per sistemarsi. Per aiutare la sua migliore amica, Ha Ri si presenta al suo posto a un appuntamento al buio per stroncare sul nascere l’interesse del pretendente. Finché non si ritrova a cena con il nipote del presidente della sua azienda, stacanovista convinto deciso a sposarla a tutti i costi pur di placare l’insistenza del nonno.
Oppure c’è Hometown Cha-Cha-Cha (Netflix), storia di una dentista che finisce sulla lista nera di tutte le cliniche di Seoul per aver pubblicamente denunciato la sua direttrice. Pur di non tornare indietro con la coda tra le gambe, decide di impulso di trasferirsi in un tranquillo paesino di pescatori e aprire una clinica tutta sua. E lì non potrà fare a meno di scontrarsi di continuo con il tuttofare del paese, salvo reclutarlo come alleato quando si renderà conto che i suoi modi snob da ragazza di città le costeranno la carriera.
Se vi piacciono le storie in cui gli opposti si attraggono c’è anche Semantic Error (Rakuten Viki), rapporto di odio-amore tra studenti universitari. Quando una presentazione di gruppo viene scaricata sulle spalle di Chu Sang Woo, serio e ligio alle regole, non ci pensa due volte a consegnarla a suo nome, escludendo i compagni. Un gesto di sfida che mette a rischio le prospettive accademiche di Jang Jae Young, studente di design edonista e popolare che per recuperare i crediti sarà costretto a lavorare a stretto contatto con lui.
Sci-fi, horror e fantasy
Il dottor Koh, neuroscienziato brillante ma incapace di provare empatia, inventa una tecnica in grado di sincronizzare la mente dei vivi con i ricordi dei morti. La userà per indagare sulla scomparsa del figlio, morto in un incendio dalle circostanze poco chiare. È la premessa di Dr. Brain (AppleTv+), serie a metà strada tra il thriller sci-fi e il dramma familiare diretta dal Kim Ji-woon di Two sisters (2003).
Difficile da classificare anche Sweet home (Netflix), variazione sul tema zombie in cui gli abitanti di un palazzo formano una comunità di sopravvissuti mentre un misterioso contagio trasforma le persone in mostri, attingendo alle loro paure e ai loro desideri più profondi. Il punto di forza della serie non è tanto il lato sovrannaturale quanto quello umano, sviluppato attraverso un cast corale alla Walking Dead.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Tomorrow (Netflix), serie urban fantasy con protagonista un gruppo di tristi mietitori il cui compito è prevenire il sovraffollamento dell’aldilà causato dai suicidi. Profonda e ambiziosa, tocca in ogni episodio temi delicati come la depressione, il peso delle aspettative sociali, il bullismo e il body-shaming.
Decisamente più ottimista il tono di Goblin (Rakuten Viki), fantasy-romance sul senso della vita. Mille anni fa un generale viene trasformato in una divinità minore e costretto a vagare sulla terra finché non incontrerà la sua Sposa, l’unica in grado di liberare la sua anima e farlo riposare in pace. Quando ha quasi perso le speranze, ecco arrivare Ji Eun-tak: una liceale in grado di vedere i fantasmi e perseguitata dalla morte, convinta di essere la persona giusta.
L’alternativa light ai period drama
Sulle manie dei nobili europei e sulla guerra fredda sappiamo già tutto, mentre il passato della Corea è (almeno per noi) una terra inesplorata. Più che rifarsi a eventi precisi, le serie in costume che vi suggeriamo raccontano storie originali calate nell’atmosfera di altri tempi.
È il caso di Mr. Queen (disponibile su Rakuten Viki), storia di uno chef che dopo un accidentale tuffo in piscina si ritrova per magia nel corpo di una giovane regina dell’epoca Joseon (1392-1897). Il marito è il sovrano regnante, ma solo di nome: il potere è in realtà in mano alla regina del suo predecessore e anche il fratello del re coltiva ambizioni pericolose. Leggero e divertente, è un mix interessante di azione, politica e umorismo.
Lo stesso equilibrio che troviamo ne L’affetto reale (Netflix), ambientata più o meno nello stesso periodo. La nascita di due gemelli nella famiglia reale getta la corte nel panico: aver condiviso l’utero con una femmina è una debolezza inaccettabile per un futuro re e l’unica soluzione è uccidere la bambina insieme a tutti i testimoni. La madre riesce a salvarla con uno stratagemma e Dam-i cresce lontana da Palazzo… finché alla morte del fratello non è costretta a prendere il suo posto, diventando il Principe di Ghiaccio a cui nessuno può avvicinarsi.
Sulla storia recente c’è invece Snowdrop (Disney+), boicottatissima serie drammatica ambientata negli anni ’80 con protagonista Jisoo delle BLACKPINK. Un periodo delicato di transizione tra dittatura militare e democrazia, evocato attraverso la storia d’amore tra una studentessa e una spia nordcoreana infiltrata nei movimenti studenteschi.
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