Sanremo 2021: le pagelle della prima serata. Diamo i voti a cantanti e conduttori
In gara nella prima serata c'è chi ha portato una ventata di freschezza (anche se la giuria demoscopica sembra non essersene accorta). Tra i più intresessanti, i Maneskin e Madame
Il nostro giudizio sui Big in gara nella prima serata del 71esimo Festival di Sanremo è ben diverso da quello della giuria demoscopica che, come è successo già molte volte, relega negli ultimi posti gli artisti più innovativi. Confidando nel voto del pubblico da casa e, soprattutto, nel giudizio di chi scaricherà e comprerà gli album dei cantanti in gara, ci piace premiare chi, su quel difficile palco, ha voluto osare.
I voti più alti vanno quindi a chi non ha avuto paura di mostrare la propria natura artistica anche se lontana da quei canoni sanremesi ormai datati.
Le pagelle dei Big in gara
Arisa – Potevi fare di più: pezzo un po’ classico, che non rende del tutto giustizia alla sua voce angelica. Sul fronte look elegantissima nel suo tailleur pantalone. 6+
Colapesce-Dimartino – Musica leggerissima: i due artisti portano al festival il loro pop d’autore e la loro leggerezza pensosa. Il pezzo è molto orecchiabile. 8
Aiello – Ora: voce potente, pezzo che colpisce come un fendente. Peccato che l’emozione abbia influito non positivamente sulla performance 7+
Francesca Michielin-Fedez – Chiamami per nome: sono tra i favoriti e in effetti il brano è delicato ed entra subito in circolo. Lui era nervosissimo, mentre lei ha affrontato il palco come una leonessa e con eleganza. 8
Max Gazzè – Il farmacista: in versione Leonardo Da Vinci accompagnato sul palco dalla Trifluoperazina Monstery Band (ovvero una band di personaggi cartonati), si dimotra un geniale sperimentatore fuori dagli schemi. 7
Noemi – Glicine: è comparsa sul palco come una visione con il suo abito a sirena scintillante e si è confermata una straordinaria performer con la sua voce calda e graffiante. Il pezzo? Molto sanremese. 7-
Madame – Voce: ha solo 18 anni, ma è una fuoriclasse. Ha presentato un brano complicato, originale e con un testo da ascoltare con grande attenzione. Che dire poi della performance così sciolta, indossando quel tailleur pantalone argentato totalmente scalza. Meravigliosa. 10
Maneskin – Zitti e buoni: pensavate che per Sanremo avessero preparato una ballad? Il contrario: I Maneskin hanno presentato un pezzo di rock puro, energico, graffiante e roboante. Si sono letteralmente mangiati il palco. 10
Ghemon – Momento perfetto: per lui una bella virata soul, con un brano interessante ma penalizzato purtroppo da una esibizione debole. Speriamo che migliori nelle prossime serate. 5/6
Coma Cose – Fiamme negli occhi: pezzo pop delizioso, con un testo originale. È orecchiabile e piacerà molto. 7+
Annalisa – Dieci: è da ieri sera che ci chiediamo come possa essere al primo posto della classifica. Lei ha una bella voce, ma il pezzo è banale e scialbo, tanto che si dimentica subito. Che dire poi del look: va bene essere sexy, ma senza esagerare. 4/5
Renga – Quando trovo te: pezzo avvolgente, che valorizza la sua estensioe vocale e con un bel testo a cui prestare attenzione. 7
Fasma – Parlami: pezzo trap niente male, che piace però senza travolgere emotivamente l’ascoltatore. 6+
Le pagelle del cast
Non possiamo esimerci dal dedicare delle pagelle anche al cast, tra conduttori, co-conduttrici e ospiti fissi.
Amadeus – capiamo che non avere pubblico davanti non sia facile, ma sforzarsi almeno di metterci un po’ più di brio? 6
Fiorello – ha fatto di tutto per salvare la difficile situazione e rimane un grande improvvisatore. 7+
Matilda De Angelis – bella, brava e spontanea. Non pensavamo che potesse reggere così bene il palco dell’Ariston, nonostante l’emozione. 8
Achille Lauro – il suo primo quadro sta dividendo l’opinione pubblica e questo già dimostra quanto lui riesca sempre a lasciare il segno. Certo, il suo costume di scena era molto appariscente e le lacrime di finto sangue possono avere impressionato, ma il numero ha colpito e tanto. 8
Zlatan Ibrahimović – il palco di Sanremo non è l’habitat naturale di uno sportivo, ma lui ha cercato ugualmente di adeguarsi con ironia. Però ci chiediamo: la sua presenza era proprio necessaria?
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