06/12/2020

A riveder le stelle: la Prima della Scala ai tempi del Covid-19

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 06/12/2020 Aggiornato il 07/12/2020

Uno spettacolo inedito, trasmesso a partire dalle 17 del 7 dicembre su Rai 1, Radio 3 e Raiplay. Protagonisti l'orchestra, il coro e il corpo di ballo della Scala e artisti d'eccezione, da Placido Domingo a Roberto Bolle

prima Scala 2020

Quella del 7 dicembre 2020, per il Teatro alla Scala, non sarà un’apertura di stagione tradizionale a causa dell’emergenza sanitaria e della chiusura dei teatri. «Sarà tuttavia un evento speciale, in cui sarà presente tutta la nostra grande famiglia: gli artisti, l’orchestra, il direttore musicale Maestro Riccardo Chailly, il coro, il corpo di ballo. L’obiettivo, per tutti questi ambasciatori della bellezza, è creare emozioni» assicura il sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer.

Ci aspetta uno spettacolo inedito, che sarà trasmesso a partire dalle 17 su Rai 1, Radio 3 e Raiplay. Il titolo  “A riveder le stelle”, riprende l’ultimo verso dell’Inferno di Dante e vuole essere un messaggio di speranza, di ottimismo e di rinascita.

Grandi interpreti

Ventiquattro fra le più grandi voci internazionali della lirica saranno riunite a Milano, da Placido Domingo a Vittorio Grigolo e Roberto Alagna, da Marina Rebeka ad Aleksandra Kurzak e a Sonya Yoncheva. Si esibiranno in 16 pezzi, fra arie e duetti, che copriranno un secolo del repertorio operistico italiano, da Verdi a Puccini. «Avranno più spazio i compositori italiani, per l’importanza che hanno avuto nella storia del Teatro alla Scala, ma ci saranno anche tre autori stranieri, Bizet, Massenet e Wagner. Per me è un vero debutto, perché non ho mai diretto un concerto senza il pubblico» racconta il Maestro Chailly. Oltre all’opera lirica, lo spettacolo prevede momenti di balletto, che avranno come protagonisti l’étoile Roberto Bolle, i primi ballerini scaligeri Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.

Senza rinunciare al glamour

Ma attenzione, non aspettatevi una serata solo per melomani esperti o per tecnici della danza. Ci sarà infatti, anche se in forme diverse dal solito, tutto il glamour che ha sempre caratterizzato le prime della Scala. Grazie a un accordo con la Camera della moda italiana, infatti, alcuni dei più prestigiosi stilisti vestiranno gli artisti sul palcoscenico. Inoltre lo spettacolo stesso avrà una struttura particolare, che lo avvicinerà anche al grande pubblico: «Alla base c’è una narrazione che procederà per temi, quei temi universali su cui si fonda l’opera lirica ma che fanno parte del cammino di tutti noi: la voce dei deboli, la critica al potere, il ruolo della donna nella società. Parleremo della fabbrica dei sogni, perché l’arte deve toccare l’anima delle persone» anticipa il regista Davide Livermore. Le arie d’opera e le coreografie di danza saranno collegate da brani di prosa recitati da attori, per dare un filo conduttore alla serata, che inizierà con un momento operistico drammatico e si chiuderà su una metaforica riconquista della libertà.

Con l’aiuto della realtà aumentata

L’impianto scenico vedrà l’orchestra collocata nella platea del teatro, mentre i cantanti e gli artisti saranno nei palchi e negli altri spazi dell’edificio. Non mancheranno video, creazioni digitali e realtà aumentata, in un cocktail di tradizione e tecnologie spettacolari che riserverà anche qualche sorpresa.