Carlo Cracco torna al Dinner Club con nuovi ospiti, da Paola Cortellesi a Luca Zingaretti
Seconda stagione per l’innovativo food travelogue condotto dallo Chef stellato Carlo Cracco, che vanta anche stavolta un cast di grandi attori. Su Prime Video dal 17 febbraio
Ormai di format dedicati al mondo del food ce ne sono numerosi, ma Dinner Club ha saputo fin da subito distinguersi. Il motivo? È un innovativo food travelogue, che ci porta alla scoperta dell’Italia più autentica, fatta di località con un grande patrimonio naturale ed enogastronomico.
Dopo il successo della prima stagione ne arriva ora una seconda, disponibile dal 17 febbraio su Prime Video (con i primi quattro episodi, mentre gli ultimi due li vedremo dal 24 febbraio).
Al timone sempre lo Chef stellato Carlo Cracco accompagnato da delle special guest.
Cosa succede al Dinner Club?
Ogni episodio di Dinner Club (prodotto da Banijay Italia per Amazon Studios) parte con un viaggio intrapreso da Carlo Cracco insieme, di volta in volta, ad un compagno vip: stavolta si tratta di Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Marco Giallini e Luca Zingaretti. Le mete scelte sono invece la Sila in Calabria, la Romagna, il Sud Tirolo e la Sicilia. Dopo questa experience immersa nella natura (dove non mancano anche i disagi che mettono alla prova i nostri protagonisti) e alla scoperta di prodotti tipici e ricette tradizionali (a volte sconosciute ai più), i viaggiatori si ritroveranno Dinner Club dove proporranno proprio questi piatti agli altri commensali. A loro si aggiungeranno, direttamente dalla prima stagione, Sabrina Ferilli e Luciana Littizzetto diventate ormai socie onorarie.
Come potete immaginare con un cast del genere non possono mancare momenti spensierati all’insegna dell’allegria e della battuta sempre pronta (o quasi).
La parola ai protagonisti
A proposito di battute (e non solo), nel corso della presentazione alla stampa della seconda stagione di Dinner Club Paola Cortellesi ha raccontato: «Il viaggio in Calabria è stato provante, siamo andati per i boschi e fatto trekking (attirando dei moschini non so ancora di che natura!), però mi è piaciuto molto. In precedenza io e Carlo ci eravamo incontrati in un paio di occasioni, ma non ci avevo parlato più di tanto. Quando ci siamo visti prima della partenza a tirato giù un paio di battute e da quel momento gli ho voluto bene e, dato che quando si vuole bene a qualcuno bisogna dirgli sempre la verità, posso confermare che è un grande cuoco ma le battute non le deve proprio dire!».
«Carlo sbaglia persino le barzellette» – sottolinea Luciana Littizzetto, mentre Sabrina Ferilli dice che, al Dinner Club, si diverte persino con le battute dello Chef.
Insomma, è facile capire il clima che si respira nel programma. «Ci si diverte molto grazie a tutti loro» – sottolinea Carlo Cracco – «Anche quest’anno la produzione ha scelto con cura dei luoghi che permettessero di fare emergere un aspetto unico e bello del nostro paese. Nella Sicilia orientale, per esempio, è stato un viaggio nel viaggio e ad un certo punto eravamo in una location dove c’era un solo grande albero e abbiamo mangiato lì anche per ripararci dal sole».
In Sicilia Carlo ha viaggiato in compagnia di Marco Giallini, anch’egli rimasto affascinato non solo dal luogo ma anche dai prodotti tipici scoperti, che poi ha cucinato (naturalmente con la supervisione dello Chef) ai suoi colleghi.
«Abbiamo scoperto luoghi meravigliosi, ma anche persone capaci di gestire e proteggere il territorio in un certo modo. Tra di loro anche una che si occupa di erbe officinali. È stato tutto molto bello» – dichiara Antonio Albanese, che è stato in Sud Tirolo.
La Romagna è stata invece la meta di Luca Zingaretti: «Mi sono divertito come raramente nella mia vita. In questo programma non c’è preparazione, devi reagire a ciò che succede. Il primo giorno, lo confesso, ero ingessato, poi mi sono lasciato andare e mi è spiaciuto quando è finito. Prima di cominciare hanno chiesto a tutti noi se avevamo allergie o se c’erano cibi che non mangiavamo e io ho parlato della mia avversione a interiora e cervello. Ebbene: una sera mi hanno fatto uno schermo e mi hanno fatto mangiare un cervello, ma era cucinato così bene che non me ne sono nemmeno accorto!».
E continua: «Sono un buongustaio, ma non cucino, il massimo che riesco a preparare è l’insalata. Comunque attraverso il cibo passa l’affettività, fa parte della nostra cultura. La cosa interessante di questo programma è che si scoprono delle nicchie ecologiche. È la riscoperta di una cultura antica che purtroppo si sta perdendo».
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