10/02/2024

Sanremo 2024: le pagelle e i top e i flop della quarta serata

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 10/02/2024 Aggiornato il 10/02/2024

L'attesissima serata delle cover, ricca di emozioni e grandi esibizioni, si è conclusa a suon di fischi per via della vittoria di Geolier. E con Lorella Cuccarini abbiamo fatto un tuffo nel passato

Sanremo 2024 - duetto Annalisa

Inaspettata e fortemente contestata è stata la vittoria di Geolier nella quarta serata del 74esimo Festival di Sanremo dedicata alle cover, che ha fatto registrare ascolti ancora in crescita (ovvero 67,8% di share con 11 milioni 893 mila spettatori). E così, dopo esserci divertiti ed emozionati con una serie di duetti strepitosi, ci siamo ritrovati in prima posizione la performance meno riuscita. Risultato: non solo la sala stampa (i cui voti, a quanto pare, non sono stati abbastanza incisivi rispetto a radio e televoto) è rimasta fortemente contrariata, ma sono arrivati persino i fischi da parte del pubblico del Teatro Ariston.

Un triste finale per una serata che comunque non dimenticheremo, anche grazie al contributo della co-conduttrice Lorella Cuccarini.

I top e i flop

Parliamo proprio di Lorella Cuccarini: come promesso il suo ingresso all’Ariston è stato speciale, con un numero coreografico che ha messo insieme le sue sigle più famose con un tocco di Grease (musical che, nella versione italiana, la vide nei panni di Sandy). E c’è stato anche un finale divertente con Fiorello che è comparso con lei sul palco, vestito e truccato come il ballerino Manuel Franjo ai tempi di Sugar Sugar (sigla di Fantastico 6). È stato un bellissimo tuffo nel passato, che ci ha fatto venire voglia di quella tv che preferiva i varietà ai vari reality e talent.

Un passato che ha voluto omaggiare anche con le sue scelte di outfit: per il numero di apertura ha indossato un abito della collezione primavera-estate 2003 di Dolce&Gabbama per poi sfoggiarne uno firmato Gianfranco Ferrè e datato 2000 per concludere con un Roberto Cavalli del 2003.

Che voto diamo a Lorella? Naturalmente 10. La sua presenza ha influito positivamente anche sulla conduzione di Amadeus, più fluida nonostante la lunghezza infinita della serata. Per lui un 7.

Altro momento top della serata è stato l’arrivo dei Jalisse: ebbene si, a 27 anni dalla loro vittoria con Fiumi di parole, sono tornati a Sanremo per farcela risentire e a dirigerli ci sono stati ben due direttori d’orchestra ovvero Peppe Vessicchio e Leonardo De Amicis. È stato bello risentire la splendida voce di Alessandra Drusian e facciamo un appello alla prossima direzione artistica: basta scartare i loro pezzi, fateli partecipare di nuovo in gara!

Cosa è stata flop? L’accoglienza riservata a Geolier. Anche noi non concordiamo assolutamente con questo esito, ma dovremmo prendercela (idealmente) con chi ha preferito la sua performance alle altre, non di certo con lui. È stato brutto vedere l’imbarazzo e il disagio nei suoi occhi quando è risalito sul palco.

Le pagelle alle prime 15 cover

Partiamo con una considerazione generale: abbiamo assistito a uno show musicale di grande livello, la maggior parte dei Big in gara hanno fatto delle ottime scelte sia nei brani che nelle special guest che hanno voluto al loro fianco. Peccato per i look così sottotono, all’insegna della sobrietà a tutti i costi: una volta su quel palco si osava un pochino di più.

Ricordiamo anche la Top5 risultata dal televoto e dai voti di sala stampa e giuria radio: primo è Geolier, seguito da Angelina Mango, Annalisa, Ghali e Alfa.

 

Sangiovanni – Farfalle/Mariposas con Aitana: l’artista ha deciso di optare per l’usato sicuro ovvero il brano che portò a Sanremo nel 2022, però in quella versione duetto con la pop star Aitana che in Spagna aveva avuto un grande successo. Come può non piacerci? Da segnalare lei splendida in un mini abito Atelier Versace. 7

Annalisa – Sweet Dreams (Are made of this) con La Rappresentante di lista e il coro Artemia: cover che tocca vette altissime, le voci di Annalisa e Veronica si sono intrecciate e sposate alla perfezione. Versione da brividi e degna di grandi show musicali internazionali. Perfetto il total look nero per tutti. 10

 

Rose Villain – medley Scandalo, Meravigliosa Creatura e Sei nell’anima con Gianna Nannini: bella occasione per Rose per mostrare pienamente il suo potenziale vocale ed emozionale, accanto a una vera icona della musica italiana. Come sempre l’artista fa centro anche con il look (bello il suo miniabito bianco con strass). 7+

 

Gazzelle – Notte prima degli esami con Fulminacci: questa canzone di Venditti compie quest’anno quarant’anni e non perde la sua magia, peccato per questa cover così “scolastica”. Almeno il look british di Gazzelle non delude. 6

 

The Kolors – medley Ti amo, Tu, Gloria con Umberto Tozzi: naturalmente qui è scattato il momento karaoke. Impossibile non farsi coinvolgere. 7/8

 

Alfa – Sogna, ragazzo, sogna con Roberto Vecchioni: la giovane età dell’artista ha un po’ influito sul risultato di questa performance che ha avuto non poche sbavature, ma la generosità artistica di Vecchioni nell’accompagnarlo in questa non facile cover è stata toccante. 6

 

Bnkr44 – Ma quale idea con Pino D’Angiò: un pezzo iconico della disco music italiana perfettamente nelle corde di questa giovane band. Pino D’Angiò si è amalgamato molto bene con loro. 7+

 

Irama – Quando finisce un amore con Riccardo Cocciante: momento molto intenso ed emozionante, performance davvero riuscita. Irama sempre elegantissimo. 7

 

Fiorella Mannoia – Che sia benedetta e Occidentali’s Karma con Francesco Gabbani: a sette anni di distanza dal Sanremo che li vide nelle prime due posizioni hanno deciso di riproporre quei brani come perfetti “partner in crime” musicali. 7+

 

Santi Francesi – Hallelujah con Skin: cover che ci ha toccato il cuore e scosso l’anima, che eleganza stilistica, che tecnica e che unione artistica perfetta! E il look? Il duo, in particolare il cantante Alessandro, ha voluto osare un po’ di più ma sempre in mood romantico-bohemien. 9

 

Ricchi e Poveri – Sarà perché ti amo e Mamma Maria con Paola & Chiara: e anche qui vai di karaoke con due pezzi che hanno scritto la storia del pop italiano e hanno fatto il giro del mondo. Ma quanto sono frizzanti i Ricchi e Poveri, anche nei look (anche stavolta creati da Oséree e curati dalla stylist Rebecca Baglini.). 7/8

 

Ghali – medley Italiano vero con Ratchopper: che dire lui è sempre bravo, credibile e mai banale. Bello l’omaggio che ha voluto fare a Toto Cutugno inserendo nel medley L’italiano. 7

 

Clara – Il cerchio della vita con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino: ma che bella voce ha Clara? E che bello rivedere Spagna su quel palco. 6/7

 

Loredana Bertè – Ragazzo mio con Venerus: canzone scritta da Luigi Tenco e inserita dalla Bertè nel suo album Savoir faire (del 1984) con l’arrangiamento di Ivano Fossati. Nonostante i problemi tecnici dell’inizio la performance è andata alla grande con Venerus alla chitarra. Ma quanto ci piace il look collegiale di Loredana? 7+

 

Geolier – medley Strade con Guè, Luche’ e Gigi D’Alessio: tra rap e melodia (porta da Gigi D’Alessio), questa performance non ci ha lasciato davvero nulla. Nonostante il risultato finale, è stata davvero la meno riuscita dalla serata. 5

 

…e delle altre 15

Per fortuna dopo Geolier, l’asticella si è alzata…

 

Angelina Mango – La rondine con Il quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma: ha scelto una versione scarna e intima di questa splendida canzone del padre (scomparso nel 2014), interpretata con delicatezza e inevitabile commozione. Certo, toccare certe corde poteva favorirla nella classifica, ma come figlia non poteva non omaggiarlo su quel palco. È stato anche un bel modo per far conoscere la musica di Pino Mango ai suoi coetanei. 7+

 

Alessandra Amoroso – medley con Boomdabash: è questa l’Alessandra che ci piace, quella che tira fuori tutta la sua energia e mette la sua bella voce al servizio di altri generi. Vorremmo vederla e sentirla più spesso così. Il look? Sempre da diva, ovviamente. 7-

 

Dargen D’Amico – omaggio a Ennio Morricone con BabelNova Orchestra: qui andiamo al di là della performance (che dobbiamo ancora cercare di capire e metabolizzare) e ringraziamo l’artista per aver speso di nuovo delle parole preziose a favore della pace. Da segnalare il suo look da “golden boy” (firmato Moschino). 6

 

Mahmood – Come è profondo il mare con Tenores di Bitti: è stato un momento magico, in cui ci siamo immersi nell’essenza della musica d’autore italiana, rispettata in tutta la sua poesia. Da brividi!. 8

 

Mr.Rain – Mary con Gemelli Diversi: sul palco anche le Farfalle Azzurre, che hanno impreziosito questo duetto ben riuscito, basato su una canzone che, nonostante abbia qualche anno, è ancora dolorosamente contemporanea. 7

 

Negramaro – La canzone del sole con Malika Ayane: una incantevole rivisitazione di uno dei brani più iconici non solo di Lucio Battisti ma della storia della musica italiana. Soavi. 7/8

 

Emma – medley Imbranato, Non me lo so spiegare, Sere nere con Bresh: un bell’omaggio a Tiziano Ferro con una interpretazione pulita ed essenziale, che però non ci ha portato molto a livello emotivo. 6/7

 

Il Volo – Who wants to live forever con Stef Burns: la scelta è caduta un un pezzo storico dei Queen, che è perfettamente nelle corde (vocali) del trio. Valore aggiunto naturalmente la chitarra di Stef. Un momento di grande musica e spettacolo. 8+

 

Diodato – Amore che vieni, amore che vai con Jack Savoretti: intro recitato a sorpresa di Filippo Timi, poi largo alla poesia. Sappiamo di essere ripetitivi, ma quando i veri artisti si confrontano con la vera musica d’autore il risultato è sempre aulico. 8

 

La Sad – Lamette con Donatella Rettore: duetto ben assortito, loro non potevano che scegliere una icona che ha precorso i tempi. Grande energia. 7

 

Il Tre – medley Pensa, Portami via, Il senso di ogni cosa con Fabrizio Moro: quanta dolcezza, umanità e talento in questo duetto. 7+

 

BigMama – Lady Marmalade con Gaia, La Niña e Sissi: un momento di puro girl power, con non delle semplici cantanti ma delle vere performance. E largo alla sensualità. 7/8

 

Maninni – Non mi avete fatto niente con Ermal Meta: nonostante l’evidente emozione, Maninni se l’è cavata molto bene e ci ha regalato con Ermal una interpretazione molto sentita. E ci è piaciuto molto anche il suo look total white. 7

 

Fred De Palma – medley con Eiffel 65: un duetto tutto piemontese in cui il rap di Fred ha fatto da collante alle hit dell’amatissimo gruppo dance. Coinvolgente, tanto che ha ballato tutto l’Ariston nonostante l’ora tarda. 6+

 

Renga Nek – medley: hanno cantato i loro successi Meravigliosa, Angelo, Fatti avanti amore e Laura non c’è, portando il mood dei loro concerti all’Ariston e ha funzionato. Che energia. 7+