04/02/2022

Sanremo 2022: Michele Bravi ci porta nel suo Inverno dei fiori

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 04/02/2022 Aggiornato il 04/02/2022

Il 72simo Festival di Sanremo è impreziosito dalla poesia di Michele Bravi, che con il suo Inverno dei fiori sta conquistando sia critica che pubblico

Michele Bravi

Ci sono canzoni a cui prestare particolare attenzione e che ci dicono qualcosa in più ad ogni ascolto. È il caso di Inverno dei fiori di Michele Bravi, in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo, che sta conquistando pubblico e critica.

Il brano è scritto dallo stesso Michele insieme a Cheope ed Alex Raige Vella (con musica firmata sempre dall’artista insieme a Federica Abbate e Francesco Catitti che ne ha curato anche la produzione).

L’inverno dei fiori è un brano estremamente poetico, che parla d’amore, ma che al tempo stesso riflette sul concetto di umanità, empatia e condivisione. Insomma, ingredienti di cui abbiamo estremamente bisogno, oggi più che mai.

Michele, che subito dopo Sanremo tornerà a suonare dal vivo (il suo Live a teatro partirà il 15 maggio da Torino), ha esordito anche come regista dirigendo il videoclip di Inverno dei fiori. Di questo e molto altro ci ha parlato durante la conferenza stampa via Zoom.

Una dichiarazione d’amore dei tempi moderni

«È la mia seconda volta in gara e da un lato sono soddisfatto di poter creare un nuovo momento di crescita e far sentire la mia musica a un pubblico trasversale, mentre dall’altro sono speranzoso che possa essere sentore di ripresa per il settore dello spettacolo dopo le difficoltà degli ultimi due anni. Ci è stato quasi suggerito che l’arte sia qualcosa che non serve, ma non è così» spiega Michele. «Io sono affascinato dal mondo delle parole e una che rappresenta il periodo che abbiamo vissuto è “disimparare”, perché la nostra vita è cambiata rispetto a un tempo e c’è più difficoltà a creare degli intrecci umani. Da qui la mia canzone che parla di empatia e ascolto».

«Inverno dei fiori è nata con la volontà di fare una dichiarazione d’amore dei tempi moderni. E l’immagine dei fiori invernali che riescono a sopravvivere alla neve è la metafora del senso dell’amore. Come dice Cheope, che ha scritto il brano con me, il vero senso dell’amore ha in sé il seme della rinascita» aggiunge.

Michele e il cinema

Avete notato anche voi che, durante la prima serata del Festival, Michele aveva un look in stile Edward mani di forbice? Parlando con lui abbiamo scoperto che la scelta non è per nulla casuale: «I miei outfit sono firmati da Fausto Puglisi per la Maison Cavalli. Lui ha saputo creare la traduzione sartoriale della mia musica e ne sono onorato. Si crede che la moda sia qualcosa di superficiale, ma in realtà è pura arte. Io sono molto legato all’immaginario di Tim Burton, tanto che qualche mese fa ho partecipare a una sua masterclass che è stata una vera fonte di ispirazione per me. Poi Danny Elfman, che firma le musiche dei suoi film, è uno dei miei compositori preferiti».

Michele è affascinato dal mondo del cinema, tanto da mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa per il videoclip di Inverno dei fiori: «Con il tempo ho imparato ad avere poco pudore delle cose che faccio, non ho paura di immergermi nella mia creatività ed esplorare nuovi territori, non voglio rimanere un artista monolitico».

E infatti lui non si nega nemmeno delle esperienze come attore: l’abbiamo visto, recentemente nella serie tv Monterossi (su Amazon Prime Video) e presto lo vedremo in Amanda, un film di Carolina Cavalli un cui recita al fianco di Benedetta Porcaroli.

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