25/09/2024

Vermiglio di Maura Delpero è il film italiano candidato agli Oscar®

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 25/09/2024 Aggiornato il 25/09/2024

Il titolo che rappresenterà l'Italia, cercando di entrare nella shortlist che includerà i 15 migliori film internazionali selezionati dall’Academy® è Vermiglio di Maura Delpero

Venezia, 81st Venice Film Festival 2024 - Undicesima Serata: Cerimonia di Chiusura.“ Pictured: Maura Delpero

Dopo aver vinto il Leone d’argento – Gran Premio della Giuria all’81esima Mostra del Cinema di Venezia, Vermiglio di Maura Delpero punta agli Oscar®. È infatti il titolo che rappresenterà l’Italia nella corsa alla statuetta per il Miglior film internazionale: a deciderlo è stato un Comitato di Selezione istituito dall’ANICA (su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences®) composto da Pedro Armocida, Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai e Cecilia Zanuso.

Vermiglio concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy® e che sarà resa nota 17 dicembre.

Il 17 gennaio 2025 verrà annunciata la cinquina che si contenderà l’Oscar®. La 97esima edizione degli Academy Awards® si terrà a Los Angeles il 2 marzo 2025.

Le prime dichiarazioni di Maura Delpero

Subito dopo l’annuncio Maura Delpero ha incontrato virtualmente la stampa via Zoom per le prime dichiarazioni “a caldo”. «Negli ultimi giorni ho letto che qualcuno dava il mio film come favorito, però non me l’aspettavo. Avevo e ho una strana tranquillità, una sorta di fatalismo che in realtà non mi appartiene, perché di solito sono più partecipe agli eventi. Sarà forse per la stanchezza, perché c’è stata prima Venezia, poi il tour per accompagnare l’uscita del mio film nelle sale e la selezione in vari festival internazionali» – spiega la regista.

«Spero che il film sia apprezzato perché ha suo linguaggio, una sua postura rispetto a quello che racconta. Credo che possa dare una prospettiva di sguardo, in quanto parla di un passato lontano e al tempo stesso vicino, che ci può suggerire delle cose all’orecchio, consentendoci anche di avere uno sguardo sulla contemporaneità. Ho realizzato questo film non con una volontà nostalgica, ma con il desiderio di riflettere e guardare appena dietro di noi per guardare poi avanti» – continua Maura – «Ho sentito un grande calore nelle sale in questi giorni. Un calore discreto, ma ho percepito che c’è un sostegno. Alcuni mi hanno detto che il film gli ha purificato lo sguardo e io sono contenta che stia arrivando alle persone come volevo».

La risposta del box office

Vermiglio (una produzione Cinedora con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production) è uscito nelle sale il 19 settembre (distribuito da Lucky Red), facendo registrare un incasso che l’ha portato nella top ten del primo weekend con la prima media copia dell’intero box office. Proprio per questo questa settimana gli schermi verranno quadruplicati, superando le 100 sale.

Altra curiosità: Vermiglio è attualmente il film italiano più selezionato dai festival internazionali e verrà presto distribuito in numerosi paesi, compresi gli Stati Uniti (dove uscirà con Sideshow e Janus Films).

L’endorsement di Paolo Sorrentino e il lavoro da regista

Vermiglio ha avuto la meglio anche su Parthenope di Paolo Sorrentino, ma il regista ha dimostrato di sapere fare gioco di squadra facendo subito il suo in bocca al lupo a Maura Delpero. «Io l’ho incontrato solo una volta ai David di Donatello. Ero in compagnia degli altri candidati al premio per il Miglior esordio e lui ci disse che ora lo spazio era nostro. E con il suo endorsement nei miei confronti ha confermato ancora una volta la sua grande generosità» – sottolinea la regista, che poi ricorda: «Quando ho iniziato c’erano poche donne, io ho lavorato a testa bassa come un piccolo mulo e le poche volte in cui alzavo la testa trovavo solo esempi maschili. Mi irritava l’idea che si pensasse che io avessi deciso di fare un lavoro maschile». E continua: «Ero una donna, nata in provincia e lontana da questo ambiente quindi per me è stato ancora più difficile, dato che questa industria è un po’ faticosa anche a livello umano. Però per fortuna, provenendo da un altro mondo, non ho mai dipeso dai giudizi degli altri e ho imparato che è una professione in cui si passa facilmente dalle stelle alle stalle e viceversa. Qui ci sono arrivata tardi, da persona matura ed è come se avessi già una bussola per capire di cosa preoccuparmi o meno. Quello che conta per me è continuare a fare ciò che amo».