Sanremo 2022: Noemi è pronta a conquistare l’Ariston

A un anno di distanza da Glicine, pezzo che ha segnato per lei l’inizio di un nuovo capitolo (personale e artistico), Noemi ha deciso di tornare in gara al Festival di Sanremo con Ti amo non lo so dire.

Ne abbiamo parlato direttamente con lei, via Zoom, poche ore prima della sua esibizione sul palco del Teatro Ariston.

Un pezzo autobiografico

In questa fase della sua vita Noemi è riuscita a trovare degli autori che riescono perfettamente a raccontarla e infatti, come ci confessa, Ti amo non lo so dire ha per lei un sapore autobiografico: «È una canzone che ho nel cuore e sono felice di poterla cantare, perché racconta un altro tassello di quello che sto vivendo. Non ho mai fatto così tanto lavoro di consapevolezza su di me come negli ultimi anni e sto usando la musica per questo».

E continua: «Se in Glicine veniva rappresentato il mio mondo interiore e la mia messa a fuoco, qui racconto quanto è difficile dopo tale cambiamento ristabilire l’equilibrio con le persone che fanno parte della tua vita. Spesso nascono dei misunderstanding e a volte le parole diventano proiettili e non aiutano a sciogliere i nodi, però magari alla fine ci riusciremo a dire ti amo. È un pezzo dedicato a tutte le persone sensibili che non vogliono essere fraintese, ma andare d’accordo con tutti».

Dal punto di vista musicale Ti amo no lo so dire è un uptempo molto intrigante: «La produzione di Dardust ha trovato l’abito musicale perfetto per il pezzo, che è un po’ complesso da cantare perché ha la melodia agile e un fraseggio moderno, che mi piace molto e mi mette in condizioni di misurarmi e alleggerire il mio timbro. È un brano pieno di energia, una bella sfida«.

Il girl power

Per la serata dedicata alle cover, Noemi ha scelto (You make me feel like) a natural woman, celebre brano scritto per Aretha Franklin da Carole King e Gerry Goffin, come omaggio alle grandi donne della musica.

«L’ho scelta perché il mondo del soul e del blues mi appartiene, è la prima musica che ho amato, quindi salirò sul palco con il cuore in mano. Aretha Franklin era un personaggio incredibile, non era solo interprete ma anche cantautrice e per lei essere famosa significava rappresentare la sua comunità. Sarà bellissimo anche per me cantare le donne, nella speranza che almeno una volta nella vita riescano a sentirsi delle natural woman».

A proposito di girl power, quando le si chiede quale sia stato il suo Festival preferito lei non ha dubbi: «Quello del 2012, quando sono arrivata al terzo posto con Sono solo parole e prima di me c’erano Arisa al secondo ed Emma al primo. Sarebbe bello rivedere un podio al femminile!».