25/10/2024

Festa del cinema di Roma 2024: L’amica geniale, ultimo capitolo. Lila e Lenù sono diventate grandi

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 25/10/2024 Aggiornato il 25/10/2024

La serie tv L'amica geniale. Storia della bambina perduta è stata presentata alla 19esima Festa del cinema di Roma con le due nuove Lenù e Lila, ovvero Alba Rohrwacher e Irene Maiorino

Irene Maiorino - Alba Rohrwacher

Il racconto televisivo de L’amica geniale è giunto al suo ultimo capitolo. La quarta stagione della serie tv-evento tratta dai romanzi di Elena Ferrante è stata presentata alla 19esima Festa del cinema di Roma nella sezione Freestyle insieme alla regista Laura Bispuri, al creatore e produttore Saverio Costanzo, ma soprattutto alle due nuove protagoniste Alba Rohrwacher e Irene Maiorino che prendono il testimone da Margherita Mazzucco e Gaia Girace rispettivamente nei panni di Lenù e Lila. Con loro anche Fabrizio Gifuni, che interpreta Nino Sarratore.

L’amica geniale. Storia della bambina perduta, una serie HBO-Rai Fiction, sarà in onda per cinque serate su Rai1 a partire dall’11 novembre.

 

Le nuove prove delle amiche diventate adulte

Lila e Lenù-Elena sono ormai delle donne adulte, con alle spalle delle vite piene di eventi, scoperte, cadute e rinascite. Entrambe hanno lottato per cercare di uscire dal rione in cui sono nate, che per loro rappresentata una sorta di prigione. Elena ha lasciato Napoli ed è diventata una scrittrice di successo, si è sposata e separata, ha due figlie e ora si ritrova a tornare nella sua città per inseguire un amore giovanile che è di nuovo comparso nella sua vita. Lila invece è rimasta a Napoli, invischiata nei suoi rapporti familiari e camorristici, ma si è anche inventata una bella carriera di imprenditrice nel campo informatico, esercitando al tempo stesso il suo ruolo di leader (nascosta ma reale) del rione. Le due amiche si troveranno ad affrontare nuove prove, scoprendo in se stesse e nell’altra sempre nuovi aspetti della loro personalità e del loro legame d’amicizia.

La parola alle protagoniste

«Il lavoro di Margherita (Mazzucco) è stato più di un riferimento per me» – spiega Alba Rohrwacher – «Ho avuto la fortuna di conoscerla quando aveva 14 anni ed ero presente al suo diventare attrice. Ho cercato di seguire la sua recitazione, di farmi ispirare e ricevere poi il testimone da lei, alla fine della terza stagione è stato davvero emozionante. Poi, insieme a Laura Bispuri, ho cercato di creare una continuità dando però poi ad Elena la possibilità di staccarsi, dato che l’età è diversa ed è cambiata, è ormai diventata una donna indipendente».

Invece Irene Maiorino racconta così la sua esperienza: «Il mio è stato un percorso di solitudine, ho incontrato Gaia (Girace) una volta sola e ci siamo capite subito con uno sguardo. Sono sempre stata molto legata all’opera di Elena Ferrante, anche perché il primo libro di questa quadrilogia mi venne regalato da colei che è poi diventata la mia amica geniale. Lavorando al personaggio di Lila ho riscoperto delle cose di me, riagganciandole a dei tratti di Gaia che abbiamo in comune, ho per esempio interiorizzato il modo di mettere la bocca, la tonalità della voce ecc, per fare poi il mio percorso di allontanamento. La mia Lila è quella che vedrete poi alla fine»

…e al nuovo Nino Sarratore

«Conoscevo alcuni libri di Elena Ferrante, ma ero a digiuno de L’amica geniale, non per mancanza di interesse ma di tempo. Così, quando ho fatto il provino, sapevo pochissimo del personaggio e non conoscevo l’epica che ruotava intorno a lui. Poi, una volta che ho letto i libri, ho capito che l’avventura sarebbe stata interessante anche se, lo ammetto, all’inizio avevo qualche dubbio» – svela Fabrizio Gifuni – «Mi sono infatti chiesto se avevo voglia di passare quasi un anno, tra preparazione e set, in compagnia di questo individuo. Per interpretarlo sono andato a caccia di brandelli di luce, ma è stato complesso. Nino Sarratore, nel quarto volume, è diverso: non è più un giovane intellettuale, misterioso e affascinante, qui si racconta la caduta e la sua trasformazione in un uomo ridicolo, una piena esplosione di patologie narcisistiche».