03/03/2019

Il nome della rosa, la serie evento è pronta a conquistare la tv

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 03/03/2019 Aggiornato il 03/03/2019

John Turturro e Rupert Everett sono i protagonisti della serie tv tratta da Il nome della rosa di Umberto Eco. Debutto su Rai 1 il 4 marzo in prima serata

il nome della rosa

Ci sono storie che non tramontano mai e che, negli anni, mantengono intatto il loro fascino. È il caso de Il nome della rosa, best-seller di Umberto Eco datato 1980, diventato sei anni dopo un film diretto da Jean-Jacques Annaud con Sean Connery, F. Murray Abraham e Christian Slater.

E ora è arrivato il turno del piccolo schermo, che ne offre una nuova versione in formato serie tv, pronta a debuttare su Rai 1.

La serie è già stata venduta in 130 Paesi. Inutile dire che l’attesa è tanta e che in molti scommettono sul suo successo, di critica e di audience.

John Turturro (Guglielmo) sfida Rupert Everett (L’Inquisitore)

Anche nella sua versione seriale Il nome della rosa può vantare un cast internazionale. All’appello rispondono infatti star del calibro di John Turturro, Rupert Everett, Michael Emerson, Damien Hardung e Richard Sammel, ma anche attori italiani di alto livello come Alessio Boni, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi e Greta Scarano.
Dietro la macchina da presa troviamo Giacomo Battiato, già regista di tv movie come L’infiltrato e Il giovane Casanova.
La serie è divisa in otto parti e andrà in onda in prima serata su Rai 1, dal 4 marzo.

Thriller in convento

Siamo nel 1327, in un monastero benedettino dell’Italia settentrionale. Qui un frate francescano inglese di nome Guglielmo da Baskerville (John Turturro) e il suo allievo Adso da Melk (Damien Hardung) cercano di scoprire l’identità di un assassino seriale che sta insaguinando il monastero. A complicare la situazione Bernardo Gui (Rupert Everett), spietato inquisitore che ha intenzione di sfruttare la situazione per mettere fine all’ordine francescano.

Per piacere anche ai Millennial

La storia non ha perso il suo appeal ed è sempre attuale. Come ha sottolineato John Turturro, che ha collaborato all’adattamento televisivo «gli uomini forti al comando, gli scandali della Chiesa, le donne oppresse c’erano già nel romanzo, che è stato rispettato». Il respiro è quello delle grandi serie tv. E c’è spazio anche per qualche “licenza”. Come la presenza di alcuni personaggi che nel romanzo di Eco sono solo evocati e che invece nella serie hanno un ruolo importante: come il fra’ Dolcino di Alessio Boni, capo di una setta di eretici, i Dolciniani, predicatori dell’uguaglianza di genere e dell’abolizione delle gerarchie, perseguite ricorrendo alla violenza; o quello della compagna di Dolcino e di sua figlia,  combattive e fiere, entrambe interpretate da Greta Scarano.