Il marito invisibile: a teatro si gioca con la tecnologia, tra confidenze e sorprese in videochat
Arriva al Manzoni di Milano una divertente commedia che gioca con la tecnologia, per affrontare il tema delle relazioni virtuali e delle loro incredibili e a volte paradossali conseguenze
La scomparsa della nostra vita di relazione è una realtà quanto mai attuale: in questi ultimi anni, infatti, anche la pandemia e il distanziamento sociale ci hanno portate a vivere sempre più spesso i rapporti interpersonali in forma solo virtuale e a distanza, sfruttando le immense potenzialità della tecnologia. Intorno a questo tema il drammaturgo e regista Edoardo Erba ha costruito una divertente commedia, “Il marito invisibile”, che apre la stagione di prosa del Teatro Manzoni di Milano (18-30 ottobre).
È la prima commedia in videocall, un escamotage scenico innovativo che si accompagna a un ritmo vivace e incalzante.
Va in scena la videochat
Maria Amelia Monti (Fiamma nella pièce) e Marina Massironi (che interpreta Lorella) sulla scena sono le protagoniste di una serie di videochat. Recitano sedute a poca distanza l’una dall’altra ma senza mai guardarsi, con gli schermi dei pc davanti a sé, avvolte in una luce blu uniforme. Proprio sulle loro grandi capacità espressive si fonda tutto lo spettacolo, giocato fra cambi di umore e di atmosfera. Nella parte superiore del palco, invece, due megaschermi le mostrano proiettate sullo sfondo colorato e caotico delle loro abitazioni «Il contrasto, funzionale alla storia raccontata, mette gli spettatori in condizione di guardare le attrici in primo piano sui grandi schermi, oppure dal vivo sul palco, o ancora mescolando le due cose a piacere. Ho voluto creare una realtà virtuale più ricca e articolata di ciò che si vede sulla scena» sottolinea il regista.
La parola alle protagoniste
Sono le stesse attrici a raccontarci qualcosa dei loro personaggi. «Siamo due amiche cinquantenni che si confrontano e si confidano in una serie di videochiamate. Il pubblico si entusiasma perché si identifica: il testo è stato scritto durante il lockdown e si parla proprio del periodo in cui viviamo, mostrando i mezzi tecnici di assoluta attualità che tutti conosciamo» esordisce Maria Amelia Monti. «Abbiamo due vite diverse e Lorella, che di solito è la più sfortunata in amore, fragile e ansiosa, trova l’uomo della vita e lo sposa: simpatico, colto, sportivo, educato. Ha una sola particolarità, è invisibile» continua Marina Massironi. «Io penso che sia uscita di testa, ma piano piano comincio a vederlo e a sentirlo anche io…» aggiunge Monti. Più di così, le due brillanti protagoniste non svelano. Il seguito della commedia, infatti, riflette con inattesi colpi di scena la sempre più diffusa attrazione che tutti proviamo per l’invisibilità e porta lo spettatore a chiedersi se valga la pena accettare la realtà, per scialba che sia, oppure sia preferibile il mondo virtuale, immaginato, asettico e senz’altro più perfetto. La pièce tocca corde ora più comiche e perfino grottesche, ora serie e riflessive. «Si ride, ma si affrontano anche temi importanti e attuali, come quello delle relazioni, della ricerca della felicità, della solitudine» conclude Monti-Fiamma.
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