18/10/2020

Festa del cinema di Roma: applausi e commozione per il film su Totti

Elena Goretti
A cura di Elena Goretti
Pubblicato il 18/10/2020 Aggiornato il 18/10/2020

Tifosi, appassionati di calcio e non hanno acclamato ieri il documentario sull’ex capitano giallorosso, al cinema già da lunedì- Francesco Totti però non ha partecipato all’evento per il recente lutto del padre Enzo

festa del cinema di roma - totti

Francesco Totti è stato il grande assente, ieri alla Festa del Cinema di Roma. Eppure il suo nome, la sua storia, il suo amore per la maglia giallorossa e persino quello per la moglie Ilary Blasi sono stati presenti nei pensieri e nei commenti di tutti gli spettatori dell’Auditorium fin dalle 9 del mattino quando è stato proiettato per la prima volta Mi chiamo Francesco Totti, il film/documentario sulla sua carriera. Chiuso nel silenzio del suo dolore per la morte del padre Enzo avvenuta appena 6 giorni fa (a causa del Covid, unito a una serie di patologie pregresse), l’ex giocatore giallorosso ha lasciato che a parlare fosse solo il film, senza bisogno di mostrarsi o di aggiungere altro.

E in effetti la narrazione è stata per tutti così coinvolgente ed efficace che in tanti, alla fine delle proiezioni, hanno tirato giù la mascherina per asciugare di nascosto le lacrime di commozione.

Una storia autentica

Può sembrare strana una tale reazione per un film su un giocatore di calcio. Eppure il regista Alex Infascelli (già famoso per Almost Blue e per moltissimi video d’autore) ha saputo costruire insieme all’ex capitano della Roma una storia fortemente autentica, fatta di spezzoni originali di filmini in Super8, video di repertorio, partite in soggettiva e soprattutto aneddoti raccontati dallo stesso Totti, che permettono a chiunque di riconoscersi e specchiarsi, pur essendo tanto unici e irripetibili. La ragione sta nel fatto che Infascelli fa emergere l’umanità di un ragazzo come tanti del nostro Paese, cresciuto in una famiglia semplice con la passione per il calcio, che a un certo punto si accorge di avere un talento innato e finisce per giocare proprio nelia squadra che adora, stringendo con questa un patto di fedeltà perenne.

La vita normale dell’ultimo Re di Roma

Non ci sono fronzoli, macchine di lusso, ville con piscina come si potrebbe pensare per uno che è stato eletto per plebiscito l’ultimo Re di Roma, ma al contrario estati in famiglia in canottiera, serate al circo con una giovanissima Ilary, compleanni con candeline e palloncini, battesimi in famiglia e discussioni in salotto con i parenti a parlare di calcio.  Con questa premessa, l’assenza di ieri di Totti alla Festa del Cinema non è stata altro che l’“ultimo capitolo” del film, un atto coerente con il suo essere persona e non personaggio, «un uomo normale che ha solo bisogno di un tempo per elaborare quello che è accaduto, perché la sofferenza che vive è autentica» ha detto il regista in conferenza stampa.

Al cinema da lunedì e poi in tv

Il film/documentario Io mi chiamo Francesco Totti uscirà al cinema come evento speciale da lunedì 19 a mercoledì 21 ottobre per poi essere approdare su Sky dal 16 novembre e prossimamente anche su Rai1. Al cinema o a casa, non perdetevelo: vi regalerà una bella emozione. Anche se non siete romaniste.