Venezia 81: Pedro Almodovar con The Room Next Doorm inizia la sua “nuova era”
All'81esima Mostra del Cinema di Venezia è il momento di Pedro Almodovar, in concorso con il suo The Room Next Door. Protagoniste Tilda Swinton e Julianne Moore
I grandi autori di certo non mancano in questa 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia: ora è il turno di Pedro Almodovar, in concorso con il suo primo film girato (tra Madrid e New York) interamente lingua inglese ovvero The Room Next Door (La stanza accanto).
Adattamento cinematografico del romanzo Attraverso la vita di Sigrid Nunez, racconta una storia drammatica che ha per protagoniste due amiche interpretate da Tilda Swinton e Julianne Moore.
Nel cast anche John Turturro, Alessandro Nivola, Juan Diego Botto, Raúl Arévalo, Melina Mathews e Victoria Luengo.
Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures a partire dal 5 dicembre.
Una storia di donne
Al centro della narrazione c’è la storia di una madre imperfetta e di una figlia piena di rancore, separate da un terribile malinteso. Tra di loro c’è un’altra donna di nome Ingrid, amica della madre Martha e custode del loro dolore. Martha è una reporter di guerra e Ingrid è una romanziera autobiografica, che si ritrovano dopo diversi anni.
Il film affronta diverse dematiche: parla della crudeltà della guerra e mostra i modi molto diversi in cui le due autrici femminili si avvicinano e scrivono della realtà, della morte, dell’amicizia e del piacere sessuale come i migliori alleati nella lotta contro l’orrore. Però evoca anche i dolci risvegli con il cinguettio degli uccelli, in una casa costruita nel mezzo di una riserva naturale nel New England, dove le due amiche vivono in una estrema e stranamente amabile situazione.
La parola a Pedro Almodovar
Come mai, a questo punto della sua carriera, il regista ha deciso di girare un film in inglese? «Per me è come cominciare una nuova era, mi è servito il veicolo giusto per poterlo fare e l’ho trovato tra le pagine del romanzo di Sigrid Nunez. Sono rimasto legato in particolare al capitolo in cui Ingrid va in ospedale a trovare Martha e ho sviluppato il film partendo proprio da questa situazione» – spiega Pedro Almodovar durante la conferenza stampa – «La lingua non è stata un problema, perché entrambe hanno capito esattamente il tono con cui volevo raccontare questa storia».
E sul tema della morte dice: «È difficile per me parlare della morte, non comprendo come qualcosa che vive debba morire. Sono immaturo nella mia percezione della morte, so che è ovunque, ma è una cosa che non ho ancora compreso completamente ed è difficile per me, perché ogni giorno che passa lo percepisco come un giorno in meno di vita». Esprime quindi una presa di posizione molto chiara: «Questo è un film a favore dell’eutanasia. Il personaggio di Tilda decide che quello è l’unico modo per liberarsi dal cancro e fare in modo che non l’abbia vinta. Ma le due amiche si devono comportare come delle delinquenti e il personaggio di Julianne deve subire l’interrogatorio da parte della polizia. In Spagna abbiamo una legge, ma credo che debba esistere in tutto il mondo».
…e alle sue “muse”
«In realtà mi sembra che il film parli della vita. Io non mi sono mai confrontata con la morte, so che il viaggio della vita può essere più o meno lungo, ma ad un certo punto arriva la fine» – spiega Tilda Swinton – «Ciò che descrive bene questo film è l’autodeterminazione di qualcuno che ha deciso di prendere la sua vita e morte tra le proprie mani». Dice invece Julianne Moore: «Nei film di Pedro c’è sempre tanta forza vitale, si sente battere il cuore di tutti. Sono stata davvero emozionata nell’affrontare questo personaggio che esamina la morte da lontano e sta al fianco di questa amica che conosce da vent’anni e la fa sentire ancora più viva. Molto raramente vediamo storie sull’amicizia femminile tra donne più mature, il fatto che lui abbia voluto elevare questo aspetto ci è sembrato speciale».
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