05/02/2021

Riccardo Scamarcio ci porta nell’ultimo Paradiso

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 05/02/2021 Aggiornato il 05/02/2021

Il 5 febbraio arriva su Netflix L'ultimo paradiso, film di Rocco Ricciardulli con protagonista Riccardo Scamarcio. Nel cast anche Gaia Bermani Amaral e Valentina Cervi

Scamarcio - L'Ultimo Paradiso

Le sale saranno ancora (momentaneamente) chiuse, ma il cuore del cinema non smette di battere e ha trovato nel piccolo schermo e nello streaming una seconda casa, grazie alla quale arrivare al pubblico.

E così questo inizio 2021 è un susseguirsi di nuovi film pronti per essere scoperti, visti e assaporati.

E così questo inizio 2021 è un susseguirsi di nuovi film pronti per essere scoperti, visti e assaporati.

È il caso, per esempio, de L’ultimo paradiso di Rocco Ricciardulli, che sarà disponibile su Netflix a partire dal 5 febbraio. Protagonista è un sempre più bravo Riccardo Scamarcio, affiancato da Gaia Bermani Amaral e Valentina Cervi. Nel cast anche Antonio Gerardi, Anna Maria De Luca, Mimmo Mignemi, Federica Torchetti, Donato De Mita, Matteo Scaltrito, Nicoletta Carbonara ed Erminio Trungellito.

Ispirato a una storia vera

L’ultimo paradiso è ispirato a una storia vera, che ci porta in un piccolo paese del Sud Italia, nel 1958. Ciccio è un contadino quarantenne, che lavora duramente e lotta con i suoi compaesani per cambiare un sistema che da sempre si arricchisce sfruttando i più deboli. Al suo fianco ha una donna forte e innamorata, ovvero la moglie Lucia, da cui ha avuto un figlio che ora ha sette anni. Però, nonostante la felice situazione familiare, Ciccio perde la testa per la giovane Bianca, la figlia di Cumpà Schettino, un perfido e temuto proprietario terriero. L’uomo vorrebbe scappare via con lei e iniziare una nuova vita altrove, ma il padre della ragazza scopre tutto e si innescano così una serie di eventi che travolgerà l’esistenza di ognuno di loro.

La parola ai protagonisti

«È una storia vera che mi ha raccontato mia madre e sulla quale avevo già realizzato una pieces teatrale. Poi quando ho pensato di trarne un film e ho proposto la sceneggiatura a Riccardo abbiamo preso una nostra strada» racconta il regista Rocco Ricciardulli durante la conferenza stampa (via Zoom). «I fatti si erano svolti in Lucania, così abbiamo cercato una location simile e siamo finiti in Puglia».

Per Riccardo Scamarcio è quindi un ritorno nella sua terra: «In realtà non me ne sono mai andato, perchè ho un legame molto forte con i miei luoghi d’infanzia. In una delle scene c’è persino un posto in cui andavo da bambino in cerca di funghi con mio padre. Dietro a Castel del Monte c’è una parte molto suggestiva della Murgia. E poi ci sono state anche delle situazioni in cui mi sono ritrovato, come nella scena in cui il figlio di Ciccio fa le orecchiette con la nonna. Insomma, in questo film c’è un mix di atmosfere, suoni, sensazioni e immagini che risveglieranno anche i ricordi di molti italiani che ora stanno all’estero e potranno vederlo grazie a Netflix». E continua::«È una storia che parla d’identità e di amore. Per me è stata una grande sfida, sia come attore che come produttore»..

«Avere come produttore un amico come Riccardo è stato fantastico, perché tra di noi c’è empatia» dice Valentina Cervi, che interpreta Lucia. «Lei fa parte di una famiglia che trova la sua forza proprio nelle donne, tanto che riesce persino a comprendere la deriva presa da Ciccio e a lasciarlo andare».

Diversa è la situazione di Bianca, vittima di un padre padrone e di un fratello violento, interpretata da Gaia Bermani Amaral: «Lei tenta di ribellarsi e di cambiare le cose. Bianca è un personaggio moderno, perché rispecchia la donna di oggi che cerca riscatto, libertà, giustizia e non vuole sottostare a determinate regole. È un ruolo che ho amato molto, anche se diverso da me, perché lancia un messaggio di coraggio e speranza».