Festa del cinema di Roma 2024: Mani nude, dal libro al film
Il cinema, come ben sappiamo, attinge spesso e volentieri le sue storie dalla letteratura. Questo è anche il caso di Mani Nude di Mauro Mancini, tratto dall’omonimo romanzo di Paola Barbato pubblicato nel 2008 (edito da R.C.S.) e insignito del prestigioso Premio Scerbanenco (che nel 2018 aveva avuto un adattamento anche a fumetti).
Il film (prodotto da Eagle Original Content, Pepito Produzioni e Movimento Film con Rai Cinema) è stato presentato in anteprima alla 19esima Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public e uscirà nelle sale prossimamente distribuito da Eagle Pictures.
Nel cast troviamo Alessandro Gassmann, Francesco Gheghi (fresco di vittoria del premio come miglior attore nella sezione Orizzonti a Venezia 81 per Familia di Francesco Costabile), Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo e Renato Carpentieri.
Cosa racconta
Davide è un ragazzo di buona famiglia, con gli occhi da bambino e un corpo da adulto, che una notte viene rapito e rinchiuso dentro un cassone buio di un camion. Finisce così prigioniero di una misteriosa organizzazione che lo costringe a lottare, a mani nude, in combattimenti clandestini estremi, che si possono concludere in un solo modo: con la morte di uno dei due sfidanti. In quell’universo alieno e spietato, il giovane è costretto a spogliarsi della sua umanità per sopravvivere, seguendo le istruzioni di Minuto, un carceriere e allenatore di altri uomini senza speranza né futuro.
Però pian piano emerge, un legame segreto tra il ragazzo e l’uomo, che si rivela la sua unica possibilità di salvezza.
La parola ai protagonisti
Mauro Mancini e Alessandro Gassmann sono tornati a lavorare insieme a quattro anni di distanza da Non odiare (film vincitore della Settimana Internazionale della Critica alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia): «Mi piace il suo cinema, le tematiche che tocca in forme diverse e anomale come avete potuto vedere anche in Mani nude. È stato un piacere ritrovare sia lui che Francesco Gheghi, che è cresciuto dai tempi in cui avevamo recitato insieme in Mio fratello rincorre i dinosauri» – dichiara Alessandro, che sul tema della narrazione sottolinea – «Purtroppo la violenza è ben presente nella vita dei ragazzi, ma in questo film si riesce a trovare una piccola crepa in cui può crescere un germoglio che può portare alla comprensione reciproca e alla salvezza».
«Sono cresciuto con i tg in cui quotidianamente vengono raccontate storie di violenza, ma spesso non riusciamo ad entrare in empatia. Credo che il male vada raccontato, questo è l’unico modo di sconfiggerlo» – aggiunge Francesco Gheghi – «Avevo fatto il provino per Non odiare e non ero stato preso, ma sentivo che prima o poi io e Mauro Mancini avremmo lavorato insieme. Ho girato questo film prima di Familia e dopo aver fatto 32 repliche dello spettacolo di Mario Martone al Piccolo Teatro di Milano (dove interpretavo Romeo), devo che è stata una bellissima esperienza e tosta, anche dal punto di vista fisico (ho fatto tre mesi di training piuttosto impegnativi)».
Una delle due figure femminili è interpretata da Fotinì Peluso, che racconta: «Sul set c’era una prevalenza maschile, ma tutti gli uomini presenti sono degli attori magnifici e hanno dei cuori di panna e mi sono trovata benissimo con loro. Ringrazio Mauro per avermi coinvolta in questo progetto, perché ho amato molto il mio ruolo che ha una sorta di funzione salvifica e ho anche avuto modo di approfondire una prospettiva e un’ottica diversa di lavoro».
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