22/05/2019

Cannes 2019: tutti pazzi per Tarantino… e soci (che sono Pitt e DiCaprio)

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 22/05/2019 Aggiornato il 22/05/2019

Al 72esimo Festival di Cannes è finalmente il momento di C'era una volta a...Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino che ha portato sulla Croisette il suo cast stellare

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Era stato annunciato come il momento clou del 72esimo Festival di Cannes e non ha deluso le attese C’era una volta a…Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino presentato in concorso esattamente 25 anni dopo la Palma d’Oro vinta con Pulp Fiction. Chissà se questo gli sarà di buon auspicio.

Una cosa è certa: sulla Croisette sono tutti impazziti per il film, accompagnato dal regista, dai due straordinari interpreti maschili ovvero Brad Pitt e Leonardo DiCaprio e da Margot Robbie. Un bel vedere, da ogni punto di vista!

La trama di C’era una volta a…Hollywood

Siamo a Los Angeles, nel 1969, periodo in cui la città venne macchiata di sangue dai terribili delitti firmati dalla famiglia Manson. Qui facciamo la conoscenza di Rick Dalton, attore televisivo in declino diventato famoso alla fine degli anni’50 grazie a dei film western. Insieme a lui c’è Cliff Booth, suo caro amico nonché controfigura. I due stanno cercando di farsi notare in una Hollywood a loro ormai estranea, finché a movimentare le loro vite ci penserà l’attrice Sharon Tate, vicina di casa di Rick.

Il film, che in perfetto stile Tarantino mischia dramma e commedia (non facendosi mancare la giusta dose di pulp), si ispira alla vera storia dell’omicidio di Sharon Tate mischiando degli elementi di finzione. Altro non si può dire, perché il regista ci tiene che la sua “creatura” non venga spoilerata, anche perché la sua uscita nelle sale non è prossima (in Italia la data fissata è il 19 settembre).

Impressioni da red carpet

La presenza del cast di C’era una volta a…Hollywood ha mandato in visibilio la Croisette. I social erano pieni di commenti Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, che si confermano tra le star più belle e carismatiche di Hollywood. E se il secondo appare un po’ appesantito dagli anni, il primo si porta splendidamente i suoi 55 anni (gli avrà fatto bene la separazione da Angelina Jolie, che dite?). Che dire poi di Margot Robbie che, presentandosi sul red carpet con un paio di pantaloni in paillettes e una romantica casacca rosa confetto (firmati Chanel), ha dimostrato che non servono abiti in stile Versailles o spacchi vertiginosi per essere divine?

La parola ai protagonisti

Come mai Quentin Tarantino ha voluto raccontare, a suo modo, l’assassinio di Sharon Tate (che era in attesa del figlio del marito Roman Polanski) e di quattro suoi amici? Lo spiega durante la conferenza stampa: «Sono sempre stato affascinato da questa storia. Così negli anni ho cercato di approfondire leggendo libri, vedendo speciali in tv su Charles Manson. Trovo tutto così inspiegabile che ho voluto farne un film». E aggiunge: «La mia intenzione era quella di rappresentarlo come un personaggio sinistro, un mostro, ma dotato di carisma. Lo stesso che ha fatto in modo che intorno a lui ci fossero così tanti seguaci».

Margot Robbie è Sharon Tate

A vestire i panni di Sharon Tate è la splendida e bravissima Margot Robbie: «Volevo rendere omaggio alla memoria di Sharon Tate e ho cercato di farlo con il massimo del rispetto nei suoi confronti. Ho studiato, letto, fatto delle ricerche per sapere il più possibile su di lei».

DiCaprio e Pitt e i loro personaggi immaginari

Arriviamo quindi ai personaggi di fantasia, a partire da Rick Dalton, interpretato da Leonardo DiCaprio, che dichiara: «È stato facile capirlo, perché sono cresciuto nell’industria discografica e conosco i suoi meccanismi. Io sono fortunato, ma ci sono tanti miei amici che come lui lottano per avere degli ingaggi». L’attore ha poi detto che per lui è stato molto bello lavorare con Brad Pitt, che qui veste i panni di Cliff Booth e spiega: «Il film parla dell’accettazione di sé e della propria posizione. Rick non si sente all’altezza e combatte perché vuole cambiare le cose, mentre Cliff è più in pace con se stesso».