Cannes 2018: vince l’impegno, perde il Festival (un po’ sottotono)

Redazione Pubblicato il 21/05/2018 Aggiornato il 21/05/2018

L'edizione 2018 di Cannes si è conclusa con la vittoria del film giapponese Shoplifters e due italiani nel palmarès. Un piccolo bilancio di questo festival

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Sabato si è concluso Cannes 2018, con la Palma d’Oro andata a Shoplifters, film del regista giapponese Kore-Eda Hirokazu e ben due italiani (Lazzaro Felice di Alba Rohrwacher e Dogman di Matteo Garrone) nel palmarès. Una bella soddisfazione per il cinema italiano, in una 71esima edizione considerata da tutti un po’ sottotono.

Tutti i vincitori

Alla fine non ci sono stati grossi colpi di scena e ad essere premiati sono stati i film più apprezzati e applauditi sia dalla critica che dal pubblico. Un giudizio con sui si è trovata pienamente allineata la giuria presieduta da Cate Blanchett e composta da Kristen Stewart, Léa Seydoux, Denis Villeneuve, Andreï Zviaguintsev, Robert Guédiguian, Chang Chen, Ava DuVernay e Khadja Nin.

Ecco tutti i vincitori:
Palma d’Oro per il miglior film – Shoplifters di Kore-Eda Hirokazu
Grand Prix – BlacKkKlansman di Spike Lee
Premio alla regia – Pawel Pawlikowski per Cold War
Palma d’Oro Speciale – Le livre d’image di Jean-Luc Godard
Premio della Giuria – Capharnaüm di Nadine Labaki
Premio alla Sceneggiatura (ex-aequo) – Alice Rohrwacher per Lazzaro Felice e Nader Saeivar per Se Rokh (3 Visages/3 Faces)
Premio per la migliore Interpretazione Femminile – Samal Yeslyamova per Ayka
Premio per la migliore Interpretazione Maschile – Marcello Fonte per Dogman
Camera D’Or – Lukas Dhont per Girl
Palma d’Oro per il miglior cortometraggio – Charles Williams per All These Creatures
Menzione Speciale della Giuria – Wei Shujun per Yan Bian Shao Nian

Un piccolo bilancio di questa edizione

Pare proprio che il buon cinema non sia mancato nemmeno in questa 71esima edizione del Festival di Cannes, anche se si è puntato ancora di più su quello d’autore (e di registi poco conosciuti). Una scelta che sembra voluta, anche se c’è chi sottolinea che la latitanza di grandi nomi, soprattutto statunitensi (se si fa eccezione per Spike Lee, Terry Gilliam e Ron Howard che però era fuori concorso con Solo: A Star Wars Story) sia una conseguenza diretta dei contrasti con Netflix.

Ricordiamo, infatti, che i film della più potente piattaforma streaming sono stati esclusi dal concorso (dato che non sono destinati ad arrivare nelle sale) e quindi la scelta è stata quella di non presentarsi nemmeno nel fuori concorso, iniziando una vera e propria guerra.

Una guerra che, ovviamente, ha coinvolto anche gli altri servizi streaming che, come Netflix, guardano già alla Mostra del Cinema di Venezia che invece si è dimostrata sempre più aperta ai nuovi metodi di fruizione.

Perché gli americani preferiscono Venezia

Senza parlare del fatto che, negli ultimi anni, le produzioni americane preferiscono il festival italiano perché più vicino agli Oscar. E non a caso, anche nell’ultima edizione The Shape of Water di Guillermo Del Toro ha vinto il Leone d’Oro per poi trionfare agli Oscar, un po’ come ha fatto il musical La La Land l’anno precedente. Che quindi Cannes stia perdendo peso e prestigio? In molti sostengono di sì, ma per avere una conferma attendiamo il 2019.