Make up artist: quando il lavoro è una passione
Truccare non è solo una professione: è un’arte che richiede talento e studio ma soprattutto amore per quello che si fa. Irene Torrisi Bertelli ci racconta il suo percorso, che può essere d’ispirazione per chi vuole intraprendere questa professione
Impegno costante, umiltà e rispetto. Ma anche competenze professionali, capacità relazionali, atteggiamenti corretti e soprattutto un grande amore e una grande passione per quello che si fa. «Potrei sintetizzare così il mio lavoro di make up artist» spiega Irene Torrisi Bertelli, truccatrice con un corposo bagaglio di esperienze nel settore televisivo, della moda, della pubblicità e anche per eventi e matrimoni.
Una formazione in continuo aggiornamento
Il suo curriculum inizia con una laurea in Scienze Geografiche, con indirizzo in Promozione e Gestione del Turismo presso l’Università Amedeo Avogadro di Novara e prosegue con la qualifica prima di make up artist in trucco artistico (cinematografico, fotografico e teatrale), conseguita presso BCM Scuola Europea di estetica, massaggio e trucco a Milano, poi con la qualifica in Estetica. Ma la sua formazione è in continua evoluzione grazie alla partecipazione a corsi e webinar di aggiornamento tenuti da famosi make up artist, consulenti d’immagine, psicologi. Ai corsi specialistici, ad esempio di camouflage, fitting make up antiage, trucco artistico se ne affiancano anche altri, come quelli di psicologia per riattivare le risorse personali.
Tra tv, moda e pubblicità
Irene spazia tra tv e moda. Ha curato il make up and hair di trasmissioni televisive di successo come Che tempo fa, Speciale Pechino Express, Italia Got’s Talent, Bake Off Italia, Cash or Trash, Splendida Cornice, L’orto di Carlotta, Only Fun, 100% Italia… Ma ha seguito anche il video musicale YoYo di Mika. Si sono affidati a lei personaggi di spicco come Alba Parietti, Mara Maionchi, Nino Frassica, Concita De Gregorio, Maddalena Corvaglia, Enrico Bertolino, Arisa, Valentina Persia, Giorgio Panariello, Dario Vergassola, Flavio Montrucchio, Luca Onestini, Valeria Graci e Ada Egidio solo per citarne alcuni. Al suo già nutrito curriculum vanno aggiunte poi l’attività di Key Artist alla Fashion Week Milano 2023 e 2024 e di make up artist per spot pubblicitari a firma Martini, Vichy, Beghelli, Banca Mediolanum.
C’è poi l’insegnamento per MBA Making Beauty Academy a Milano, importante accademia di formazione professionale e per Master D che si occupa prevalentemente di corsi a distanza. È socio A.N.T.E.P. (Associazione Nazionale Truccatori in Italia).
Con Irene parliamo del suo percorso professionale e di cosa vuol dire oggi occuparsi di trucco e di bellezza.
Perché hai scelto questo lavoro?
«Perché è quello che ho sempre voluto fare, è automatico, naturale, mi fa star bene, ogni giorno mi sembra il primo, l’emozione».
Cosa ami di più di ciò che fai?
«Amo il mio lavoro, In tutte le sue parti, la creatività, l’adrenalina, avere continuamente stimoli. Amo il fatto che imparo sempre qualcosa e di poter valorizzare la bellezza e le caratteristiche di ogni persona.
Ma stessa cosa succede quando insegno. Aiutate gli altri e sbocciare e ciò che mi dà la carica di dare il massimo in ogni minuto delle lezioni che faccio».
Cosa significa per te “bellezza”?
«Per me bellezza significa unicità. Non utilizzo la parola “difetti”, difetti creati dai canoni estetici dettati dalla società e che in base all’epoca in cui viviamo, e non solo, cambiano sempre. Sono invece Caratteristiche e ognuno di noi ha le sue, che, se non creano ovviamente un forte disagio psicologico, non vanno per forza modificate o corrette come spesso ci insegnano o ci mostrano.
Per farvi un esempio, una persona può sentirsi benissimo a proprio agio con un naso più grande, non dobbiamo per forza renderlo stretto e piccolo perché ora va di moda così. Molte persone hanno fatto e fanno delle loro caratteristiche i loro punti di forza!».
Che consiglio daresti a chi decide di intraprendere questo percorso?
«Di ricordarsi che nel nostro lavoro si impara sempre, e che oltre ad essere degli ottimi esecutori, dobbiamo avere anche il giusto comportamento».
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