Pasta: a ogni formato il suo condimento
Siamo grandi amanti della pasta ma abbiamo poca fantasia. Invece dovremmo osare di più con i formati, valorizzandoli con gli abbinamenti giusti
Amanti appassionati della pasta, gli italiani mostrano comunque di avere poca fantasia quando fanno la spesa. Se è vero infatti che ne esistono oltre 300, è altrettanto vero che nel piatto tendono a finire sempre gli stessi.
Lo rivela anche un’elaborazione dell’Unione Italiana Food in base alla quale il 60% delle 1,4 tonnellate di pasta che si consumano ogni anno in Italia si concentra su dieci formati, non di più.
Un vero peccato dal momento che ogni condimento merita un giusto formato per creare primi piatti ricchi di gusto e di originalità.
La top ten delle preferenze
Anche se il parametro di scelta del tipo di pasta da usare dovrebbe sempre essere dettato dalla ricetta, una ricerca di Doxa-Unione Italiana Food mostra che gli italiani preferiscono in genere la pasta rigata alla liscia. I formati più amati? Si parte con gli spaghetti: in Italia un piatto di pasta su 5 e nel mondo uno su 3 è preparato con questo formato. Seguono le penne rigate e i fusilli, i rigatoni e le farfalle. Gli altri sei formati che rientrano nella classifica dei dieci più amati sono le farfalle e le linguine, le lumachine e i bucatini, le mezze maniche e le lasagne. Attenzione però che al Sud guadagnano posti nelle preferenze orecchiette, ziti, ditalini e pasta mista che al Nord invece sono meno gettonati.
I giusti abbinamenti
Abbinare un formato di pasta al condimento che meglio lo esalta è patrimonio tipicamente italiano che aiuta a vincere la noia in tavola. «Un tesoro che non va sprecato limitandosi a quattro, cinque formati ma valorizzato al massimo» suggerisce Giuseppe Di Martino, pastaio di Unione Italiana Food. Certo, servono alcune regole. «Innanzitutto l’abbinamento è perfetto quando si percepisce l’equilibrio tra formato e condimento» continua l’esperto. In genere, i formati più “gentili” come ad esempio le farfalle si abbinano meglio con condimenti leggeri e freschi come una pasta fredda con le verdure. Formati più strutturati, tortiglioni o bucatini ad esempio, sposano invece salse robuste come ragù di carne o l’amatriciana. Formati grandi tipo di paccheri e gli ziti sono ideali per condimenti che sanno unire eleganza e consistenza mentre le mezze maniche sono una pasta più “quotidiana” e versatile, adatta a sughi pratici e veloci ma anche a una carbonara. La superficie porosa o rigata cattura meglio i sughi più sciolti, mentre una texture più liscia è perfetta con sughi più “avvolgenti”. La larghezza di tagliatelle e pappardelle tende a “spalmarsi” sulla lingua e quindi suggerisce un sugo saporito come un ragù di cinghiale. Le conchiglie infine sono perfette per raccogliere alla perfezione al loro interno, proprio come in uno scrigno, i sughi leggeri.
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