Trigger food: se li conosci li eviti
Dalle patatine alla pizza ognuno ha un cibo a cui non sa resistere. E che spinge ad esagerare. Ecco come riconoscerli e neutralizzarli
Irresistibili…Tanto che se sono a portata di mano finiscono per diventare i protagonisti di rendez-vous irrinunciabili, spesso solitari, sospesi fra piaceri e sensi di colpa. Per qualcuno si materializzano nelle formine dorate dei biscotti, per altri sono i tranci di pizza fumanti o le patatine in busta. Sono i trigger food, i cibi “grilletto” che fanno scoppiare la fame… Quelli che se impariamo a riconoscerli possiamo “dissinescare”.
Cioccolatini, pizze e focacce, chips, dolcetti. Cibi diversi con una caratteristica comune: a loro non si può resistere.
«Sono quelli che mangiamo con più soddisfazione e facilità e soprattutto quelli che usiamo per gratificarci quando vogliamo consolarci o superare un momento “no” di noia, tensione o difficoltà» spiega la dottoressa Daria D’Alia, psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale, specializzata in Disturbi dell’Alimentazione e obesità e istruttore di mindfulness. «Proprio per questo hanno grande potere su di noi: resistere diventa quasi impossibile. Sono amici e nemici insieme perché sappiamo che sono lì pronti a consolarci ma nello stesso tempo li temiamo perché ci spingono ad esagerare».
Un gusto particolare
Qualunque sia il nostro preferito il gusto è sempre molto particolare. «Sono cibi dolci o salati dal sapore molto intenso, quelli che vengono chiamati ”ad alta palabilità”, molto appetitosi, golosi e stuzzicanti. Pensiamo alla pizza o a un dolce ricoperto di cioccolato. L’effetto chimico nel nostro corpo è preciso: si attiva il circuito della ricompensa nel cervello. Anche la consistenza ha la sua importanza: si tratta spesso di cibi croccanti (le patatine o i tarallini sono un esempio) che spingono a masticare, un gesto che spegne naturalmente la tensione» spiega la dottoressa
Stop agli automatismi
«I cibi trigger si mangiano senza esserne pienamente coscienti, in fretta, non per vera fame ma sotto la spinta di un’emozione, di un pensiero o di una sensazione. La mindfulness è perfetta per cambiare rotta: il suo principio infatti è proprio combattere gli automatismi, rendere la mente aperta e recettiva, e imparare a immergersi nel momento e viverlo pienamente» dice la psicologa. «Questo vuol dire che la soluzione non sarà eliminare i cibi trigger ma semplicemente imparare a mangiarli con maggiore consapevolezza. Che vuol dire anche riuscire a dire basta. Li gusteremo di più oppure, a sorpresa, potremo perfino capire che non ci piacciono neanche tanto!»
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