Dalle olive alle mandorle, la lista dei cibi dei centenari

Redazione Pubblicato il 13/04/2018 Aggiornato il 17/04/2018

Cosa mettono nel piatto i centenari? Verdure e proteine magre condite da abbondante olio d'oliva. Come spuntino, frutta secca e olive

centenari

È l’Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri) a presentare la lista dei cibi di lunga vita e i segreti della dieta della longevità.

  1. Seguite la dieta mediterranea

    Un’analisi demografica sulla longevità ha individuato 5 zone aree nel mondo dove la popolazione è più “duratura”: Villagrande Strisaili (Sardegna), Loma Linda (USA), Nicoya (Costa Rica), Ikaria (Grecia) e Okinawa (Giappone). Merito non solo del patrimonio genetico ma anche dell’alimentazione, che ha alcune caratteristiche ricorrenti. La suddivisione dei macronutrienti è simile a quella della dieta mediterranea: 55% di carboidrati, 35% di grassi e 10% di proteine”. Inoltre in queste zone si consumano in abbondanza olive, noci, mandorle e frutta a guscio, pane e farine integrali, legumi, uova, formaggi, pesce.

  2. Non riempitevi fino all’orlo

    Un’abitudine delle persone longeve, che la scienza sta prendendo in esame, è la frugalità, cioè la riduzione di calorie. Gli studi sui centenari mostrano che questi ne assumono solo 1200-1500 al giorno. È provato un miglioramento nel diabete di tipo 2 e la prevenzione dei disordini cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore. Non a caso, uno dei segreti di lunga vita è sintetizzato dal detto giapponese ‘Hara hachi bu’, cioè la raccomandazione di alzarsi da tavola quando si è sazi solo all’80%.

  3. Concedetevi un bicchierino al giorno

    I benefici di una dieta moderata derivano dal fatto che gran parte dei meccanismi biochimici legati alla restrizione calorica coinvolgono alcune proteine, chiamate sirtuine, che proteggono l’organismo dallo stress ambientale, migliorano l’invecchiamento, prevengono i tumori, contrastano la sindrome metabolica, riducono il tessuto adiposo e prevengono le malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Da recenti studi risulta che questi meccanismi possono essere attivati, oltre che dalla restrizione calorica, dal resveratolo, una sostanza presente anche nel vino rosso. Questo risultato spiegherebbe perché una caratteristica comune della dieta dei centenari è anche un moderato consumo di vino rosso.