Cibi fermentati: dal kefir al miso, 5 proposte per sentirti più forte
Gli alimenti fermentati aumentano le difese immunitarie e offrono un extra di energia
Dal kefir al miso. I cibi fermentati possono essere un sostegno importante per l’organismo soprattutto nelle stagioni di passaggio quando serve un aiuto in più.
Nati da un processo che mette in atto una serie di trasformazioni a livello sia di composizione nutrizionale che di sapore, i cibi fermentati riequilibrano la flora batterica intestinale e rafforzano le difese regalando forza e vitalità.
Ecco quali provare.
Il kefir
È un latte fermentato nato dall’aggiunta di lieviti e batteri lattici: naturalmente privo di lattosio, è ottimo da bere al naturale ma anche da aggiungere alla frutta per la preparazione degli smoothies e da consumare a colazione insieme ai cereali. Oltre a migliorare le difese immunitarie, aiuta a regolare il tasso di colesterolo e con i suoi lieviti permette di contrastare la candida e la cistite.
La kombucha
È una bevanda a base di tè fermentato ottenuta aggiungendo un mix di batteri al tè nero oppure verde zuccherato. Leggermente frizzante, dal sapore tra l’acido e il dolce, molto rinfrescante, è ricca di vitamine del gruppo B e C, ha un deciso effetto detox e in più favorisce la digestione e la regolarità intestinale.
Il miso
Condimento tipico della cucina giapponese si ottiene dalla fermentazione della soia gialla per opera di un particolare tipo di funghi koji. Ricco di antiossidanti, aiuta a “digerire” le proteine complesse, a riequilibrare la flora intestinale e a rafforzare il sistema immunitario. Si usa come un dado per insaporire zuppe, minestre, sughi.
Lo skyr
Si tratta di un formaggio fresco prodotto con fermenti autoctoni in Islanda. Più conosciuta è la versione yogurt prodotta in Scandinavia: entrambi si possono trovare nei negozi di alimenti naturali. Ha pochissimi grassi, altrettanto pochi zuccheri e un’alta percentuale di calcio e fermenti probiotici che ne fanno una valida alternativa light allo yogurt greco.
I crauti
I cavoli bianchi lasciati fermentare dai batteri lattici che contengono naturalmente si arricchiscono di vitamina C (venti volte più di quelli freschi) e di vitamine K e B12. Ad alto contenuto di fibre si possono gustare dopo averli passati in padella con vino bianco, e bacche di ginepro oppure in insalata con cavolo cappuccio, carote, cipolle e un condimento a base di yogurt.
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