Cherimoya: il frutto del benessere
Dolce, ma poco calorico, questo frutto tropicale è ricco di fibre, vitamine e minerali che mantengono attivo l’organismo
Marc Twain, l’autore delle avventure di Tom Sawyer, lo definiva il “frutto più delizioso che l’uomo conosca”. La cherimoya, un frutto originario del Sud America, è coltivato anche nelle regioni meridionali italiane, in particolare in Calabria e in Sicilia.
Sul mercato italiano non è comunissima ma comincia ad essere richiesta da chi ha avuto l’opportunità di assaggiarla all’estero.
Dentro una scorza color verde con strutture geometriche che la fanno assomigliare al carciofo oppure a una pigna, l’Annona Cherimola nasconde una polpa bianca, dalla consistenza cremosa, con un profumo intenso e aromatico e un sapore dolce e insieme leggermente acidulo che ricorda un mix unico di banana e ananas, fragola e pera, a tratti persino quello della crema pasticcera.
Da sola o in compagnia
Il suo soprannome? Icecream fruit: basta infatti mettere la cherimoya matura in frigorifero oppure anche in freezer (ma non per troppo tempo), tagliarla a metà e gustarla con il cucchiaino come se fosse un gelato, eliminando i semi che possono essere velenosi. In alternativa si può frullare la cherimoya con latte oppure yogurt e ghiaccio in un milk shake goloso e nutriente.
La cherimoya è ricca infatti di zuccheri e ha circa 71 calorie per etto: attenzione quindi a non esagerare con le quantità se non si vuole ingrassare. Interessante è l’apporto di fibra che fa della cherimoya un frutto prezioso per mantenere attivo il transito intestinale e favorire l’eliminazione di scorie e tossine che appesantiscono.
Il frutto è ricco inoltre di vitamine, in particolare la A e la C, e di minerali, potassio, innanzitutto, ma anche sodio, calcio, ferro e magnesio. E’ proprio la presenza di un’alta percentuale di potassio che fa della cherimoya un frutto perfetto per controllare la pressione arteriosa e fornire energia contro la stanchezza.
Alcuni studi scientifici hanno dimostrato poi la validità di quello che la medicina popolare messicana conosce da secoli: l’effetto antidepressivo, antistress e scaccia-malinconia di questo frutto.
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