Etichette: ecco come leggerle

Redazione Pubblicato il 25/09/2017 Aggiornato il 26/09/2017

Le etichette sono la “carta d’identità” degli alimenti: riconoscere sigle e simboli, sapere quali informazioni cercare, è importante per una spesa “informata”

etichettecibo

Sempre più complete e trasparenti, le etichette alimentari sono fondamentali per sapere cosa si acquista. Ma quali sono i trucchi per leggerle senza rischiare di confondersi tra sigle, acronimi e tecnicismo? Questi i consigli della nutrizionista e naturopata Elisabetta Orsi.

1. Uova, meglio bio

Sono una fonte privilegiata di proteine nobili: quelle bio hanno assorbito una maggior quantità di nutrienti e al tempo stesso contengono meno colesterolo. Attenzione quindi che sull’etichetta compaiano le sigle “0” biologico, “1” da allevamento all’aperto e “2” a terra.

2. Latte? Fresco e di provenienza certificata

Ricco di calcio e vitamina D, ma anche di vitamine del gruppo B, B2 e B12, A, fosforo, il latte fresco è preferibile a quello a lunga conservazione perché mantiene invariati i suoi preziosi nutrienti. In etichetta è importante anche verificare il paese di mungitura e quello di trasformazione – che possono non coincidere – e controllare che il confezionamento sia avvenuto in ambiente asettico.

3. Olio d’oliva spremuto a freddo

L’olio extravergine di oliva contiene lipidi, vitamina E e vitamina K, potassio, sodio, calcio, ferro e zinco e acido oleico, nutrienti preziosi per migliorare i livelli di colesterolo “buono”. Meglio privilegiare la spremitura a freddo ed unicamente da metodi meccanici ovvero senza l’utilizzo di solventi. La definizione di “categoria superiore” è sinonimo di qualità così come la provenienza dall’Italia e dai Paesi dell’Unione Europea.

4. Pasta, meglio a lenta essicazione

Prima fonte di energia dell’organismo la pasta ècostituita per quasi il 90% da amidi e contiene circa il 10% di proteine con medio valore biologico, fra le quali il triptofano che stimola la produzione di serotonina regalando benessere. In etichetta è importante verificare sia la provenienza della semola che la sua località di produzione. Da preferire la pasta da aziende della tradizione italiana, con la lenta essicazione perché non altera la struttura del glutine e mantiene il più possibile intatte le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto.

5. Birra artigianale e poco raffinata

Contiene una buona dose di vitamina B6 e B9, fibre utili per la digestione ed il transito intestinale. Ricca di antiossidanti, la birra rende più flessibili le arterie e migliora la circolazione. In etichetta oltre alla gradazione alcolica, è bene verificare la qualità della birra, la sua origine e il mix di cereali contenuti, preferendo il metodo di fermentazione artigianale. Il consiglio in più? Preferirla poco raffinata, da aziende agricole e del territorio, privilegiando la fermentazione in botti di legno.