Aumento del seno: la scelta delle protesi è fondamentale

Redazione Pubblicato il 01/06/2016 Aggiornato il 01/06/2016

Direttamente dall’ultimo congresso dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica le indicazioni per un intervento dal risultato del tutto naturale

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È l’intervento più amato dalle donne che al bisturi chiedono un décolleté più pieno, ma anche più sodo. Buona parte del successo della mastoplastica additiva, oltre che dalla mano sapiente del professionista, dipende dalla scelta delle protesi.

Non a caso nel corso dell’ultimo congresso dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) che ha riunito a Firenze 300 chirurghi plastici l’attenzione è stata puntata in modo particolare su questo argomento.

Il punto di partenza? Non esiste una protesi ideale: la donna che decide per l’intervento deve essere debitamente informata sui vantaggi e gli svantaggi di ciascun tipo di protesi e aiutata nell’individuazione del modello giusto:

la protesi ideale è quella che meglio funziona sulla base delle sue propensioni e del suo stile di vita.

Le protesi migliori?

Le nanotesturizzate: sono una nuova generazione di protesi realizzate in materiale hi-tech e con un rivestimento esterno nanotesturizzato liscio al tatto e quindi meno irritante per il corpo. All’interno contengono un particolare gel di silicone che ha la caratteristica di dare una forma molto naturale e di non presentare problemi come la rotazione. Infine sono dotate di un chip, una sorta di carta d’identità, che permette di identificarne il tipo e il lotto do produzione.

Al poliuretano: materiale nato 50 anni fa, ha conosciuto un boom negli ultimi cinque anni con una crescita del 15-20% l’anno. I loro vantaggi? Cancellano praticamente del tutto il rischio di indurimento della mammella e del cambiamento di forma del seno causato dalla rotazione delle protesi. Dal momento che mantengono perfettamente la loro forma senza essere influenzate dalla reazione del corpo, con queste protesi è possibile prevedere esattamente la forma che il seno avrà dopo l’intervento. I punti a svantaggio? Hanno un costo piuttosto alto e pongono maggiori difficoltà tecniche al chirurgo.

Le ultra-leggere: hanno un peso minore del 30% rispetto a quelle tradizionali; se inserite direttamente dietro la ghiandola mammaria, anziché dietro il muscolo pettorale, evitano che il seno con il tempo ceda.