Schiena: proteggila con il Tai chi
L’antica ginnastica cinese è un toccasana per la schiena: allenta le tensioni, migliora la postura, mantiene la colonna vertebrale elastica. 3 esercizi fai-da-te
Fra i suoi numerosi benefici, il Tai chi, l’antica ginnastica cinese, offre la possibilità di contrastare e prevenire i più comuni squilibri posturali e i conseguenti disturbi a carico della colonna vertebrale. Ripetendo alcuni semplici esercizi, infatti, potete alleviare le contratture provocate dalle posture scorrette e dallo stress. Risultato? I dolori e i fastidi localizzati si attenuano e la schiena si mantiene flessibile ed elastica, pronta ad affrontare con agilità tutti i movimenti quotidiani.
I gesti fluidi del Tai chi sono accompagnati da una respirazione diaframmatica che facilita il rilassamento, attenua le tensioni e regala profondo benessere.
Immaginate di essere tirate verso l’alto da un filo
L’efficacia del Tai chi sulla postura dipende dal fatto che si lavora con un preciso assetto corporeo. Il maestro Francesco Curci spiega che bisogna immaginare che la testa venga tirata verso l’alto da un filo: questo allunga la colonna vertebrale in modo morbido, predisponendola a ritrovare il suo assetto naturale.
Mini-programma salvaschiena
Ecco 3 esercizi salva-schiena. Eseguiteli tutti o sceglietene uno che vi procura benessere, continuando più a lungo che potete. Poche regola: testa alta, mento appena inclinato verso lo sterno, spalle e schiena rilassate, braccia e gambe sempre lievemente flesse. Non irrigiditevi.
1) Cheng Bao Zhuang (abbracciare l’albero)
In piedi, gambe divaricate alla larghezza delle spalle, bacino retroverso (come per “appiattire” la zona lombare della schiena). Sollevate le braccia, immaginando di abbracciare un grande tronco posto davanti al busto, e rimanete in posizione respirando. La colonna vertebrale si allunga, i muscoli di petto e dorso acquistano il giusto tono.
2) Camminata a braccia aperte
In piedi, gambe piegate e baricentro basso. Aprite le braccia a croce, con i palmi rivolti in alto, per aiutarvi nell’equilibrio. Guardando davanti a voi, iniziate a camminare lentamente, come “al rallentatore”, facendo in modo che le piante dei piedi siano sempre parallele e molto vicine a terra.
3) Fuan (alzare e abbassare la sfera)
In piedi, bacino retroverso. Sollevate le braccia davanti a voi (senza estendere i gomiti), con i palmi delle mani rivolti al suolo, ed eseguite con fluidità dei piccoli movimenti di flessione ed estensione delle ginocchia. È come se il corpo “affondasse” e “ritornasse a galla” ogni volta e le braccia accompagnano questi gesti con una fluttuazione: quando il corpo scende, le braccia si sollevano leggermente verso l’alto, quando invece risale le braccia spingono verso il basso. La colonna vertebrale si allunga, la postura è più bilanciata.
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