20/10/2018

Smettere di balbettare? Sì, a qualunque età

Roberta Camisasca Pubblicato il 20/10/2018 Aggiornato il 20/10/2018

La balbuzie non è solo un disturbo da ragazzini. Anche da adulti si può avere questo problema che rende difficile parlare con gli altri e lavorare. Le soluzioni però ci sono

balbuzie

Il 22 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della balbuzie. Il più famoso balbuziente della storia è stato il re Giorgio VI con Colin Firth: il suo calvario per riuscire a parlare davanti a tutta la nazione senza incepparsi è magistralmente riassunto nel film “Il discorso del Re”. Erano balbuzienti anche personaggi insospettabili come Winston Churchill e Marilyn Monroe. Ai giorni nostri raccontano di aver superato il problema attori del calibro di Bruce Willis e “maghi” dell’eloquio come Paolo Bonolis.

Un problema che può danneggiare le relazione sociali e creare imbarazzo. Ma che si può superare a qualunque età con il supporto giusto

Un incubo per tanti

Atti semplici, come salutare, presentarsi, tenere una conversazione, possono diventare un incubo per chi ne soffre. Sono un milione di italiani, l’8% di persone nel mondo: più colpiti gli uomini delle donne, con un rapporto di quattro a uno. L’1,5% non riesce a superare il problema nonostante diversi tentativi e la buona volontà. Eppure, assicurano gli esperti, è possibile farcela, anche in età adulta.

Ritmo che si inceppa

La balbuzie è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità come un disordine nel ritmo della parola. Le cause non sono note (è probabile una componente ereditaria), ma è dimostrato che non si tratta di un problema solo psicologico, non è causata da traumi infantili, difficoltà familiari, momenti passeggeri di nervosismo o turbe emotive. Secondo le teorie più recenti, prende origine da un malfunzionamento nel meccanismo di controllo motorio del linguaggio.

Quando compare

La balbuzie esordisce nell’infanzia e nell’88% dei casi regredisce entro i 6 anni, negli altri casi permane e, in ogni fase dell’esistenza, può scomparire per alcuni periodi e tornare all’improvviso. Evidenti le ripercussioni sulla vita scolastica, lavorativa, sociale, affettiva. Nello sforzo di parlare i balbuzienti mostrano stati emozionali intensi: tensione, imbarazzo, vergogna. Non è raro che queste persone rinuncino agli studi o a posizioni lavorative, siano vittime di pregiudizi e prese in giro. Spesso riducono le relazioni sociali, interagiscono poco e si isolano.

Il percorso multidisciplinare

Il consiglio è di rivolgersi a centri specializzati, perché è necessario un percorso multidisciplinare che agisca su tutte le componenti del disturbo, dagli aspetti motori, a quelli psicologici ed emotivo-comportamentali. Fino a 18 anni di età i percorsi di riabilitazione logopedica sono coperti dal Sistema sanitario nazionale, mentre per gli adulti la situazione è a macchia di leopardo: solo alcune realtà, come Lazio, Lombardia e Veneto, offrono la possibilità di trattamenti nelle strutture pubbliche. Nella maggior parte dei casi è necessario rivolgersi a centri privati o accreditati con le Regioni.