La varietà rosa è un ottimo ingrediente per tisane salva intestino: favorisce la digestione, contrasta il reflusso, combatte la stipsi con dolcezza, favorendo il rinnovamento della flora batterica
Il suo nome deriva dal latino “Mollire alvum” che significa “rendere molle, calmare”. Individuare la malva in mezzo alle altre piante è facile grazie ai fiori caratteristici che vanno dal rosa pallido al lilla scuro.
Quello che rende la malva una delle piante più apprezzate in fitoterapia sono le mucillagini solubili, che attraverso l’infusione vengono rilasciate in acqua.
Come agisce
L’infuso di fiori di malva è un concentrato di salutari sostanze che agiscono su tutto il tratto intestinale, iniziando già dall’esofago. Le mucillagini leniscono il primo tratto dell’apparato digerente, attenuando il reflusso esofageo, favorendo la digestione e stimolando in maniera delicata l’evacuazione intestinale. Per questo è consigliato in caso di colite con stipsi, acidità di stomaco, stitichezza su base nervosa. In particolare è raccomandato a quelle persone che avendo abusato di lassativi, non tollerano più nessun tipo di azione sull’intestino.
Quale varietà scegliere
Tra le tante varietà di malva utilizzate nelle cure naturali la più raccomandata per questo tipo di disturbi è la sylvestris, detta anche malva rosa. I suoi fiori agiscono delicatamente, senza stravolgere la flora batterica, anzi aiutandola a rinnovarsi.
La ricetta dell’infuso
Versare un cucchiaio di fiori di Malva sylvestris (si trova in farmacia ed erboristeria) in 200 ml d’acqua bollente. Spegnere e lasciare in infusione per tre minuti. Si prende due volte al giorno a stomaco pieno. Nel caso di stitichezza i cicli di cura possono durare sino a tre mesi con uno di stop. Negli altri casi un mese con un mese di stop.